Ciclo mestruale tra falsi miti e verità (raccontata dalla nota azienda Lines)

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Le credenze popolari intorno alle mestruazioni sono infinite. Il sito di Lines, nota azienda di assorbenti sfata alcuni miti, come ad esempio quelli di evitare lo sport o di evitare di tingersi i capelli. E racconta perchè non bisogna più credere ai luoghi comuni. “Il ciclo mestruale è qualcosa di naturale. Alcune credenze, pur non avendo alcun fondamento reale, sono diffuse ancora oggi. Dovremmo liberarcene una volta per tutte” affermano le ginecologhe del sito.

Un primo luogo comune è che con il flusso non si possa fare il bagno o la doccia. “Non c’è motivo per evitare il contatto con l’acqua quando si hanno le mestruazioni, anzi bisogna fare ancora più attenzione all’igiene” spiegano le esperte. “L’acqua fredda blocca il ciclo mestruale” è il secondo luogo comune. “Collegato al falso mito precedente: facendo la doccia o il bagno con l’acqua fredda non si corre il rischio di bloccare il ciclo mestruale. Tutt’al più si può interrompere o rallentare il flusso, ma è una semplice reazione fisiologica alla temperatura, che causa il restringimento dei vasi sanguigni. Una volta tornate a “temperatura ambiente”, il ciclo riprenderà come se nulla fosse” commentano le esperte. Altra leggenda popolare che non avrebbe alcun fondamento è “Meglio evitare di tingersi i capelli durante il ciclo”. Mentre per quanto riguarda evitare lo sport, le esperte scrivono: “È soggettivo, alcune donne si sentono più stanche (forse per via della quantità di ferro persa con il flusso mestruale) mentre altre hanno la sensazione di essere addirittura più energiche. A meno che non si abbiano crampi particolarmente dolorosi, non c’è motivo di mettersi a riposo forzato. Per non saltare l’allenamento, mangiare più cibi ricchi di ferro può essere utile per tutte”.

La maggior parte delle credenze popolari sul ciclo mestruale ha origini molto antiche, affondando le radici in epoche in cui l’igiene personale era ben altra cosa rispetto a come la conosciamo oggi. Ma sta di fatto che in alcune parti del mondo, ancor oggi, alle donne mestruate è vietato l’accesso ai luoghi di culto.