“I Dance the Way I Feel” nei Musei civici di Vicenza

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Da sinistra: Passarin, Stefani, Siotto

Il progetto “I Dance the Way I Feel” del gruppo Amici del 5° Piano oncologia di Vicenza, prevede l’organizzazione di incontri di danza per pazienti ed ex pazienti oncologici e loro familiari all’interno degli spazi museali.

Per questo è stata stipulata una convenzione tra i Musei civici di Vicenza e la Fondazione San Bortolo onlus che ha lo scopo di valorizzare l’arte e il patrimonio museale attraverso l’esperienza di incontro offerta a supporto del benessere dei pazienti oncologici e di quanti hanno vissuto o vivono esperienze rilevanti di malattia.

Erano presenti oggi, a sostegno dell’iniziativa, nel Salone d’onore di Palazzo Chiericati il ministro alle disabilità Erika Stefani, l’assessore alla cultura Simona Siotto, il direttore dei Musei civici Mauro Passarin, Francesco Scanagatta presidente della Fondazione San Bortolo onlus, Noemi Meneguzzo, del Gruppo Amici del 5° Piano, ideatrice del progetto.

“Fondazione San Bortolo, con cui il Comune collabora in differenti ambiti per legate alla salute e il benessere dei malati, ci consente di promuovere un progetto che infonde effetti benefici grazie alla relazione con il bello e l’arte – ha dichiarato il sindaco Francesco Rucco -. E questo sarà possibile grazie ai musei della città, tesori di conoscenza e cultura che diventeranno spazi dove i pazienti oncologici potranno esibirsi a corpo libero durante lezioni di danza”.

“Gli spazi dei Musei civici sono a disposizione per un progetto dall’alto valore culturale e sociale – è intervenuta l’assessore alla cultura Simona Siotto -. Il sollievo che può generare un’attività collaterale alle cure spesso pesanti e invasive che un paziente oncologico è costretto ad affrontare per guarire dalla malattia può essere un aiuto importante e determinante. Collaboriamo con piacere con Fondazione San Bortolo e Amici del Quinto piano che lavoreranno nei musei di palazzo Chiericati e del Risorgimento e della Resistenza, e del Naturalistico Archeologico”.

“La vita a volte costringe a combattere battaglie contro le malattie che prima di tutto impegnano a misurarsi con lo sconforto e con il senso di solitudine – ha dichiarato il ministro alle disabilità Erika Stefani -. Iniziative come quella presentata oggi sono fondamentali per condividere dei percorsi difficili durante i quali si incontrano persone speciali. Nel mondo delle disabilità è importante che funzioni una rete che si basa su sinergie e cooperazione e questo è possibile grazie anche alla solidarietà che caratterizza il nostro Paese e alla progettualità delle tante associazioni che si occupano di queste tematiche. Oggi siamo in un museo che apre le porte alla danza e la conduce al suo interno. Stiamo uscendo da un periodo molto difficile in cui siamo stati costretti ad isolarci, ma che ci ha fatto capire ancora di più quanto sia importante collaborare e condividere”.

L’accordo di collaborazione darà nuova energia al progetto “I Dance the Way I Feel” che come buona pratica consolidata potrà continuare a perseguire gli obiettivi a favore del paziente oncologico.

La partecipazione alle classi di danza è aperta sempre a tutti in un’ottica di inclusione: le proposte mirano a sostenere il paziente nella riappropriazione di una immagine positiva di sé e a guidare i caregiver e i familiari a scoprire e condividere, oltre alle fatiche quotidiane, momenti di gioia, leggerezza e bellezza. Obiettivi specifici del progetto sono lo sviluppo della creatività e l’acquisizione di alcune competenze specifiche della danza in quanto arte e del Qi gong, oltre alla prevenzione del linfedema. La possibilità di danzare in luoghi artistici così unici e di sperimentare il dialogo con le opere d’arte, rende la danza particolarmente forte e ricca di stimoli e i partecipanti si sentono veramente parte della comunità.

Il percorso sviluppa un protocollo unico in Italia, per il quale l’équipe degli insegnanti, diretta da Michela Negro e Simone Baldo dell’associazione culturale “e20danza” è in dialogo con partner italiani e europei (Londra e Friburgo).

La cooperativa di didattica museale Scatola Cultura partecipa al progetto per favorire l’incontro con il patrimonio dei Musei Civici.

Collabora all’iniziativa artSMart, l’applicazione che rende l’arte accessibile a tutti.

L’accordo, che durerà dal 2021 al 2024, prevede l’utilizzo degli spazi del Museo di Palazzo Chiericati, del Museo del Risorgimento e della Resistenza e del Museo Naturalistico Archeologico per le attività di Qi Gong e danza contemporanea. Si prevedono anche incontri aperti alla cittadinanza a favore dell’inclusione e l’organizzazione di performance in occasione di eventi culturali.

La sessione estiva comincerà il 12 e il 26 giugno dalle 9 alle 10.30 a Palazzo Chiericati, proseguirà il 19 giugno e 3 luglio nel parco di Villa Guiccioli, sede del Museo del Risorgimento e della Resistenza. Per la prima volta si terrà il 10 luglio al Museo Naturalistico Archeologico.  Dopo la pausa estiva, le classi di Qi Gong e danza riprenderanno a settembre. Nel mese di ottobre si prevede l’organizzazione di un simposio internazionale sull’arte come risorsa inclusiva per il paziente oncologico

Informazioni e prenotazioni: amicidelquintopiano@gmail.com , 3403513277 o 3496103402

La Fondazione “San Bortolo” O.N.L.U.S. è un’associazione senza scopo di lucro creata nel 2008 da un gruppo di cittadini che hanno deciso di sostenere l’Ospedale di Vicenza per aiutare tutti i suoi malati, dai bambini agli anziani. La Fondazione persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale, promuove e svolge attività di beneficenza per la realizzazione diretta di progetti e/o iniziative finalizzate a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria e la realizzazione di progetti di utilità sociale, finanziando progetti e attività proposti da soggetti pubblici e/o privati senza fine di lucro che operino nel settore dell’assistenza sanitaria e socio sanitaria con finalità di solidarietà diffusa.

Amici del 5° Piano Oncologia Vicenza è un gruppo di volontariato nato dal desiderio di sostenere i pazienti oncologici dell’Ospedale di “San Bortolo”, i loro familiari, gli ex pazienti e gli amici, proponendo attività legate alla cultura, al benessere, alla nutrizione e alla promozione dei diritti del malato oncologico. Ogni proposta è studiata con una particolare attenzione per promuovere il coinvolgimento attivo del paziente oncologico e può essere rivolta a categorie diverse di cittadini con l’obiettivo di favorire forme di prevenzione, di integrazione e dialogo tra persone. Il Gruppo opera sotto l’egida della Fondazione San Bortolo onlus.