Wikileaks, Julian Assange fa causa alla Cia: “Mi ha spiato”. I legali denunciano violazioni del diritto alla protezione delle conversazioni private

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Julian Assange Wikileaks
Julian Assange in una foto del 2021

Gli avvocati americani del fondatore di Wikileaks, Julian Assange, hanno annunciato una causa contro la Cia e il suo ex capo Mike Pompeo, accusandoli di aver registrato le loro conversazioni e copiato i contenuti dei loro telefoni e pc.

I legali e due giornalisti che si sono uniti all’azione legale, tutti americani, affermano che l’agenzia di intelligence ha violato il loro diritto costituzionale alla protezione delle conversazioni private, in questo caso con Assange, fondatore di Wikileaks.

A loro avviso, la Cia ha lavorato con una società di sicurezza ingaggiata dall’ambasciata dell’Equador a Londra, dove Assange aveva trovato rifugio, per spiare lui, i suoi difensori, giornalisti e altre persone che incontrava.

Assange rischia l’estradizione dalla Gran Bretagna agli Usa, dove è accusato di aver pubblicato nel 2010 cable diplomatici classificati, in particolare sulla guerra in Afghanistan e in Irak.

A giugno scorso, la ministra dell’Interno britannica, Priti Patel, aveva ordinato la sua estradizione negli Stati Uniti. Il via libera finale è arrivato dopo che nel Regno Unito era stata completata la procedura giudiziaria sulla controversa vicenda.

Anche su questo aggiornamento dell’incresciosa vicenda il direttore responsabile Giovanni Coviello e la redazione di VicenzaPiù esprimono la loro sentita solidarietà.

Julian Paul Assange è un giornalista, programmatore e attivista australiano, cofondatore e caporedattore dell’organizzazione divulgativa Wikileaks. Come è noto, oltre ad aver ricevuto encomi per quanto fatto ed essere stato ripetutamente proposto per il Premio Nobel per la Pace per la sua attività di informazione e trasparenza, si trova incarcerato dall’11 aprile 2019 nel Regno Unito sostanzialmente per gli stessi motivi.

Il fondatore di Wikileaks è stato prima accusato di violazione dei termini della libertà su cauzione conseguente a controverse accuse di stupro della Svezia che poco dopo sono state archiviate, poi in relazione a una sopraggiunta richiesta di estradizione fatta dagli Stati Uniti d’America per le accuse di cospirazione e spionaggio.