Bilancio 2020, Zaia in Consiglio: “Veneto unica regione tax free”. Tutti i numeri della manovra

193
Zaia illustra il bilancio in consiglio
Zaia illustra il bilancio in consiglio

“Il Veneto è l’unica regione in Italia ‘tax free’, che ha rinunciato ad applicare ai contribuenti l’addizionale regionale Irpef e i super ticket in sanità. Una scelta che pesa per un miliardo e 219 milioni di euro l’anno sul bilancio della Regione, ma che è stata provvidenziale perché ci ha imposto una robusta cura dimagrante. Abbiamo preferito recuperare al massimo in efficienza ed efficacia, perseguendo razionalizzazione e buona gestione della spesa pubblica, piuttosto che mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese”

Lo ha ribadito il presidente della Ragione veneto, Luca Zaia, presentando in Consiglio la legge di stabilità e il bilancio di previsione per il 2020, l’ultimo della decima legislatura e il decimo della sua presidenza.

Un bilancio che misura circa 17 miliardi di euro, di cui 9,7 dedicati alla sanità e al sociale, “la partita che più impatta nella spesa regionale”, ha ricordato il presidente.

Tra gli interventi di razionalizzazione e di efficientamento della spesa regionale Zaia ha posto l’accento sul piano di alienazione degli immobili regionale, “che ci ha consentito di vendere beni e introitare risorse per 25 milioni di euro”, la ristrutturazione del debito “che ha visto scendere il debito autorizzato dai 2,4 miliardi del 2010 agli attuali 757 milioni”, la riduzione dei tempi dei pagamenti ad una media di circa 16 giorni, e l’assunzione degli ammortamenti non sterilizzati in sanità, “una partita da 1,4 miliardi che pesa su questo e sul prossimo esercizio finanziario per circa 72 milioni di euro”.

A caratterizzare l’esercizio finanziario 2020 della Regione Veneto, che vede a bilancio 11 milioni di spesa straordinaria per la consultazione elettorale di primavera, saranno alcuni grandi temi, puntualmente illustrati da Zaia.

La sanità. La Regione Veneto ha deciso di rimediare ad una ‘sbagliata programmazione’ del fabbisogno di figure mediche assumendo medici neolaureati non specializzati e perseguendo accordi con le università venete per anticipare i tempi dell’ingresso degli specializzandi in reparto già al terzo anno e aumentare il numero le borse di studio regionali. “Daremo corso ai bandi che prevedono l’assunzione di 500 medici non laureati nei pronto soccorso e nei reparti di medicina generale e di lungo degenza del Veneto – ha affermato Zaia – Già in 227 hanno partecipato al primo bando, quello per i Pronto Soccorso. Questa operazione peserà sul bilanci per 20-25 milioni di euro”.

Le Olimpiadi. “Abbiamo scelto di aiutare la montagna veneta, credendo nella possibilità per un nuovo Rinascimento, prima sostenendo i Mondiali di sci a Cortina del 2021 e poi portando a casa, con un pizzico di fortuna e una bella operazione di trasversalità, le Olimpiadi del 2026, che produrranno un giro di affari a beneficio dell’area Dolomitica e del Veneto di circa 3 miliardi di euro”, ha ricordato Zaia. Nel bilancio 2020 c’è già la prima quota di finanziamento degli investimenti e delle garanzie richieste dal Cio per i Giochi invernali Milano-Cortina, con 36,7 milioni di risorse proprie e 20.5 milioni di accensione mutui per nuovi investimenti. “Dobbiamo accompagnare il rinascimento della montagna veneta con opere pubbliche e con l’ammodernamento delle strutture” – ha auspicato Zaia, indicando nel duplice progetto di collegamento sciistico Arabba-Cortina e Cortina-Val Zoldana-Civetta un investimento da circa 80 milioni, affrontabile solo con il concorso dei privati.

Superstrada Pedemontana veneta. “Il 2020 sarà l’anno della conclusione dei cantieri della Pedemontana veneta – ha promesso Zaia confermando che a dicembre il nastro di asfalto di 94 km tra Montecchio e Spresiano sarà percorribile, ad eccezione della galleria di Malo, attualmente sotto sequestro”. Nel prossimo esercizio ci sarà quindi a bilancio l’ultima quota dei 300 milioni di euro che la Regione ha investito su un project financing di 2 miliardi e 258 milioni.

PFAS. “E’ la grande emergenza ambientale del Veneto”, ha ricordato Zaia, che ha sottolineato come la Regione stia affrontando “senza mettere la polvere sotto il tappeto”, ma impegnandosi sul fronte politico, giudiziario, ambientale e infrastrutturale, investendo direttamente importanti risorse. Tra le spese che incideranno nell’esercizio 2020, oltre al monitoraggio sanitario e agli interventi di bonifica, Zaia ha ricordato i lavori da poco partiti di realizzazione dell’acquedotto che porterà acqua pulita a Lonigo e nel cuore nell’area ‘rossa’.

Tempesta Vaia. “Abbiamo già contabilizzato lavori per 467,9 milioni e 1746 cantieri per risanare la montagna ferita dall’uragano e dalle piogge di un anno fa,.ma i danni sono ben più ingenti: lo Stato ci ha promesso un miliardo di euro. Sono risorse che attendiamo nell’arco delle prossime due annualità, e che affiancheremo con nostri investimenti sulle attività di ‘corredo’ al ripristino delle infrastrutture e dei boschi”.

