BPVi. L’azione di (ir)responsabilità’ contro Zonin & c.: seconda puntata, ringraziamenti e presentazione

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BPVi. Risparmiatori ingannati: puntata n. 2 Azione di responsabilità
BPVi. Risparmiatori ingannati: puntata n. 2 Azione di responsabilità

Mentre i media all’inizio del processo BPVi, che vede imputato Gianni Zonin insieme a pochi altri, tendono più a evidenziare lo spettacolo delle sue interviste, ovviamente di parte, che ad analizzare le testimonianze dell’accusa, abbiamo deciso di pubblicare a puntate “BPVi Risparmiatori ingannati. L’azione di (ir)responsabilità” pur rischiando di non venderne le ultime copie disponibili, il cui incasso di certo non ci farebbe male dopo il pignoramento della Donazzan.

Ma, incassi persi a parte, anche se potete decidere sempre di comprare il libro anche per sostenerci, vogliamo documentare a un numero di lettori il più ampio possibile, pur senza entrare nel merito delle future decisioni del tribunale di Venezia presso il quale è partito, senza i dovuti echi, l’esame dell’azione di responsabilità per 2 miliardi contro Gianni Zonin, cda, sindaci e direttori: tutti coinvolti non i soli 7 del processo a Vicenza

Partiamo oggi dopo la dedica ai giudici della prima puntata con i ringraziamenti di rito e la presentazione del lavoro mentre da domani, come in ogni giorno successivo, fino in fondo, pubblicheremo tutti singoli capitoli.

RINGRAZIAMENTI

Questo libro documento è stato possibile grazie alle tante persone che mi hanno incoraggiato a iniziarlo e completarlo fino a qui. Provo a ricordarle alcune.

Intanto ringrazio chi mi fornisce, spesso senza tornaconti che non siano quelli dell’interesse civico, i documenti su cui lavoro e, in questo caso, gli atti che sono contenuti in questo testo.

In particolare ringrazio MDE, il Movimento Diritti Europei di Treviso, alcuni testimoni dei fatti avvenuti di cui rispetto la richiesta di anonimato e l’associazione di cittadinanza attiva Vicenza Più Coraggio, che supporta con i suoi associati volontari le nostre testate, e la pagina FB Risparmiatori Informati Uniti 

Ringrazio, poi, Patrizio Miatello e tramite lui tutte le associazioni e i legali che hanno cooperato a una soluzione per la legge sugli indennizzi, perché il presidente di Ezzelino III da Onara con la sua opera quotidiana a difesa dei risparmiatori azzerati della Banca Popolare di Vicenza, di Veneto Banca e di altre banche, tra cui quattro individuate insieme a lui, ci è stato di esempio nel portare avanti delle lotte che hanno trovato fieri oppositori in chi ha provato e prova ancora a strumentalizzare il dramma di migliaia di soci.

Ringrazio, quindi, l’avvocato Sergio Calvetti, che ha saputo confrontarsi con alcune nostre critiche, ma che, rappresentando realmente e di gran lunga il maggior numero di soci delle banche venete poste in Lca, ci è stato utile consulente per conoscerne le esigenze e per inquadrare la strada da loro percorribile, al di là degli indennizzi attesi, tra azione civile e azione penale.

Ringrazio, inoltre, chi fra i politici, come l’ex senatore del PD Giorgio Santini, e tra i legali, come l’avv. Prof. Rodolfo Bettiol ha tracciato la strada iniziale per risarcire chi è stato danneggiato senza sua responsabilità e chi, come nel governo attuale il sottosegretario al Mef Alessio Villarosa, consapevole che mai potrà essere un’autostrada, ha trasformato in super strada quel tracciato iniziale mettendoci la faccia ed evitando il maggior numero possibile di tranelli, alcuni dei quali ancora nascosti.

Ma ringrazio in maniera sincera e particolare anche chi con le sue critiche, a volte anche apparentemente immotivate e ultimamente anche violente, ha moltiplicato le mie energie e ha stimolato il mio lavoro per non lasciarlo incompiuto a vantaggio di chi proclama il nuovo per perpetuare il vecchio e gli interessi personali vestendo toghe di vario tipo e colore.

Ringrazio, infine e per ultimi, quelli che sono, invece, i primi destinatari del mio sforzo, i lettori di questo libro che mi daranno modo di continuare a motivare il tempo che a 68 anni ancora tolgo ai miei cari con il perseguimento di un fine socialmente utile.

 

Presentazione

di Giovanni Coviello

È arrivata finalmente a udienza, il 19 dicembre 2018 presso il tribunale delle aziende di Venezia, l’azione di responsabilità per un importo complessivo di circa due miliardi di euro autorizzata dalla delibera assembleare della Banca Popolare di Vicenza del 13 dicembre 2016 nonché dalla delibera del suo Consiglio di Amministrazione in data 19 gennaio 2017 e intentata per conto della BPVi, ora in Lca (Liquidazione coatta amministrativa), rappresentata e difesa dagli avvocati Carlo Pavesi, Stefano Verzoni e Paolo Pecorella nei confronti (come ad elenco seguente) da Gianni Zonin, presidente, dei membri del cda per i periodi interessati, di membri del collegio sindacale e del Direttore Generale e dei vice Direttori Generali dei suddetti periodi.

