Nel decreto dignità – scrive in una nota Sonia Perenzoni, del Movimento 5 Stelle Montecchio Maggiore – approvato dal Consiglio dei Ministri pochi giorni fa, c?è anche il divieto assoluto di pubblicizzare il gioco d?azzardo. Vietarne la pubblicità è un passo storico di grande valore culturale. Siamo convinti che non distruggerà il settore del gioco legale e per quanto riguarda gli investimenti pubblicitari semplicemente verranno sostituiti da quelli di altre industrie, come è avvenuto quando si è vietata la pubblicità al tabacco. Per quanto riguarda il tavolo che i lobbisti del gioco d?azzardo vogliono con il ministro Di Maio, lui è disponibile, a patto che ci siano anche le associazioni no slot, i familiari delle vittime dell?azzardopatia e tutti i comitati che a vario titolo combattono questa piaga, così capiranno anche loro perché un provvedimento di questo tipo sia assolutamente necessario. Per noi vengono prima i cittadini e la loro qualità di vita.
A Montecchio? Vediamo il continuo fiorire di nuove sale slot e VLT, dove persone comuni si giocano stipendi, risparmi e prestiti mandando sul lastrico intere famiglie, allontanandosi dagli affetti e dagli amici, rimanendo soli di fronte a questa grave patologia. Cosa può fare un?amministrazione comunale per combattere questa piaga? Non moltissimo, ma qualcosa lo può fare!
Per esempio potrebbe aumentare le distanze di queste sale da luoghi sensibili (come chiese, asili, scuole etc.) e anche ampliarli inserendovi anche sportelli bancari, postali etc. Potrebbe, inoltre,diminuirne gli orari di apertura e obbligarle a schiarire le vetrate consentendo così al giocatore di rendersi conto del tempo che passa (notte e giorno lì dentro sono uguali). In molti comuni veneti queste misure sono state adottate e sono state anche vinte cause contro i concessionari del gioco d?azzardo come a Bassano. Certo non risolvono il problema, ma almeno lo limitano. Perché non farlo anche a Montecchio?
