Famiglia, assessore Manuela Lanzarin: “Politiche della Regione Veneto ruotano intorno al naturale ciclo di vita”

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“Le politiche e gli interventi della Regione ruotano intorno al ‘sistema famiglia’ e al suo naturale ciclo di vita. Specifiche misure sono rivolte ai minori attraverso il Piano triennale per la famiglia. Attraverso politiche integrate ed organiche di sostegno alla persona, alla coppia, alla famiglia e alla genitorialità, si attuano progettualità che accompagnano la persona e la famiglia nelle sue varie fasi, dalla nascita della coppia, ai primi 1000 giorni di vita dei bimbi e fino all’infanzia e all’adolescenza”.

Così l’assessore alla Sanità e Politiche Sociali Manuela Lanzarin fa il punto sulle politiche dedicate alla famiglia e alla genitorialità.

“Un recente bando – riferisce l’assessore – ha visto assegnare ai territori un importante fondo di 10 milioni di euro con il titolo “INSIEME” e individuando come target i nuclei familiari multiproblematici che vivono forme di disagio di dimensione psicologica, sociale, sanitaria, abitativa, lavorativa, economica o legale. Su di esse sono chiamati a intervenire diversi servizi o figure professionali per un periodo di tempo più o meno lungo. Questo perché è necessario avere molta attenzione laddove vi sono minori e perché un accompagnamento ed una presa in carico dell’intero nucleo familiare può permettere di superare le difficoltà, contribuendo a ridurre il rischio di povertà ed esclusione sociale”.

Obbiettivo dell’impegno è il potenziamento di modelli di intervento multisettoriale e di cooperazione pubblico-privato, coinvolgendo in modo particolare gli enti locali, le AULSS e gli ATS, per poter intercettare e sostenere anche le nuove forme di fragilità e vulnerabilità non ancora categorizzate, ma emergenti a causa di cambiamenti socio-economici. “L’aiuto alle famiglie non resterà legato al progetto in sé – ricorda l’Assessore -. Il capitale che rimarrà nel territorio è l’approccio multisettoriale che diverrà pratica comune per affrontare queste casistiche da parte dei servizi. Si deve considerare, infatti, come questa ed altre misure di sostegno, concorrono a garantire il diritto del bambino a rimanere nella propria famiglia.”

Nell’ambito delle iniziative deliberate dalla Giunta regionale, il programma P.I.P.P.I. di sostegno alla genitorialità, giunto alla 12 esima edizione, persegue la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti delle famiglie cosiddette “negligenti” con l’obiettivo di ridurre il rischio di maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare. Si tratta di un approccio multidimensionale che pone il bambino al centro del suo mondo fatto di bisogni per crescere, soggetti accudenti e luoghi in cui vivere. Dal 2022 è stato introdotto anche nel Piano Operativo del P.N.R.R., con l’ingresso a finanziamento dei 21 Ambiti Territoriali Sociali (ATS). Prosegue nell’ambito dell’annuale Piano Nazionale degli Interventi e dei Servizi Sociali ed attraverso il finanziamento di 312.500 euro sarà possibile implementare in cinque ATS le linee di indirizzo nazionali”.

“Parallelamente non vanno dimenticati gli sforzi sostenuti dai Comuni che sostengono il pagamento delle rette dei minori in comunità – conclude l’assessore – in particolare quelli medi e piccoli in cui le spese incidono fortemente sugli equilibri di bilancio. Per sostenerli la Regione, ormai da alcuni anni, prevede l’assegnazione di contributi. È proprio di questi giorni l’uscita dell’avviso pubblico, con una dote di 2,5 milioni di euro, rivolto ai Comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti, ad Aziende ULSS e ad Unioni di Comuni, se delegate, per la sola quota relativa ai Comuni con popolazione non superiore ai 20.000 abitanti che nell’anno 2022 hanno sostenuto spese per il pagamento delle rette relative all’inserimento di minori in comunità di accoglienza a carattere residenziale”.

I risultati del bando dell’anno precedente hanno visto partecipare 173 amministrazioni con percentuali di contribuzione, suddivise in quattro fasce, inversamente proporzionali alla popolazione residente, con l’ottica di favore i Comuni di minori dimensioni.


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