Tullio Solenghi contro la Germania, italo tedesco Giovanni Pollice: “ha detto stupidaggini, i più contrari ai Coronabond sono gli amici di Salvini”

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Tullio Solenghi contro la Germania di Merkel
Tullio Solenghi contro la Germania di Merkel

Gentile direttore, ho appena letto su Internet il vostro commento sulle reazioni al video di Tullio Solenghi e mi permetto di rimettervi  un mio appunto in risposta alle affermazioni dell'attore genovese.

Premetto che sono un italiano che è cresciuto in Germania tesserato e impegnato nel Partito Socialdemocratico Tedesco (SPD), già dirigente nazionale del sindacato tedesco dei settori chimico, minerario e dell’energia. Sono tutt’ora presidente nazionale dell’associazione contro il razzismo e la xenofobia “La Mano Gialla” espressione del sindacato unitario tedesco (DGB) e degli otto sindacati di categoria affiliati e, senza peccare di presunzione, sono stato insignito dal Presidente della Repubblica della Croce al merito della Repubblica federale Tedesca.

Nel suo video virale sui tedeschi (cfr "Coronavirus, Tullio Solenghi in video su solidarietà… tedesca: “grazie di essere italiani e non tedeschi” ma dimenticando l’asse Mussolini Hitler" e poi "Le reazioni al video anti “tetescho” di Tullio Solenghi… Cosa ci rimane di Manzoni? Ma Ursula Von Der Leyen si scusa con l’Italia"), Solenghi fa una serie di appunti storici inesatti e in parte non conformi a verità, come per es. “I tedeschi hanno provocato la prima guerra mondiale”.

https://youtu.be/EP4kx-UxmkI

Tutti, ad eccezione di Solenghi, sanno che non è così; si vada a rileggere la storia. Quanto agli italiani ”empatici e umani”, di cui egli è fiero, gli va ricordato che lasciare in balia delle onde per settimane profughi, come ha fatto l’ex ministro degli interni italiano Salvini, non è segno di empatia ed umanità.

Un’altra cosa sconcertante è la sua esultanza nel dire “Saremo pure mafiosi, come dicono i tedeschi ….”, ma voglio a questo punto citare la risposta che gli ha dato in merito il giornalista Stefano Disegni sul “Fatto Quotidiano”: “Tullio, che in Italia vivono e prosperano i mafiosi non lo dicono i tedeschi. Lo dicono, anzi lo dicevano, i magistrati morti ammazzati, fratello del presidente Mattarella compreso”.

Solenghi non coglie il punto sulla questione e fomenta inutilmente odio nei confronti dei tedeschi. Le sue parole non fanno altro che spalleggiare populismi di bassa lega che chi come lui ha un minimo di responsabilità, essendo persona pubblica e conosciuta, dovrebbe tenere per sé.

In un momento di sofferenza nazionale in cui è facile dover cercare un capro espiatorio per sfogarsi, bisogna evitare sfoghi di questo tipo, perfetti per chi, prima se la prendeva con i rifugiati per spiegare la crisi economica nel Paese, ora ha bisogno di qualcun altro per giustificare la propria frustrazione, visto che è difficile prendersela con un virus.

Inveire contro i tedeschi tutti nazisti, sbraitare che ancora oggi si sentono superiori, “ariani come diceva il criminale coi baffetti“ non è altro che razzismo puro ed è anche un’offesa a tanti italiani nati in Germania con doppia cittadinanza e a tanti altri italiani naturalizzati. È anche un insulto a persone come me che si impegnano quotidianamente nelle organizzazioni sindacali e nei partiti democratici di questo paese per una società giusta ed equa e per difendere lo stato democratico e di diritto dagli attacchi dell’ultra destra. Io che sono cresciuto e vivo quì ho tanti amici tedeschi che sono bravissime persone e tutt’altro che nazisti. In più ci sono tanti tedeschi che amano l’Italia e hanno un forte legame con il Belpaese.

A questo punto mi preme ricordare a Solenghi che i così tanto cattivi tedeschi, nonostante abbiano gli ospedali sempre più pieni, organizzano voli di stato per andare a prendere e poi ospitare nelle loro strutture i pazienti italiani affetti dal virus che non riescono ad essere curati come si deve nel Nord Italia; attualmente oltre 70.

Hannover, la città in cui vivo, ne ospita attualmente dieci nella clinica universitaria. I pregiudizi, i luoghi comuni, le generalizzazioni, i cliché, gli stereotipi, ma alimentano linee di pensiero pericolose, anche a lungo termine e questo Solenghi, che è un ottimo intrattenitore, dovrebbe saperlo.

Io sono uno di quelli che ha sempre sostenuto e continua a sostenere che la storia vada sempre ricordata per non dimenticare, ma nello stesso tempo sono convinto che prendersela oggi con i tedeschi per la loro storia è fuori luogo ed insensato. La Germania è il paese in cui emigrano ogni anno più nostri connazionali ed è anche il principale partner economico dell’Italia. Di fatto il 12,5 per cento dell’export italiano finisce in Germania e ciò significa assicurare posti di lavoro a molti italiani.

In questo momento cosí delicato di tutto abbiamo bisogno, fuorché di irresponsabili che soffino sulla cenere che cova nelle case di molti italiani ai domiciliari, senza lavoro nè stipendio, terrorizzati dal contagio e dal futuro, in cerca di un colpevole visibile su cui scaricare la rabbia, essendo il virus invisibile e inadatto alla bisogna.

Infine tengo a sottolineare che il fatto che la Merkel sia contraria agli Eurobonds o in questa occasione ai Corona-Bonds non vuol dire che tutti i tedeschi siano contrari. Parte del mio partito SPD, me compreso, gli Ecologisti (Die Grünen), il Partito di Sinistra (Die Linke) sono per esempio favorevoli. Nel frattempo sono favorevoli anche gli economisti tradizionalmente contrari a un certo modello di debito comune.

Contrari sono i conservatori ma soprattutto e in modo viscerale, è bene che in Italia si sappia, sono gli amici di Salvini, del partito di estrema destra (AfD) da lui tanto osannati. Inoltre, come tutti sanno, ad opporsi ai Corona-Bonds sono in modo particolare anche l’Austria e i Paesi Bassi. E, quindi, men che meno si riesce a capire come mai Solenghi si scagli così violentemente contro I tedeschi. Comunque, sarà premura di quelli che sono a favore fare pressione politica sulla maggioranza del governo tedesco affinchè cambi rotta. Su questo si sta lavorando. Un modesto contributo cercherò di darlo anche io assieme a quelli che nel mio partito la pensano come me.

Oggi come oggi abbiamo più che mai bisogno di un’Europa unita e solidale e non dell’odio che ci divide.

Giovanni Pollice

 

Caro lettore italo tedesco, detto che non possiamo che essere d'accordo con te e con chi lavora per un'Europa non migliore ma che sia la vera Europa politica, che volevano i suoi padri fondatori e noi con loro, non solo quella della finanza e del profitto a tutti i costi, che lei da sindacalista conosce meglio di noi.

Diciamo, però, che al di là dei toni di Solenghi, che, se fossero stati esercitati su meno frasi e magari quelle più storicamente vere, avrebbero raccolto un consenso ragionato anche da settori non populisti, di destar o sinistra poco importa, non è campata in aria la denuncia dell'opposizione contro una politica solidale dell'Europa da parte della Germania e degli altri paesi che pure lei elenca.

Grazie del suo contributo nell'aver, comunque, ricondotto la discussione su un piano costruttivo.

Il direttore

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