Normativa smaltimento rifiuti: di cosa si tratta?

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Importanza dell’argomento della “normativa smaltimento rifiuti“: un argomento che già da tempo è di assoluta priorità per le aziende e i cittadini privati che sono chiamati giornalmente a fare la loro parte, seguendo coinvolgenti spinte verso lo sviluppo sostenibile e le regolamentazioni a livello nazionale ed europeo, è la normativa smaltimento rifiuti.

Da diversi anni, infatti si parla tanto di ecosostenibilità in riferimento all’ambiente in cui si vive, dato che tutti gli abitanti presenti in un determinato luogo sentono il bisogno di volerlo migliorare socialmente, naturalmente ed economicamente.

Si è ben appurato che per poter soddisfare questa necessità comune alla maggior parte della cittadinanza si deve attuare una comunicazione continua e diretta tra le esigenze sociali ed economiche e le risorse del territorio, schivando i dannosi e inutili sprechi sia per il presente che per il futuro.

Lo sviluppo sostenibile, del resto si basa su dei veri e propri principi umani, finanziari ed ambientali e non su delle mosse che possano rovinare il patrimonio naturale.

É certo che non accetta, come condizione di vita, la povertà che porta a chiunque la mancata dignità che, di sicuro nessuno vuole perdere e non permette il regresso dell’economia.

A tal punto, dopo quel che si è affermato finora è importante che si sappia cosa realmente è l’ecosostenibilità.

Cos’è l’ecosostenibilità?

Questa è un’attività svolta dall’uomo che, seguendo le dottrine ecologiste, attua uno sviluppo sostenibile, attraverso l’approfondimento di pensieri per ideare il rinnovamento delle risorse, riutilizzando ciclicamente tutti gli oggetti.

Ogni individuo presente in una comunità, in effetti per salvaguardare le ricchezze naturali deve agire in modo che il consumo delle stesse sia uguale anche per la futura generazione.

Ed ecco che dal tutto scritto si può ben affermare che l’ecosostenibilità, inoltre è l’incontro di tutte le caratteristiche di uno stato o di un processo che può essere mantenuto ad un certo livello in modo indefinito nell’ambito sociale, economico ed ambientale.

Questo perché considera il processo di cambiamento in cui il piano degli investimenti, lo sfruttamento delle risorse, le modifiche istituzionali e l’orientamento dello sviluppo tecnologico sono tutti in comunanza tra loro per ottimizzare le forze presenti e future e, di conseguenza fronteggiare le ambizioni, desideri e occorrenze umane.

CHI E COME INTERVIENE IN FAVORE DELLA DIFESA DELL’AMBIENTE?

É indubitabile che chi ha a cuore il tema ambientale voglia intervenire in favore della difesa dell’ambiente e può farlo interessandosi del corretto processo di smaltimento rifiuti, in modo da poter capire di cosa si tratta e, di conseguenza come effettuarlo.

DI COSA TRATTA LA NORMATIVA SMALTIMENTO RIFIUTI?

Durante lo svolgimento di quest’azione quotidiana il cittadino deve rispettare le regolamentazioni vigenti, dettate dal Decreto Legge n.22/97, conosciuto come “Decreto Ronchi” e dagli altri provvedimenti successivi come il n.152 dell’aprile 2006 in materia ambientale.

Questi prevedono la salvaguardia del territorio non solo considerando la coscienza e la consequenziale preoccupazione dei singoli cittadini, ma valutando pure la legge italiana che si e’ finalmente adeguata all’ordinamento giudiziario europeo, attraverso la promulgazione di regole giuridiche.

I decreti sopra citati hanno deliberato regole attinenti ai dibattiti ambientali, attenzionando la gestione della spazzatura, esposta in 89 articoli dove sono stati delineati gli interventi che bisogna eseguire per ridimensionare il più possibile la generazione di rifiuti, adottando le procedure di smaltimento richieste e il recupero del materiale.

L’articolo 184 del Provvedimento legislativo n.152 del 2006, in particolar modo evidenzia i criteri di divisione rifiuti, mettendo da una parte la loro origine secondo la quale il pattume si classifica in urbano o speciale e dall’altra la più o meno pericolosità di ogni elemento che si deve buttare.

Inoltre, tiene conto della riutilizzabilità o meno di quel che è destinato ad essere gettato in rapporto alla sua tipologia.

Questo perché se il rifiuto può essere riusato dev’essere soggetto a delle particolari procedure di recupero, mentre nel caso contrario verrà smaltito.

In più, la parte dell’art.182 che regolamenta la gestione rifiuti sottolinea che lo smaltimento rappresenta una facoltà di scelta da eseguire solo se non vi sono soluzioni concrete di recupero.

Non bisogna dimenticare che la normativa, oltre al tutto che si è scritto finora associa al rifiuto un codice CER (elemento identificativo organizzato in 20 classi) dal quale è possibile capire se il materiale destinato al pattume è pericoloso o non.

I rifiuti pericolosi, come le cartucce per stampanti, nastri, toner e quant’altro contraddistinto da un asterisco, sono quelli che contengono sostanze dannose per l’ambiente.

Per lo smaltimento di questi e degli scarti speciali ci si deve affidare a società specializzate serie ed affidabili che devono eseguirlo con un corretto impegno materiale e burocratico, rispettando i tanti vincoli stabiliti a livello legislativo sulla normativa smaltimento rifiuti.