In Veneto pioggia di soldi pubblici su tv e radio locali, Il Fatto Quotidiano: Regione dà 2 mln a editori con bando flash, delibera chiusa in 70 giorni

Maxi finanziamento per "adeguamento in tecnologie innovative" a 12 richiedenti: tutti idonei e tutti premiati. L'iter ha avuto una velocità record: dalla pubblicazione del bando alla concessione dei contributi sono passati poco più di due mesi

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Emittenti Venete
Emittenti Venete

Non ci fosse di mezzo Luca Zaia, la notizia potrebbe essere catalogata come un semplice finanziamento da parte di un potere politico regionale al rinnovamento delle reti televisive locali, per consentire un adeguamento in “tecnologie innovative”. Ma il fatto che la Regione Veneto abbia devoluto due milioni di euro agli editori delle emittenti venete non può passare inosservato, visto che il governatore è il campione dei consensi, ha ottenuto alle elezioni politiche del 2020 un inarrivabile 76 per cento di voti e, soprattutto, ha aggiunto un enorme gradimento personale grazie anche alle conferenze stampa trasmesse in diretta tivù quasi ogni giorno dall’inizio della pandemia.

Il 21 dicembre una delibera del direttore della Direzione industria, artigianato, commercio, servizi e internazionalizzazione delle imprese, pubblicata il 31 dicembre sul Bollettino della Regione, ha stilato graduatorie e lauti finanziamenti. Un bel regalo di fine anno, anticipato il 28 settembre dal bando regionale, e sancito già il 23 novembre dall’analisi delle prime 11 domande pervenute. A queste se ne è aggiunta in extremis una dodicesima. Tutti idonei, tutti premiati.

La delibera del 28 settembre portava la firma dell’assessore allo Sviluppo Roberto Marcato, braccio destro del presidente Zaia. Ad accorgersi per primo di questo bando per le emittenti venete, rimasto sotto traccia nell’informazione locale, è stato il giornalista Renzo Mazzaro del Mattino di Padova. Ed è lui che ha dato conto della graduatoria che, in tempi di vacche magre, non può non aver fatto felici gli editori televisivi veneti. Il provvedimento ha conosciuto una tempistica di grande efficienza. Il bando risale al 13 ottobre e prevedeva un termine strettissimo per presentare le domande, poi – a seguire – istruttoria, valutazione e concessione dei contributi, che coprono il 90 per cento della spesa di ammodernamento delle strutture che devono passare al digitale terrestre.

A parte alcune eccezioni, tutti gli importi raggiungono il massimale del bando, rispetto ai progetti presentati dalle emittenti venete. A fare la parte del leone sono i due gruppi leader in Veneto. Il network Medianordest di Filippo Jannacopulos ha ottenuto un doppio finanziamento, contando su due società diverse: su un investimento ammesso pari a 450mila euro, ha ottenuto contributi per 405mila euro Teleradio Diffusione Bassano, editrice di Antenna 3 Veneto, Rete Veneta e Tne Telenordest, mentre 48.615 euro sono andati a Telequattro, editrice dell’omonima emittente. Stessa somma di 405mila euro al secondo polo informativo, Videomedia spa, che controlla Tva Vicenza (degli industriali) e Tele Chiara (acquistata una decina di anni fa dalla Conferenza Episcopale Triveneta).

Questi gli altri contributi: Tele Venezia 54mila euro, Telecittà 50.388, Telearena180mila, Canale Italia 180mila, Telepadova 109.800, Editrice Tnv (Telenuovo Retenord) 270mila, Telebelluno (Telebelluno Dolomiti e Teledolomiti) 135mila, Triveneta (TV7 Triveneta Network) 135mila, Sportinvest (Cafè Tv 24) 27.196 euro. In totale gli investimenti richiesti erano pari a 3 milioni e 70 mila euro, ne sono stati ammessi per 2 milioni 252 mila euro e saranno erogati 2 milioni di euro.

di Giuseppe Pietrobelli, da Il Fatto Quotidiano