Un’ex ballerina di un night, 38enne, è stata denunciata dai carabinieri della compagnia di Thiene dopo l’ennesima denuncia da parte di un 80enne residente nell’Altopiano che già nel 2016 era stato raggirato perdendo 50 mila euro e per questo la donna in arte Flory era stata rinviata a giudizio assieme al marito. L’ex ballerina in un club privè asiaghese, raggirava uomini soli, soprattutto anziani, talvolta concedendosi sessualmente per irretirli ma per poi rubare loro i soldi.
L’attività d’indagine denominata “Pregnant Woman” è stata condotta immediatamente dopo la seconda denuncia presentata da un anziano 80enne dell’altopiano di Asiago verso la fine della scorsa estate. Già la prima denuncia, era stata depositata dalla vittima nei primi mesi del 2016, nella quale riferiva di aver conosciuto la donna, in arte “Flory”, presso un night della zona e con la quale, successivamente, era rimasta in contatto, frequentandola e avendo anche qualche rapporto intimo. In quel periodo la ballerina, con la complicità di una sua connazionale, fingendosi magistralmente vittima delle più disparate disgrazie, improvvisi quanto artefatti problemi vari e fingendo di essere ammalata e bisognosa di cure urgenti e medicinali a pagamento, facendo credere che necessitava di un ricovero presso una clinica privata del veronese, per giustificare il pagamento dei medicinali e dell’intervento chirurgico, in poche settimane, tempestava la vittima con numerosi sms, talvolta dolci e mielosi alternati ad altri di sconforto.
In una circostanza addirittura, gli aveva fatto credere di essere pronta al suicidio quindi riusciva a farsi dare, in più occasioni, cinquantamila euro in contanti che venivano ritirati, di volta in volta, dall’altra complice rumena, privando così l’ottantenne dei suoi risparmi per la vecchiaia. Verso la fine dell’estate scorsa, grazie al coraggio dell’anziana vittima, supportato anche dal suo legale di fiducia, che ha segnalato direttamente ai militari thienesi il ritorno della stessa Flory, si è giunti oggi alla conclusione delle indagini con il rinvio a giudizio nei confronti della donna e del marito, O.F. 46enne anch’egli romeno, per il grave reato di estorsione e truffa aggravata in concorso.
In questi ultimi mesi l’ammaliante ex ballerina, dopo aver fatto cadere di nuovo nella trappola l’anziano: fragile e vulnerabile psicologicamente, concedendosi a qualche rapporto sessuale consumato velocemente in auto tra i boschi dell’Altopiano, gli ha fatto credere di essere rimasta incinta di lui ! A quel punto, è ricominciato il calvario per l’ottantenne che era tempestato di telefonate fino a giungere, a un vera e propria estorsione : …se non mi dai i soldi per abortire, faccio sapere ai tuoi amici e parenti che aspetto un bambino da te! L’anziano, celibe e conosciuto in paese, ha incominciato quindi a versare denaro in contanti e in più occasioni, per un totale di 14 mila euro circa, questa volta direttamente alla truffatrice che si faceva accompagnare dal marito. Questa volta, a dire della donna, i soldi dovevano servire per il presunto “aborto a pagamento”, più volte rimandato per fantomatici ritardi dei sanitari di una clinica del bassanese e poi di Asiago, simulando sempre di essere ricoverata e facendo credere alla povera vittima, di abitare proprio in zona, per creargli quella pressione psicologica tale da ingenerargli il timore che la stessa, prima o dopo, poteva presentarsi sull’uscio di casa e far scoprire la tresca ai suoi familiari.
Le indagini, caratterizzate da molteplici pedinamenti, attività tecniche e meticolosi accertamenti sul campo, hanno permesso invece di mettere in risalto il disegno criminoso, protrattosi nel tempo da parte dell’indagata ed evitare che la stessa continuasse a spillargli ancora somme di denaro. In particolare, l’ex ballerina, sfruttando lo stato di fragilità e la debolezza della vittima, lo aveva fatto sprofondare nello sconforto totale a tal punto da creargli uno stato confusionale, anche sotto il profilo decisionale, inducendolo a compiere, in breve tempo, prelevamenti vari ed altre operazioni finanziare per poi farsi consegnare il denaro, sempre in contanti, nelle sue mani.
La dott.ssa Alessandra Block della Procura della Repubblica di Vicenza, magistrato che ha diretto l’inchiesta, puntualmente aggiornata sulle indagini svolte minuziosamente dai Carabinieri del Nucleo Operativo, ha quindi richiesto al GIP presso il Tribunale di Vicenza il rinvio a giudizio per la donna ritenuta responsabile del reato di estorsione e truffa aggravata in concorso con il marito.