Crescita, Il Sole 24 Ore: “Pil, Italia prima nel post Covid, ma il 2024 parte solo da +0,1%”

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crescita economica

Segnali di crescita per l’economia italiana: il Pil è cresciuto dello 0,7% nel corso del 2023, con un +0,2% nel quarto trimestre. L’Istat, l’Istituto nazionale di statistica, ieri ha diffuso i dati che certificano i segni più grazie a quanto registrato nell’industria e nei servizi, anche se l’agricoltura ha invece registrato segnali negativi.

Ma il saldo è positivo e lascia ben sperare come del resto quanto emerso dai dati del nuovo indice Rtt elaborato dal Centro Studi Confindustria (ne avevamo parlato qui).

Su Il Sole 24 Ore in edicola oggi è possibile ricavare qualche approfondimento sul tema. Chiarito che le prime indicazioni dell’Istat non si addentrano nei settori, il quotidiano ipotizza che “abbia giocato un ruolo non marginale la corsa finale del Superbonus, alle prese con la chiusura definitiva delle porte del vecchio incentivo al 31 dicembre decisa dal Governo pur fra mille resistenze“.

Buone notizie dunque ma anche un’allerta: “Come notato anche da Confcommercio, nel 2024, per la prima volta dopo la lunga fase di rilancio post pandemico, la partita della crescita resta tutta da giocare, perché si parte praticamente senza una spinta ereditata dal precedente: il 2023 lascia infatti al nuovo anno una variazione acquisita solo di un decimale, contro il +0,4% che aveva segnato l’avvio del 2023 e ha rappresentato in pratica quasi il 60% della crescita poi registrata a consuntivo”, si legge.

Fine dell’effetto “post-Covid”, sembrerebbe. Quindi, meglio riflettere su base annua: “Con un +0,7% che si ferma solo un decimale sotto la stima governativa della NaDef, e quindi non determina problemi in attesa peraltro della stima definitiva – approfondisce Il Sole –, l’Italia anche quest’anno si mostra più resistente della media dell’Eurozona, che si ferma a +0,5% su base annua con un trimestre finale stagnante a quota zero.

Nel confronto internazionale spicca il +2,5% fatto segnare dalla Spagna, ma se appunto si allarga lo sguardo si incontra qualche spiegazione più strutturale. A fine 2023 l’Italia vede una produzione 2,9 punti sopra i livelli di fine 2019, e quindi si conferma fra i grandi Paesi dell’area euro quello che ha conseguito il recupero più brillante (ancora meglio va a Nord, secondo le stime di Assolombarda, con il Pil della Lombardia a +5,5% sul pre-Covid)”.

Fonte: Il Sole 24 Ore