L’invito a comparire dinanzi al Tribunale di Venezia – sez. specializzata Imprese, era per il 12 ottobre 2017 ma, ci spiega l’avvocato Stefano Verzoni, “è passato oltre un anno per andare in udienza, i passi procedurali per riunire questo procedimento con quello intentato in via precauzionale da Zonin addirittura contro la banca da lui presieduta per 20 anni dopo essere stato nel suo cda per i 16 anni precedenti, oltre che contro Samuele Sorato, il suo dg, ed Emanuele Giustini, suo vice, e con la chiamata in causa delle compagnie di assicurazione” con questa motivazione, per lui liberatoria, addotta nell’attacco preventivo di Zonin: “… nella non creduta ipotesi di accertamento di una qualsivoglia responsabilità in capo al dott. Giovanni Zonin per i fatti di cui alla narrativa del presente atto, accertare e dichiarare che, per le ragioni tutte sopra esposte, i terzi Chubb Insurance Company of Europe S.E., Zurich Insurance Plc., CNA Insurance Company Europe Ltd. e ACE European Group Ltd., indipendentemente e anche a prescindere dalla eventuale responsabilità manlevatrice riconosciuta a danno del dott. Emanuele Giustini e del dott. Samuele Sorato, sono chiamati a tenere il dott. Giovanni Zonin interamente manlevato ed indenne di ogni e qualsivoglia responsabilità fosse a lui attribuita, così come di ogni e qualsivoglia conseguenza pregiudizievole derivante dal presente procedimento, condannando, in qualità di sottoscrittori della polizze di assicurazione sopra richiamate, a tenere manlevato ed indenne il dott. Giovanni Zonin da quanto egli dovesse essere eventualmente condannato a corrispondere, a qualsivoglia titolo, in solido con altri o meno, per gli asseriti danni…”.

Sarà importante seguire a Venezia gli sviluppi dell’azione di responsabilità attivata dalla BPVi perché, oltre a conclamare per bocca dell’istituto stesso, ormai in liquidazione e prossimo addirittura alla dichiarazione di fallimento, i danni arrecati alla banca e, quindi, ai suoi azionisti risparmiatori, l’atto di “accusa” civile chiama in causa in pratica tutti vertici della banca del periodo interessato invece che i soli 7 del processo penale a Vicenza.

Si legge, infatti, nella citazione della BPVi che, “dato atto che le condotte menzionate nel presente atto, anche singolarmente considerate, oltre ai danni indicati alle conclusioni che precedono, hanno determinato una grave lesione alla reputazione e all’immagine della Banca”, il Tribunale di Venezia, fatti i dovuti accertamenti, “voglia condannare l’ex Direttore Generale, Samuele Sorato, gli ex vice Direttori Generali, Emanuele Giustini, Paolo Marin e Andrea Piazzetta, gli ex Amministratori Giovanni Zonin, Marino Breganze De Capnist, Andrea Monorchio, Paolo Angius, Alessandro Bianchi, Giorgio Colutta, Vittorio Domenichelli, Giovanna Dossena, Giovanni Fantoni, Maria Carla Macola, Franco Miranda, Gianfranco Pavan, Fiorenzo Sbabo, Maurizio Stella, Giorgio Tibaldo, Nicola Tognana, Giuseppe Zigliotto e Roberto Zuccato, nonché gli ex Sindaci, Giovanni Zamberlan, Giacomo Cavalieri, Laura Piussi e Paolo Zanconato, al risarcimento in favore della Banca medesima, in solido tra loro, del conseguente danno da quantificarsi in corso di causa, occorrendo anche in via equitativa, tenendo conto, tra l’altro, della riduzione della raccolta diretta e indiretta della Banca e del gruppo e dei suoi effetti negativi, anche prospettici, e dell’incremento del costo del capitale, così come illustrati sub § VII, 1.2 del presente atto, oltre gli interessi dalla data della domanda al saldo…”.

Il processo civile, che è in corso dal 19 dicembre 2018, potrebbe chiarire molti fatti specifici e arrivare a sentenza anche prima di quello penale, faraonico per numero di testimoni e stuoli di avvocati di parte civile.

Tutto questo con, in caso di condanna, una definizione dei danni arrecati (ne conteggiamo nell’atto per due miliardi con riferimento a fatti campione e non a tutto l’operato) da rifondere alla liquidazione con effetti positivi per tutti i creditori. 

Ecco perché riteniamo utile far conoscere ai lettori di questo docu-libro, presumibilmente soci ingannati, i passaggi fondamentali dell’atto di attivazione dell’azione di responsabilità depositato al tribunale di Venezia il 5 aprile 2017, addirittura dopo la citazione “preventiva” di Gianni Zonin contro la banca datata 6 dicembre 2016.

È nota la nostra posizione per lo meno eticamente negativa nei confronti di gran parte dei chiamati in causa dall’azione di responsabilità e, soprattutto, dell’ex presidente Gianni Zonin, che, in base alle dichiarazioni da lui fatte alla Commissione parlamentare di inchiesta e alla sua citazione di “attacco” a difesa preventiva dei suoi comportamenti e delle sue decisioni, si dipinge come un “presidente a sua insaputa”.

Ma, siccome toccherà ai due tribunali chiamati in causa emettere le relative sentenze, è opportuno che ognuno si faccia e verifichi le sue convinzioni per cui, oltre ai capitoli prescelti per il docu-libro rendiamo disponibili con Qr code relativo i due atti di citazione completi, quello della Banca Popolare di Vicenza ora in Lca contro il suo ex presidente, i suoi ex consiglieri di amministrazione, i suoi sindaci e la sua società di revisione e la chiamata in causa da parte del cavaliere di Gambellara della banca stessa e di alcuni suoi vertici oltre che, per sicurezza, le compagnie di assicurazione a cui Zonin demanda l’eventuale compito di “pagare” eventuali danni tanto più che ora l’ex banchiere vignaiolo tutto ha donato e nulla ha.