Crac BpVi, arrivate condanne in primo grado a Zonin e altri tre membri cda: commenti a caldo di Ugone (Noi che credevamo), Arman e don Torta (Coordinamento don Torta), Miatello (Ezzelino III da Onara) e Cavallari (Adusbef)

324
sentenza in lettura Crac BpVi condanne
sentenza in lettura Crac BpVi condanne

Oggi 19 marzo 2021 è arrivata la sentenza di primo grado sul crac della Banca Popolare di Vicenza che vedeva imputati l’ex presidente Giovanni Zonin e altri 5 ex membri del cda. ViPiu, che ha seguito tutto il processo ed è stata tre le prime testate a raccontare fatti e misfatti dell’ex popolare, ha raccolto dei commenti a caldo, in attesa di pubblicare i video con le dichiarazioni degli avvocati degli assolti Zigliotto e Pellegrini. L’avvocato di Giustini Miucci non ha voluto rilasciare dichiarazioni, così come, ed è comprensibile, l’avvocato Lorena Puccetti (difesa Zonin). Abbiamo anche provato a raggiungere, senza riuscirci, gli avvocati Ambrosetti (difesa Zonin) e Roetta (difesa Marin). Abbiamo invece raggiunti i rappresentanti delle associazioni di risparmiatori.

Banche, Luigi Ugone occupa l'ingresso di palazzo Trissino
Banche, Luigi Ugone occupa l’ingresso di palazzo Trissino

Luigi Ugone presidente di ‘Noi che credevamo’

Sentenza storica che abbiamo voluto con le unghie e con i denti, un po’ di dignità che ci era stata tolta ci è stata restituita“. Anche se siamo solo al primo grado Ugone considera “fondamentale” la sentenza ed esprime senza dubbio “soddisfazione“. “Era un processo ritenuto impossibile da molti, anche solo immaginare Zonin e questo cda alla sbarra sembrava inconcepibile“. Ugone poi lancia strali contro quello che definisce il “governo che ci ha azzerati“. Anche se non lo nomina, nel mirino c’è chiaramente il PD. A Ugone non sono mai andate giù certe dichiarazioni rilasciate all’epoca del cosiddetto ‘fondo Baretta’. “Molti onorevoli in Veneto che ci hanno chiamato speculatori, che avevano detto ‘diritto al rimborso sì, ma solo di alcuni, perché gli altri sapevano i rischi’, oggi dovrebbero chiedere scusa. Non siamo speculatori, siamo vittime. Il tribunale ha confermano che siamo tutti vittime e che c’erano persone che sapevano e ci hanno imbrogliato, compresa Banca d’Italia, si figuri se potevamo saperlo noi”.

Don Enrico Torta Coordinamento Don Enrico Torta

Umanamente e da prete mi dispiace per i condannati – ha detto don Torta – ora lo Stato si assuma la responsabilità dei soldi defraudati perché Consob e banca d’italia non hanno vigilato a sufficienza pregherò per i condannati, auguro a Zonin di tornare libero, ma l’importante è risarcire chi ha subito danni”.

Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni banche don Enrico Torta
Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni banche don Enrico Torta

Andrea Arman presidente Coordinamento don Torta

Soddisfazione non vi è mai nelle condanne, sarebbe stato meglio se le istituzioni, Consob e Banca d’Italia, avessero fatto il loro lavoro, non avremmo nemmeno avuto il processo, al di là di questo aspetto è sicuramente una sentenza utile per i risparmiatori, anche nel secondo binario, ma la vera giustizia è quella dei rimborsi e dei risarcimenti; occorre rispondere alla domanda: chi si è messo in tasca i soldi? Ci sono state politiche sbagliate sulle spalle dei cittadini, scelte politiche e amministrative anche successive al 2015, errori che hanno danneggiato i risparmiatori e tutto il tessuto econonico Veneto e ci troviamo senza il sistema creditizio veneto, regalato alla grande finanza internazionale“.

Patrizio Miatello
Patrizio Miatello

Patrizio Miatello Ezzelino III da Onara

La condanna c’è ed è importante, strano che non sia stato condannato Zigliotto, con questa condanna viene confermato che con questo comportamento sono stati creati dei danni. Questa condanna ha un valore morale, perché certifica che Zonin sapeva, ma ho i miei dubbi che i risparmiatori possano avere qualcosa per i danni”.

L'avv. Fulvio Cavallari, presidente Adusbef del Veneto
L’avv. Fulvio Cavallari, presidente Adusbef del Veneto

Fulvio Cavallari Presidente Adusbef Veneto

Le pene sono state inferiori a quelle richieste, ora la partita si apre sulle provvisionali, cioè l’anticipo sui risarcimenti, fissati nel 5% al valore di azioni e obbligazioni. Bisognerà che ciascun avvocato si attivi per andare a incassare i soldi. Se il singolo risparmiatore vuole il risaricmento danni il primo atto esecutivo è quella sulla provvisionale, sulla scorta della sentenza, bisognerà vedere se i soldi bastano per tutti, perché ognuno andrà a chiederli per intero, i primi che arrivano se sono già attrezzati bene, e gli altri dovranno accontentarsi. Nel recupero di un credito funziona così. Altra partita è quella che si apre sulla determinazione del danno rimessa al giudice civile, su questo si innesta l’altra problematica dell’appello in sede penale e la partita si riapre per la determinazione della pena finale ed entra in ballo anche il rischio prescrizione“.