Stress test EBA BCE su 38 banche tra cui Unicredit, Intesa Sanpaolo, MPS, Banco BPM e Mediobanca. Banca d’Italia: tenuta settore area euro

616
Stress test
Stress test

Sono stati pubblicati il 30 luglio (fonti Banca d’Italia e BCE) i risultati del periodico esercizio di stress test condotto congiuntamente dall’Autorità Bancaria Europea (European Banking Authority, EBA) e dalla Banca Centrale Europea (BCE) sulle principali banche europee.

In particolare, l’EBA ha reso noti i risultati dell’esercizio sui 38 maggiori gruppi bancari dell’UE (per l’Italia: Unicredit, Intesa Sanpaolo, MPS, Banco BPM e Mediobanca); la BCE ha fornito informazioni sui risultati relativi alle ulteriori 51 banche nell’ambito del Single Supervisory Mechanism (SSM) che sono sottoposte alla sua diretta supervisione ma che non rientrano nel campione EBA (per l’Italia: Banca Popolare di Sondrio, Credem e Carige).

Risultati e approfondimenti metodologici sono disponibili ai seguenti link:

La prova di stress, commenta sempre Banca d’Italia, evidenzia la tenuta del settore bancario dell’area dell’euro a fronte del difficile scenario macroeconomico
Per 89 banche vigilate dalla BCE il coefficiente finale medio di CET1 nello scenario avverso su un orizzonte di tre anni è pari al 9,9%, 5,2 punti percentuali in meno rispetto al punto di partenza del 15,1%

Nel complesso gli intermediari partecipanti comprendono 38 banche incluse nel campione
dell’ABE e altre 51 di medie dimensioni vigilate dalla BCE

Principali determinanti della riduzione di capitale: rischio di credito, rischio di mercato e capacità di generare reddito

La BCE pubblica per la prima volta informazioni sulle singole banche non partecipanti
all’esercizio dell’ABE

La Banca centrale europea (BCE) ha pubblica il 30 luglio i risultati della prova di stress 2021, che evidenziano la tenuta del settore bancario dell’area dell’euro a fronte di andamenti economici avversi. Il coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1, CET1) delle 89 banche partecipanti all’esercizio si ridurrebbe in media di 5,2 punti percentuali, passando dal 15,1% al 9,9%, se queste fossero esposte a un periodo di stress di tre anni caratterizzato da difficili condizioni macroeconomiche. Il coefficiente di CET1 è una misura fondamentale della solidità finanziaria di una banca. Gli 89 enti inclusi nel rapporto, tutti vigilati dalla BCE, si compongono di 38 banche dell’area dell’euro
partecipanti alla prova di stress a livello di UE coordinata dall’Autorità bancaria europea (ABE) e altre 51 banche di medie dimensioni dell’area dell’euro. Nel complesso rappresentano oltre il 75% degli attivi bancari totali dell’area dell’euro.
Oggi l’ABE ha pubblicato i risultati delle singole banche sottoposte alla prova di stress a livello di UE,
compresi i dati granulari sulle 38 banche dell’area dell’euro rientranti nel campione. Per la prima volta,
 la BCE ha anche divulgato determinate informazioni riguardanti le 51 banche di medie dimensioni non partecipanti all’esercizio dell’ABE. La prova di stress non è intesa a “promuovere o bocciare” le banche e non prevede soglie per  determinare il superamento o meno dell’esercizio da parte degli enti. Al contrario, i risultati alimenteranno il continuo dialogo di vigilanza. Sebbene all’inizio dell’esercizio le banche godessero di uno stato di salute migliore rispetto a tre anni fa, la riduzione di capitale registrata a livello di sistema è stata maggiore poiché lo scenario ipotizzato era più sfavorevole rispetto a quello adottato per la prova di stress 2018. La riduzione di capitale complessiva pari in media a 5,2 punti percentuali può essere disaggregata come segue.

