Vicenza: “Il corpo mi appartiene: donne e consultori a Nordest”. Una ricognizione storica con Venetica, Cgil e Istrevi

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Il corpo mi appartiene: donne e consultori a Nordest. Questo il titolo di un incontro organizzato a Vicenza da Venetica, Cgil Vicenza e Istrevi ed in programma mercoledì 12 ottobre 2022, alle 17 e 30, nella sala del Monte di Pietà, nei pressi di Piazza dei Signori.

Per l’occasione si terrà la presentazione del volume di Venetica sulla conquista dei Consultori a Nordest e nel Vicentino

“Se si evocano gli Anni ’70 – fanno sapere gli organizzatori -, molti pensano subito alla lunga scia di sangue che li percorse: stragi fasciste e movimenti terroristici, che provocarono in Italia lutti e dolore.

Ma quel decennio fu, per altri versi, formidabile, strepitoso e rivoluzionario sul piano della conquista di diritti civili, in particolare per le donne: dalla legge sul divorzio agli asili nido, dalla tutela delle lavoratrici madri al nuovo diritto di famiglia e ai consultori famigliari, dalla parità di trattamento sul lavoro tra donne e uomini alla legge sull’interruzione volontaria di gravidanza. Ma arrivarono in quegli anni anche la legge Basaglia sui manicomi, la riforma sanitaria, lo Statuto dei lavoratori.

Venetica, la Rivista di storia contemporanea sostenuta dagli Istituti per la storia della resistenza e dell’età contemporanea e dalle strutture della Cgil del Veneto, si é proposta di fare un ricognizione storica su quella stagione intensa di lotte femminili e femministe che hanno portato alla conquista dei Consultori familiari (L.405/1975).

Si sono indagati otto territori del Nordest, tra cui la provincia di Vicenza, dove sono state intervistate e raccolte le testimonianze di molte donne di diversa provenienza territoriale (Vicenza ma anche Bassano, Schio, Valdagno), politica (la sinistra ma anche il mondo cattolico) e sociale (culture femminili e culture femministe). Sono state raccolte foto.

A distanza di quasi cinquant’anni, orgoglio ed entusiasmo erano ancora palpabili, come il rimpianto per un periodo di forti conflitti ma anche di straordinaria complicità e ‘sorellanza’. Sono emerse riflessioni su cosa sono diventati oggi i Consultori e sulla loro inadeguatezza rispetto ai mutati bisogni contemporanei.

Sono scaturite idee su come potrebbero riformarsi e proporsi domani, in particolare, guardando alle ragazze e ai ragazzi, italiani e stranieri: un mondo mutato rispetto agli anni ’70, più complesso, più diversificato, da comprendere.

Sotto traccia si avvertiva anche il timore che molti dei diritti conquistati dalle donne possano essere intaccati”.