Abolizione dichiarazione antifascista, dura reazione dell’Anpi: “uno sfregio alla medaglia d’oro per la Resistenza”

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la giubba insanguinata di carta con il segno del proiettile conservata al Museo della Resistenza di Vicenza
la giubba insanguinata di Carta con il segno del proiettile è conservata al Museo della Resistenza di Vicenza

La decisione della Giunta Comunale di Vicenzaè scritto in un comunicato a firma di Danilo Andriollo (Presidente provinciale ANPI) e Luigi Poletto (Presidente della sezione ANPI della città) – di abolire la clausola antifascista nel regolamento COSAP rappresenta un fatto di inaudita gravità: l’ANPI chiama la città democratica e antifascista alla più ampia mobilitazione nelle modalità che saranno decise nei prossimi giorni in attesa del dibattito in Consiglio Comunale.

Quattro considerazioni:

  1. l’eliminazione della clausola nega la minaccia culturale e politica del risorgente neofascismo ed è profondamente diseducativo per le giovani generazioni

  2. L’evocazione della c.d. “pacificazioneè del tutto inappropriato e sottende la riabilitazione del fascismo il quale non è stato un regime autoritario benevolo, ma una brutale dittatura che ha distrutto la libertà, perseguitato gli oppositori politici, aggredito popoli inermi, introdotto le leggi razziali e condotto il Paese alla catastrofe dell’alleanza con il nazismo genocidario e alla guerra di aggressione

  3. Vicenza è medaglia d’oro per il ruolo avuto nella Resistenza: questo provvedimento è uno sfregio e un affronto ai tanti giovani che 75 anni fa sacrificarono la loro vita per donarci quella libertà di cui oggi godiamo.

  4. L’abolizione della clausola rende le componenti moderate del centro-destra succubi del neofascismo: nel Comitato di Liberazione Nazioanle non esistevano solo partiti di sinistra quali il PCI, il PSI e il Partito d’Azione, ma anche componenti moderate quali la DC, il PLI, la Democrazia Sociale.

Oggi però la destra moderata risolve sé stessa nel neofascismo.