Case popolari. Zaia ha difeso la legge di riforma dell’edilizia pubblica residenziale (“che ha consentito di assegnare sinora un alloggio a 400 nuove famiglie ad un canone medio di 77 euro al mese”) e ha annunciato prossimi correttivi al regolamento in vigore da luglio “al fine di consentire ad anziani e famiglie con disabili di non perdere il diritto alla casa popolare”. “Ma non arretreremo rispetto ai principi di giustizia sociale affermati con la legge 39 – ha scandito Zaia – Ci saranno famiglie che dovranno lasciare la casa popolare perché non ne hanno titolo. Le case pubbliche verranno assegnate a chi ne ha veramente bisogno”.

Autonomia. “Siamo in una fase di limbo”, ha premesso Zaia. “Ad oggi aspettiamo la controproposta del governo, ma non vogliamo andare ai tempi supplementari. Se il Governo non darà ascolto alla nostra proposta, non ci resta che adottare un disegno di legge di attribuzione di competenze per ognuna delle 23 materie”.

Nuovi treni. Grazie ad un investimento complessivo di 60 milioni sul trasporto pubblico locale, l’intera flotta dei treni regionali sarà completamente rinnovata entro la prossima legislatura. Già lunedì i primi due convogli saranno disponibili sulla rete regionale, ha anticipato Zaia invitando i consiglieri all’inaugurazione che si svolgerà alle ore 13 a Venezia, nella stazione di Santa Lucia

Infine Zaia ha ricordato come, nonostante le risorse a libera destinazione siano in costante contrazione, la Regione continui a confermare e a finanziare con risorse proprie spese peculiari e distintive del sistema veneto: dai 31 milioni per le scuole materne e i nidi, “altrimenti 84 mila bambini veneti non avrebbero diritto alla scuola dell’infanzia”, 24 milioni per i centri di formazione professionale, “che garantiscono un’occupazione a circa 20 mila giovani veneti”.

Tutti i numeri della manovra

Il bilancio di previsione della Regione Veneto per l’esercizio 2020 – presentato oggi dal presidente Luca Zaia al Consiglio veneto – ammonta a 17 miliardi di euro: tolte le partite contabili e quelle di giro, la manovra finanziaria per il prossimo anno ha un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui 9,6 impegnati per la tutela della salute, cioè per finanziare il fondo sanitario regionale e di quello sociale.

Oltre alla salute, la voci principali di spesa sono rappresentate dalle risorse destinate ai servizi istituzionali e alla gestione della macchina regionale (507 milioni), trasporti e alla mobilità (626,5 milioni), politiche per lo sviluppo economico e la competitività (236,9 milioni di euro), politiche per il lavoro e la formazione professionale (211 milioni), il settore primario (146,3 milioni per agricoltura, agroalimentare e pesca), politiche per il territorio e all’ambiente (144,1 milioni), relazioni internazionali (84,8 milioni di euro, politiche sociali e per la famiglia (73,4 milioni), istruzione e politiche per il diritto allo studio (59 milioni), territorio ed edilizia abitativa (44,6 milioni), turismo (16,6 milioni), cultura (13,5 milioni), giovani, sport e tempo libero (25 milioni), protezione civile (10,8 milioni) e alle politiche per l’energia e la diversificazione delle fonti energetiche (9,3 milioni).

Per le politiche regionali le risorse propriamente dedicate ‘a libera destinazione’ ammontano al 7 per cento del totale, vale a dire a 1213 milioni di euro, in continua contrazione rispetto ai 1617 milioni del 2010. Andranno a finanziare il funzionamento di organi, sedi e dipendenti della regione e degli enti partecipati, la quota di cofinanziamento regionale dei fondi comunitari (65 milioni), il contributo alle rette delle scuole materne e degli asili nido (31 milioni), il sistema della formazione professionale (24 milioni), la prevenzione idrogeologica e la riduzione del rischio idraulico (20 milioni), la spesa per le funzioni non più svolte dalle Province (dagli assistenti ai disabili sensoriali al personale dei servizi per l’impiego), il ‘portafoglio’ di spesa ‘cash’ degli assessorati (una cinquantina di milioni in tutto), i fondi di riserva, gli oneri dei debiti contratti in precedenza, nonché alcune spese di investimento, come i 36,7 milioni di risorse proprie che la Regione ha deciso di impegnare già dal prossimo anno per la realizzazione dei Giochi invernali del 2026 a Cortina e Milano.

Infine gli investimenti: grazie al comportamento virtuoso della Regione, che negli anni ha progressivamente contratto il ricorso al debito (dai 2,4 miliardi di debito autorizzato nel 2010 ai 756 milioni dello scorso anno), per il 2020 si potranno accendere nuovi mutui per investimenti per un valore complessivo di 63 milioni: 20,50 andranno a finanziare i Giochi olimpici del 2026, 15 gli interventi contro il dissesto idrogeologico, 12,5 gli adeguamenti della rete viaria, 10 la mobilità e la sicurezza stradale, e infine 5 lavori pubblici di particolare urgenza.