Addio mondiale di ciclismo, Otello Dalla Rosa: “Rucco e Celebron troppo timidi, flop filiera leghista”

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La tanto declamata filiera leghista comune-regione-governo cade al primo tornante perso il mondiale di ciclismo. La regione non si impegna, solo promesse. Un comune troppo timido incassa una sconfitta che fa male – è il pensiero in una nota stampa del leader di centrosinistra Otello Dalla Rosa – Il mondiale di ciclismo non si terrà a Vicenza. E? una sconfitta per la città e per i vicentini. I mondiali avrebbero generato un indotto importante, stimato in 150 mln di ?, per l?intero tessuto economico ed avrebbero rilanciato l?immagine di Vicenza in un contesto internazionale, oltre all?assoluto valore sportivo dell?evento per i tanti appassionati di ciclismo della nostra terra. 
Certamente anche il turismo avrebbe beneficiato di un evento come il Mondiale che avrebbe valorizzato in una vetrina internazionale la nostra bellissima regione.

Eppure Salvini, accompagnato da Zaia, durante la campagna elettorale al sostegno di Rucco in Piazza delle Poste aveva chiaramente promesso: «Il Governo appoggerà la candidatura di Vicenza e del Veneto». E invece la tanto decantata filiera non ha funzionato (funzionerà mai?). Comune, Regione e Governo nazionale si sono dimostrati corpi divisi e i mondiali di ciclismo vicentini sono stati trattati come questione di serie ?C?. Rucco è troppo timidamente intervenuto quando ormai era troppo tardi. E nel fallimento ha le sue responsabilità anche l?Assessore allo Sport Celebron, segretario cittadino della Lega. Mi chiedo come nella sua posizione non abbia saputo portare avanti con forza gli interessi della città con le leve di comando tutte interne al suo partito.

La causa della perdita del mondiale è chiara:l?auspicato e necessario contributo di denaro della Regione non è mai arrivato. A niente sono valse le promesse dal palco di Salvini e Zaia: queste possono essere state utili per la campagna elettorale ma alla Federazione Internazionale le promesse elettorali non significano niente, contano gli impegni veri, formali, non le chiacchiere. E il Sindaco, leghista ?in fieri?, non ha svolto quel lavoro di spinta e motivazione come avrebbe dovuto invece fare. Il Sindaco Rucco non ha saputo o voluto alzare la voce.

Avremmo invece dovuto sostenere con forza il prezioso lavoro del Comitato promotore della candidatura ed insieme alle categorie ed alle associazioni avremmo potuto studiare un format ?commerciale-promozionale? per il territorio vicentino: per la cultura, il territorio, le eccellenze eno-gastronomiche, le imprese.

Con il Coni e con tutte le associazioni sportive avremmo potuto incentivare le attività ludico-motorie incentrate sul tema del mondiale, portando l?evento e lo sport nelle scuole.

Avremmo potuto adibire Campo Marzo per un lungo periodo fino ai Mondiali alla promozione e alla cultura allo sport. Così facendo avremmo dato anche delle risposte concrete in tema di sicurezza e vivibilità dei luoghi, non solo ronde anche attività sportive.

Vicenza avrebbe accolto, come sa fare, i numerosissimi turisti e addetti ai lavori che sarebbero giunti in città.

Sarebbe stata l?occasione per un piano per l?asfaltatura di numerose vie della città oltre che per aver studiato, magari anche già realizzato, un piano per collegare le piste ciclabili della città realizzando così la ?Ciclopolitana? ed incentivato il turismo a due ruote, capace di muoversi tra le bellezze del territorio cittadino e provinciale.

Insomma, le opportunità che potevano derivare da questo evento sarebbero state moltissime, con un grande rilancio della città ma anche dei comuni della provincia che avremmo cercato di mettere insieme per un progetto condiviso, in uno scenario internazionale difficilmente ripetibile.

Tutto ciò non avverrà, una sconfitta purtroppo per Vicenza e per tutti i vicentini.

Il Sottosegretario alla Presidenza Giorgetti la settimana scorsa diceva che se il territorio non dimostra concreto interesse non c?è ragione perché lo faccia solo il Governo centrale. La regione non ha mostrato interesse, il comune troppo timido o impegnato su altro. La filiera leghista, comune, regione, governo nazionale, è caduta al primo tornante.