
Francesco Rucco, consigliere comunale di Fratelli d’Italia ed ex sindaco di Vicenza, ha ribadito il suo sostegno alla richiesta di istituire “zone rosse” in città per fronteggiare il problema della sicurezza.
Il consigliere, dato per certo come candidato alle prossime elezioni regionali, era già intervenuto sul tema nella giornata di ieri, giovedì 26 giugno 2025, con un richiamo alla vicenda della commerciante Margherita Parolin.
Rucco ha espresso piena condivisione con la proposta dell’onorevole Silvio Giovine, sottolineando come, di fronte a quello che definisce “l’immobilismo” e la “totale incapacità di affrontare il degrado” da parte della giunta Possamai, sia doveroso chiedere al Prefetto di valutare l’istituzione di questo strumento.
Le zone rosse, ha ricordato, sono previste per rafforzare l’azione delle forze dell’ordine nei contesti urbani più critici. Secondo Rucco, la necessità di questa richiesta deriverebbe dalla scelta del Comune di non utilizzare gli strumenti ordinari a sua disposizione, mossa che attribuisce a “pura ideologia politica”.
L’ex sindaco ha accusato l’attuale amministrazione di centrosinistra di negare e minimizzare il problema della sicurezza a Vicenza, voltandosi dall’altra parte di fronte a proposte concrete come l’uso dei Taser, delle Bodycam o dei presidi fissi della Polizia Locale nelle zone più a rischio. Ha definito questa posizione una “scelta ideologica che lascia soli cittadini, commercianti e forze dell’ordine“.
Le proposte di Fratelli d’Italia, ha aggiunto, sarebbero sempre state respinte per partito preso, rendendo inevitabile rivolgersi al Prefetto per soluzioni straordinarie.
Rucco ha concluso ringraziando le forze dell’ordine per il loro lavoro, spesso svolto in condizioni difficili. Ha anche suggerito che l’attivazione di zone rosse potrebbe rappresentare un deterrente fondamentale contro l’arrivo di antagonisti e violenti anche in relazione ai cantieri TAV.
Ha infine riaffermato la presenza e l’impegno di Fratelli d’Italia con “proposte serie e soluzioni concrete”, contrapponendola a chi, a suo dire, “continua a girarsi dall’altra parte“.