Antonino Messineo, dalla mafia siciliana agli incidenti sulle strade beriche: “i vicentini e la Questura saranno la mia famiglia”

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Il nuovo questore di Vicenza Antonino Messineo è arrivato ieri, 15 dicembre, in città. Ed è subito stato colpito dalla folla che passeggiava in corso Palladio per la domenica prenatalizia.

“Qui c’è benessere – esordisce durante la sua presentazione nella sala incontri della Questura io ho iniziato in polizia nel 1985 a Palermo ed Agrigento, durante gli anni più brutti in una terra che soffriva di una criminalità terribile”.

Il capoluogo berico, invece, secondo i dati usciti sull’indagine de Il Sole 24 Ore sulla qualità delle vita è ancora una volta uno dei territori più sicuri d’Italia, come rimarca anche il neo questore, ex direttore investigativo antimafia.

Ma ciò che lo preoccupa di più ora nella sua nuova esperienza in terra veneta, oltre alle infiltrazioni mafiose dove circola ricchezza, è il problema di incidenti e mortalità sulle strade.

Ho letto continuamente notizie di questo genere su alcuni giornali locali“, spiega Messineo che parla in un monologo di oltre mezz’ora, prima che dai suoi collaboratori gli fosse messa fretta per un altro impegno alle 13, non potendo così rispondere con tranquillità alle domande dei giornalisti arrivati in viale Mazzini per incontrarlo.

Ne è uscito un “sermone” di presentazione (in alto una pillola video) nel quale Messineo ha raccontato la sua filosofia di vita e lavoro, come se davanti avesse una platea di studenti durante uno degli incontri a cui tiene molto:

Voglio essere un questore che sa relazionarsi e ascoltare, oltre al fare; la polizia oggi non deve più reprimere, si richiede invece grande sensibilità nel trattare le situazioni. Il mio compito sarà di stare vicino alle persone, con la capacità di aggregare e di integrarsi anche con associazioni e scuole“.

“La mia famiglia – conclude – non mi ha seguito a Vicenza, perciò saranno la polizia e i vicentini la mia nuova famiglia“.