Di nuovo sotto attacco, direttore vicentino Museo Egizio di Torino Christian Greco: “Se mi tolgono l’Egizio, mi rimarrà l’Egitto”. A noi rimarrà Crippa, vice Salvini

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Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino
Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino

Christian Greco è un’eccellenza culturale del Vicentino, arrivato da Arzignano ad essere direttore del Museo Egizio di Torino, per indubbi meriti accademici e professionali (è appena terminata, tra l’altro la mostra di grande successo in Basilica Palladiana da lui curata “I creatori dell’Egitto eterno, ndr). Nel 2018, una sua iniziativa per portare al museo nuovi visitatori di lingua araba, scatenò una triste, misera e vergognosa (nel senso che c’era da vergognarsi) polemica politica, da parte di Lega e Fratelli d’Italia, che lo tacciarono di essere razzista contro gli italiani, che non potevano usufruire dello sconto dedicato per tre mesi ai visitatori mediorientali (in copertina una foto dell’epoca attorniato dai cronisti, ndr).

Si era mossa anche Giorgia Meloni -nel periodo in cui ululava contro i banchi del governo a proposito di furia immigrazionista e teorizzava la sostituzione etnica  per colpa di Soros o di qualche altro complotto plutocratico anti italiano. Era pure andata a protestare davanti al museo, tirando fuori fantomatici sconti ai musulmani, quando la religione nelle iniziative del museo non veniva affatto menzionata.
Si pensava che fosse finita lì. Del resto “Giorgia Premierato” ha un allure completamente diverso da “Giorgia Garbatella”, con i viaggi in Albania e Tunisia, le photo opportunities, e le accise da incassare, piuttosto che eliminare.
E invece no. Perché a quanto pare la strategia della Lega, in costante emorragia di voti in vista delle Europee, è scavalcare a destra FdI (ormai un partito di bambascioni simil-draghiani).
E così, se Crosetto bolla come farneticazioni (stronzate era poco istituzionale) le teorie del Generale Vannacci, ecco Salvini che cerca di farlo salire sul proprio carroccio, magari proprio come candidato alle Europee. Se si parla di nuovi CPR, ecco che i governatori leghisti mettono le mani avanti (da ultimo Fontana: “siamo già pieni, grazie“).
E se da FdI speravano che la gente avesse dimenticato quella polemica imbarazzante su Christian Greco, ecco il vice-Salvini, Andrea Crippa, ricordare l’odiato direttore: “Faccia un gesto di dignità e si dimetta. Faremo di tutto per cacciarlo e chiediamo al ministro della Cultura Sangiuliano di cacciarlo se non si dimette lui” e ancora ” Va cacciato subito, meglio quindi se fa un gesto di dignità e se ne va lui. Incredibile che dopo aver gestito il Museo in modo ideologico ora chieda di mantenere la poltrona al governo di centrodestra. Il Museo Egizio di Torino viene pagato dai cittadini e lui ascolta solo la sinistra. È un razzista contro italiani e cristiani. Si dimetta subito, farebbe più bella figura“.
Questo, al netto del fatto che Greco non chiede nulla al governo e che il governo non nomina né può cacciare il presidente del museo Egizio, è la cifra stilistica del vice segretario della Lega, contro cui si sono espressi già il senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin e il capogruppo della Lista Rucco Sindaco, Francesco Rucco, e la sua vice, Simona Siotto.
Il buon Greco, composto ed istituzionale come un democristiano d’altri tempi non si fa trascinare nella rissa e serafico commenta: “Se mi tolgono l’Egizio, mi rimarrà L’Egitto“.
A noi, rimarrà Andrea Crippa.
Nel confronto, ci perdiamo di brutto.