Dopo Viale Trento ringhiera abbattuta anche in piazza Castello: vandali? O la difficile convivenza vicentina tra autobus, bici e pedoni?

180
ringhiera piazza Castello

Vi avevamo raccontato settimane fa della situazione pericolosa per ciclisti e pedoni in diverse zone della città, dove, vuoi per l’ineluttabile usura del tempo, vuoi per scarsa manutenzione, molte ringhiere che separano la carreggiata dal marciapiede o dalla ciclabile sono pericolanti se non già divelte. Nel caso di viale Trento, le cause sono invece da attribuirsi alla difficile convivenza tra pedoni, ciclisti, auto, autobus e camion, a causa di una carreggiata a cui è stato tolto spazio per donarlo a una pista ciclabile a doppia corsia che in realtà è più pericolosa che utile.

Questa mattina, passando per piazza Castello, l’ingresso principale al centro storico, era impossibile non notare una parte di ringhiera divelta, abbattuta, caduta. Vandali? O, come nel caso di viale Trento, frutto della difficile convivenza tra autobus, pedoni e ciclisti? Quelle ringhiere, oltretutto, sono state messe dopo l’incidente che ha coinvolto un bimbo, ferito per il passaggio di un bus tra la folla durante il mercato. Invece di deviare il percorso dei mezzi e creare una zona solo pedonale, come sarebbe saggio, naturale, logico, e auspicabile in un centro storico, si è pensato di mettere le ringhiere, con tanto di polemiche da parte di chi diceva che sono brutte o di chi si lamentava della “ghettizzazione” dei pedoni. Che poi, dal lato della libreria Galla e della statua di Garibaldi, mancando l’attraversamento pedonale, la situazione resta promiscua, mentre dall’altro lato molti pedoni, per non fare quei cinque passi in più, tirano dritti verso Corso Palladio. Staremo a vedere se questa parte di ringhiera caduta sarà il primo segno di un cedimento complessivo dell’idea di Vicenza che l’ha eretta.