Il “Coronavirus andaluso” del nostro Mascarin: “un amico torna in Italia, dalla paella alla… matriciana. Ma qui si prega per la movida”

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Coronavirus... gamberetti e aragoste. Pescherecci sotto costa a Conil de la Frontera, vicino Vejer de la Frontera
Coronavirus... gamberetti e aragoste. Pescherecci sotto costa a Conil de la Frontera, vicino Vejer de la Frontera

Coronavirus... gamberetti e aragoste. Pescherecci sotto costa a Conil de la FronteraIl 24 marzo a Conil de la Frontera era il decimo giorno della mia quarantena in Spagna (oggi 3 aprile è il ventesimo…) per il “maledetto” Coronavirus Covid 19. Anch’io iniziavo a contare i giorni che portavano e portano al 12 di aprile, data che dovrebbe mettere fine a questo stato d’emergenza. Ma già allora nessuno ci credeva. Ovvio che questo termine inevitabilmente sarà prorogato. Fino a quando? C’è chi dà già i numeri e parla di maggio, chi di giugno….

Qui in Spagna il coronavirus è in fase esplosiva, e non solo a Madrid o a Barcellona. E’ in gran parte della Spagna, come da giorni informa la TV pubblica, che i focolai del virus si stanno espandendo anche altrove. A macchia di leopardo. E Il senso di paura che noto tra le stesse persone di Conil de la Frontera, che per il momento è un’area sotto controllo con un solo caso di Covid-19, me lo conferma. Ma questo stato d’animo, immagino sia generale. Così è qui, così in Veneto.

Un amico è tornato a casa

Maurizio Mascarin osserva l'Oceano, e il tempo "leggero e lento" vola via
Maurizio Mascarin osserva l’Oceano, e il tempo “leggero e lento” vola via

La mattina del 24 marzo, ma sembra già una vita fa in attesa che si torni alla… vita futura, ho ricevuto un sms dal mio amico che stava in stand by sul Caminito del Rey. Mi ha scritto che partiva giovedì 26 col volo Malaga-Roma programmato dalla Farnesina. E così anche lui si è fatta un’altra quarantena, ma stavolta “made in italy”. Ovvero, dalla paella alla matriciana. A presto, amico. Ma ora mi sento più solo.

In questo stare rinchiuso  in casa è tutto un giro di pensieri. Ogni cosa che vedo dal mio poggiolino la trasformo in un film, in un volo pindarico. Le barche dei pescatori che vedo girare a 300 metri da casa mia diventano così i Capitani coraggiosi, oppure L’uomo e il mare, oppure Mediterraneo… Stesso gioco con i gabbiani.  Ma è tutto normale, ritengo. Al tempo del Covid-19, fantasia e realtà si mischiano in  un tutt’uno.

Alcuni impianti e tante preghiere per un po’ di turisti 

Per quel che posso, sento le voci che girano a Conil de la Frontera. Una, rubata frettolosamente in pescaderia, riguarda il preventivabile andamento della prossima stagione estiva nella Costa de la Luz. E con un certo stupore, considerando che tutte le strutture ricettive sono chiuse per ordinanza fino al prossimo 12 aprile (ma la scadenza si allungherà, anche loro ne sono tutti certi), ho percepito che gli andalusi non  ne fanno una tragedia. Pensano  positivo e ritengono che il turismo estivo di qui sarà come sempre caliente, con i soliti tanti vacanzieri di Madrid e un bel drappello di turisti nordici.  Glielo auguro.

L'altare del santuario dedicato alla Madonna del Rocio. (Foto di Martius via Wikimedia Commons)
L’altare del santuario dedicato alla Madonna del Rocio. (Foto di Martius via Wikimedia Commons)

Tra fatalismo e Ave Maria – la religiosità andalusa è nota – sembrano scommettere che l’aria di movida ritornerà. Presto. Del resto a Conil  qualcosa si muove: anche in questo periodo alcuni piccoli cantieri edili continuano a lavorare. L’ho notato nei fugaci  fuori porta  per le calli del centro storico. E che si stia lavorando me lo ha confermato anche il mio vicino di casa, che nella vita fa l’elettricista e che ogni mattina prende il suo furgoncino con gli attrezzi da lavoro. “Grazie a Dio – mi ha detto parlandoci da un poggiolino all’altro – sto installando gli impianti elettrici in due B&B e in un ‘condominio para vacaciones’. Fortunatamente, con mascherina e distanti l’un l’altro, si può lavorare  ancora negli interni degli edifici. L’unico problema riguarda l’approvvigionamento dei materiali, questo sta diventando complicato col Coronavirus”.

Madonna mia, aiutaci

Manuel (questo il suo nome), ma “come prevedi che sarà l’estate  turistica a Conil de la Frontera?“, gli chiedo. Sorride. Poi dice: “Terminata questa storia i turisti ritorneranno, sono il nostro pane. Ne sono sicuro, bisogna sperarlo. Noi andalusi siamo gente semplice, tenace. E di fede. Con le nostre preghiere rivolte alla Vergine del Rocjo (qui si venera, nel giorno di Pentecoste, la Paloma Bianca, vergine  di Andalusia), anche questo difficile momento passerà”.

Alla prossima puntata, qui tutte

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(qui la situazione ora per ora sul Coronavirusqui tutte le nostre notizie sull’argomento, ndr)

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