I film del patrimonio storico sul lavoro da inizio Novecento in poi, Luce – Cinecittà e Ansaldo: accordo per digitalizzarli

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Novecento
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Centinaia di pellicole che raccontano e documentano il lavoro nelle fabbriche e nelle officine italiane dai primi anni del Novecento fino al boom economico del secondo dopoguerra e all’industrializzazione diffusa negli anni Settanta e Ottanta: è l’immenso patrimonio storico dei fondi archivistici Ansaldo e Ilva che saranno digitalizzati e diffusi grazie a un accordo di collaborazione siglato tra Istituto Luce-Cinecittà e Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo. 

Cinecittà
Cinecittà

Come riporta Ansa, la digitalizzazione – sottolinea una nota –  avverrà presso i laboratori dell’Istituto Luce-Cinecittà e coinvolgerà inizialmente i filmati riguardanti il tema del lavoro di cui esiste ampia memoria filmografica nei due fondi dichiarati di “notevole interesse storico” dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Liguria.  Nel fondo Ansaldo sono presenti oltre 150 pellicole, in quello Ilva più di 200. Testimoniano il lungo percorso storico del lavoro e dell’industria nel nostro Paese: dalle “sigaraie” impiegate nel 1910 nelle fabbriche di Sestri Ponente al varo, nel 1931, del più famoso e leggendario transatlantico della marina italiana, il Rex; dallo scarico di ferro e manganese per la produzione dell’acciaio negli stabilimenti di Portoferraio e Piombino nel 1926 (“Col ferro e col fuoco” del regista Giuseppe Ceccarelli) fino al sogno industriale di Taranto raccontato da Marco Zavattini nel 1970.

Sulla base di questo accordo Istituto Luce-Cinecittà aderisce alla Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo in qualità di sostenitore.

“Come ci ricorda il primo verbo della Costituzione, il Paese in cui viviamo poggia sul lavoro. Ossia sulla partecipazione, l’impegno e il talento di ogni cittadino, sul contributo speciale e unico che ognuno porta alla collettività – afferma la presidente di Istituto Luce-Cinecittà, Chiara Sbarigia -. Il contributo che Istituto Luce-Cinecittà ogni giorno offre alla società è la memoria: trasmettere chi siamo stati e siamo, per avere un’idea del futuro. Questo fanno i grandi archivi della memoria: danno mappe per il futuro. Le immagini straordinarie dell’Archivio Ansaldo ci tramandano un’Italia che con il lavoro, con il ‘saper fare’, arriva ai vertici mondiali. Con talento, fiducia, orgoglio. Per Luce-Cinecittà è un privilegio supportare e collaborare alla buona conservazione, il restauro e la diffusione di questo magnifico tesoro, una civile festa per gli occhi. Per trasmettere che questo siamo stati, e comunicare – tanto più oggi, a noi stessi e al mondo – che cosa possiamo fare ed essere in futuro”.

“Gli archivi sono Fabbriche della Memoria, luoghi in fermento, in continuo divenire. Tutelano e valorizzano la memoria custodita, materia da plasmare per produrre cultura e valore in molti ambiti, proprio come in una fabbrica. Le tecnologie informatiche e digitali – sottolinea la presidente di Fondazione Ansaldo, Raffaella Luglini – consentono oggi di valorizzare ulteriormente questo patrimonio, aprendo nuovi orizzonti di diffusione e fruibilità. Fondazione Ansaldo e il Gruppo Leonardo sono impegnati proprio su questo fronte, quello della digitalizzazione e della diffusione del proprio patrimonio storico-archivistico e foto-cinetecario”.

Da sempre impegnati nella delicata missione di tutela, conservazione e valorizzazione del patrimonio filmografico d’epoca, Istituto Luce-Cinecittà e Fondazione Ansaldo-Gruppo Leonardo hanno inoltre concordato un’azione sinergica di valorizzazione di questi materiali digitalizzati su due principali direttrici: quella commerciale da parte dell’Istituto Luce-Cinecittà – nel rispetto degli obblighi legislativi e normativi per la pubblica fruizione dei beni culturali – e quella, congiunta, della realizzazione di progetti filmici, culturali, espositivi e didattico-educativi. Questi ultimi, in particolare, prevedono iniziative rivolte ai giovani, così da stimolarne la consapevolezza e la coscienza di un valore, il Lavoro, tra i fondativi della Repubblica Italiana.