In Veneto oltre 29 mila assunzioni ad agosto: ma quasi un’azienda su due non trova personale

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Crescita assunzioni
Crescita assunzioni

In Veneto quasi il 9 per cento delle aziende vuole continuare a fare assunzioni, anche ad agosto. Il grosso delle richieste è per il settore dei servizi, soprattutto ristorazione e servizi alla persona. Tra gli indirizzi più richiesti a livello universitario quello economico e medico-sanitario.

I dati sono forniti dal Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. A livello nazionale sono 285mila i lavoratori ricercati dalle imprese per il mese di agosto e circa 1,3 milioni per l’intero trimestre agosto-ottobre. Rispetto a un anno fa le previsioni delle imprese sono in crescita con +27mila assunzioni programmate nel mese (+10,8%) e +70mila nel trimestre (+5,7%). Il confronto con il mese precedente registra una flessione della domanda di lavoro dovuta alla naturale stagionalità (-221mila entrate).

Le previsioni appaiono, in ogni caso, condizionate anche dalle crescenti incertezze per il perdurare della guerra in Ucraina, per l’aumento dell’inflazione e per le mutate condizioni di accesso al credito definite con il rialzo dei tassi di interesse nell’area euro.

Contemporaneamente cresce ancora la difficoltà di reperimento che riguarda il 41,6% delle assunzioni programmate, in aumento di quasi 9 punti percentuali rispetto ad agosto 2021 quando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro riguardava il 32,7% dei profili ricercati.

L’industria nel suo complesso è alla ricerca di 81mila profili professionali – in crescita dell’11,3% rispetto a un anno fa – di cui 55mila da impiegare nel manifatturiero (+3,4% su base annua) e 26mila nelle costruzioni (+32,9% sull’anno). Le maggiori opportunità di lavoro nel manifatturiero sono offerte dalle imprese dell’agroalimentare (13mila assunzioni previste; +16,7% sull’anno) e dalle imprese della meccatronica (anch’esse con 13mila assunzioni; +6,4% sull’anno), seguite dalle imprese metallurgiche e dei prodotti in metallo (10mila assunzioni; -20,3% sull’anno) e infine da quelle chimico-farmaceutiche, plastica e gomma (5mila assunzioni programmate; +33,3% sull’anno). Il macro-settore dei servizi programma 204mila ingressi, in crescita del 10,6% in confronto allo scorso anno.

E’ il comparto dei servizi di alloggio, ristorazione e dei servizi turistici ad esprimere la domanda più elevata con circa 59mila assunzioni programmate sebbene in flessione rispetto ad un anno fa (-6,2%). Seguono il commercio (37mila entrate; +19,5% sull’anno), i servizi alle persone (36mila; +17,0% sull’anno) e i servizi operativi di supporto alle imprese e alle persone (27mila; +21,6% sull’anno). Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 156mila unità, pari al 54,9% del totale. Seguono i contratti a tempo indeterminato (45mila), i contratti di somministrazione (38mila), gli altri contratti non alle dipendenze (16mila), i contratti di apprendistato e gli altri contratti alle dipendenze (entrambi con 13mila) e i contratti di collaborazione (3mila). Ad agosto, la difficoltà di reperimento dichiarata dalle imprese riguarda complessivamente il 41,6% delle assunzioni programmate (8,9 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno).

La motivazione principalmente indicata dalle imprese è la “mancanza di candidati” che ad agosto 2022 è stata espressa per il 26,8% dei profili ricercati (valore superiore di 8,2 punti percentuali 1 Le previsioni del mese di agosto si basano sulle interviste realizzate su un campione di più di 104.000 imprese.

Segue la motivazione collegata alla “preparazione non adeguata dei candidati” (vale per 10,9% dei profili ricercati) e altre motivazioni (4,0%). A dover fronteggiare il più elevato mismatch sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo con il 55,6% dei profili professionali ricercati di difficile reperimento, seguono le industrie del legno e del mobile (53,7%), le imprese delle costruzioni (52,7%), le imprese dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (48,9%) ed infine le industrie meccaniche ed elettroniche (47,9%).

Le figure con una più elevata incidenza di difficoltà di reperimento, riportate nel Borsino delle professioni di Excelsior del mese di agosto, sono: Artigiani e operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (71,7% è di difficile reperimento), Operatori della cura estetica (71,1%), Fabbri ferrai e costruttori di utensili (65,1%), Meccanici artigianali, montatori, riparatori e manutentori (64,8%), Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (60,5%); tra le figure high skills si segnalano i Tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (57,5%) i Tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) e i Tecnici della salute (55,1%) e i Tecnici in campo ingegneristico (54,9%).

In valore assoluto si segnala, inoltre, la difficoltà a reperire oltre 22mila Addetti nelle attività di ristorazione, 9mila tra il Personale non qualificato nei servizi di pulizia, 8mila Conduttori di veicoli a motore, 6mila Addetti alle vendite e 5mila Artigiani e operai specializzati delle costruzioni e nel mantenimento di strutture edili. A livello territoriale, le regioni che programmano maggiori entrate ad agosto sono Lombardia (54mila unità), Veneto (29mila), Emilia-Romagna (27mila), Lazio (26mila) e Campania (22mila).

Tra le regioni con maggiori difficoltà nel reperire i profili ricercati, e dunque a operare assunzioni, si segnalano Veneto con il 49,5% e il Friuli-Venezia Giulia con il 48,9%, Trentino-Alto Adige con il 52,5%.

Fonte: Nordest Economia