Da Norimberga 2 all’utilità del vaccino: la “conversione” del politico trevigiano Lorenzo Damiano

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Lorenzo Damiano pescatori di pace
Lorenzo Damiano pescatori di pace

In principio era il gender. Lorenzo Damiano, giornalista, imprenditore di prosecco, candidato sindaco a Conegliano (Treviso), vicino sia a Forza Nuova che al Popolo della Famiglia, fondatore del movimento Pescatori di Pace e poi di Norimberga 2 per combattere contro la “dittatura sanitaria” (nome che fa riferimento al processo contro i gerarchi nazisti colpevoli della Shoah), si fece notare pochi anni fa per l’annuncio di voler organizzare un rogo di libri gender (immagine, quella di bruciare i libri, che riporta alla mente sempre il nazismo). Poi con l’avvento del Covid si è convinto, come alcuni alti esponenti del Vaticano, che si trattasse di una truffa e di un complotto. Almeno fino a quando non è stato ricoverato in terapia sub intensiva per aver contratto proprio il virus Sars Cov 2. A differenza del leader no vax austriaco Johann Biacsics, che fino alla fine, cioè la morte, è rimasto fedele alle sue idee negazioniste, Damiano, come riporta il TgRVeneto, una volta guarito grazie alle cure monoclonali, ha detto di volersi vaccinare consigliando tutti di farlo. Lì, sulla via di Vittorio Veneto, è evidentemente avvenuta la conversione.

“Oggi dico, serve una nuova scienza che dia vaccini a tutti per salvare il mondo – ha detto Damiano – a chi organizza manifestazioni dico di riflettere. È stata un’esperienza che non augurerei neanche al peggior nemico. Chiedo alla scienza di essere unita”.