Per le 38 banche partecipanti alla prova dell’ABE, il coefficiente di CET1 medio è
diminuito di 5 punti percentuali, dal 14,7% al 9,7%. Le 51 banche di medie dimensioni coinvolte nell’esercizio di competenza della BCE hanno mostrato una riduzione di capitale di 6,8 punti percentuali, dal punto di partenza del 18,1% all’11,3%.
Tale differenza nella riduzione di capitale nello scenario avverso si deve soprattutto al maggiore
impatto sulle banche di medie dimensioni del calo del margine di interesse, del reddito netto da provvigioni e commissioni nonché degli utili da negoziazione nell’orizzonte dei tre anni.
I risultatimostrano inoltre che il principale fattore che ha determinato la riduzione di capitale è stato il rischio di credito, a causa delle perdite su crediti generate dallo shock economico nello scenario avverso. Nonostante la tenuta complessiva del sistema bancario, sono emerse nuove sfide legate alla pandemia di coronavirus (COVID-19) e le banche devono assicurarsi di misurare e gestire adeguatamente il rischio di credito. Per un sottoinsieme di banche, il secondo dei principali fattori che hanno determinato la riduzione di capitale è stato il rischio di mercato. La completa rivalutazione resasi necessaria per molti prodotti finanziari ha costituito da sola la principale determinante del rischio di mercato. Le banche interessate sono state in particolare quelle di maggiori dimensioni, in quanto più esposte agli shock azionari e dei differenziali di credito. Il terzo dei principali fattori è stato rappresentato dalla limitata capacità di generare reddito in
condizioni economiche sfavorevoli, poiché nello scenario avverso le banche hanno fronteggiato una diminuzione significativa del margine di interesse, del reddito netto da provvigioni e commissioni e degli utili da negoziazione.
Il rischio di credito, il rischio di mercato e la capacità di generare reddito sono tre temi cruciali all’attenzione degli esperti della BCE nella loro ordinaria attività di vigilanza.

Integrazione nello SREP

Nella valutazione della governance e della gestione dei rischi nell’ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP), l’autorità di vigilanza tiene conto di alcuni risultati qualitativi della prova di stress, quali la tempestività e l’accuratezza dei dati e la qualità delle informazioni. Inoltre, l’impatto quantitativo dello scenario avverso della prova di stress è uno dei fattori fondamentali
a cui i responsabili della vigilanza ricorrono per la determinazione del livello degli orientamenti di secondo pilastro (Pillar 2 Guidance, P2G). I P2G rappresentano una raccomandazione di vigilanza con cui si comunica alle banche il livello di capitale che dovrebbero detenere per essere in grado di superare situazioni di stress.
In linea con i recenti orientamenti dell’ABE, la Vigilanza bancaria della BCE applicherà quest’anno una nuova metodologia per la determinazione dei P2G. Tale metodologia prevede un impianto “per classi” ed è applicata in due fasi. Nella prima fase ogni banca sarà assegnata a una classe di P2G in base al livello massimo della riduzione di CET1 a regime rilevato nella prova di stress. Nella seconda, saranno determinati i livelli finali dei P2G entro gli intervalli previsti per ogni classe e in via eccezionale oltre tali intervalli, in base alle specificità di ogni banca. Pertanto, sebbene il livello dei P2G assegnato alla singola banca non possa essere dedotto dalla riduzione di capitale ottenuto dalla prova di stress, i dettagli sulla nuova metodologia dovrebbero favorire una migliore comprensione dell’impiego dei risultati della prova di stress nell’ambito del processo SREP. Con la nuova metodologia sono stati inoltre eliminati i livelli minimi applicati ai P2G nei cicli SREP precedenti e si ottengono P2G ragionevoli anche per le banche che presentano una riduzione di capitale molto elevata. Ad esempio, nell’attuale ciclo di vigilanza ci si attende che per nessuna banca vengano definiti P2G oltre il 4,5%. Pur nel suo semplice impianto, la metodologia assicura condizioni di parità e coerenza, consentendo al tempo stesso di considerare debitamente le specificità delle singole banche nella definizione del livello finale dei P2G. Al fine di concedere un allentamento dei requisiti di capitale e maggiore flessibilità negli oneri operativi
in risposta alla pandemia di coronavirus (COVID-19), la BCE si è impegnata a consentire alle banche di operare al di sotto dei P2G e del requisito di riserva combinato almeno sino alla fine del 2022. Tale termine resta invariato con l’attuazione della nuova metodologia per i P2G. La BCE intende dare alle banche il tempo sufficiente a rafforzare il proprio capitale in caso di incremento del livello dei P2G.
.

Note
Il campione finale comprende 51 banche di medie dimensioni invece di 53 come annunciato
all’avvio dell’esercizio; due banche inizialmente incluse nel campione sono state infatti escluse a seguito di una fusione nel primo trimestre del 2021.
Alcune banche significative vigilate direttamente dalla BCE non hanno partecipato a nessun esercizio. Ciò può accadere ad esempio nel caso di controllate di banche significative di competenza della BCE che rientrano già nella prova di stress a un
più elevato livello di consolidamento. È anche possibile che una banca sia esclusa dall’esercizio perché partecipa già a un’altra prova di stress nello stesso periodo (ad esempio nell’ambito di una valutazione approfondita) o perché interessata da un processo di fusione o ristrutturazione in corso.

Per una migliore comparabilità, tutti i coefficienti di CET1 qui riportati riflettono un regime di piena attuazione, nel quale si ipotizza che le banche rispettino già tutti i requisiti patrimoniali regolamentari soggetti a disposizioni transitorie