L’odio antisemita e antisraeliano sbandierato in viale Venezia a Schio

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Il Presidente Napolitano, che di certo non è tra i miei preferiti, qualche goccia di saggezza l’ha profusa quando disse “È necessario combattere con successo ogni indizio di razzismo, violenza e sopraffazione contro i diversi, e innanzitutto ogni rigurgito di antisemitismo, anche quando si traveste da antisionismo” e aggiunse che “Antisionismo significa negazione della fonte ispiratrice dello Stato ebraico, delle ragioni della sua nascita, ieri, e della sua sicurezza oggi, di là dai governi che si alternano alla guida di Israele“.

Alla luce del fatto qui di seguito riportato, probabilmente non la pensano allo stesso modo il sindaco, le istituzioni, i vigili urbani e le forze di ordine pubblico di Schio, in provincia di Vicenza, giacché da qualche mese pende un drappo di lenzuolo da una finestra privata in viale Venezia con la scritta “Gaza Libera, boicotta Israele razzista“.

La segnalazione è venuta da un amico vicentino, Guido Schiesari, sostenitore di uno Stato di diritto riconosciuto dall’Onu, Israele, che ringrazio. Mi permetto di rammentare a questi nuovi geni della politica amministrativa che nello specifico si sta fomentando l’odio contro Israele non solo a causa del drappo esposto, ma soprattutto del silenzio “assordante” e della cecità da assegno d’invalidità dell’amministrazione comunale. L’ordinamento italiano punisce penalmente la discriminazione razziale. A mio avviso non emerge in questa circostanza il reato razziale, ma il germe sì. Inoltre basterebbe un po’ di buon senso e studiare a fondo l’art. 23 del nuovo codice della strada, che parla anche di cartellonistica vista strada, per capire che comunque si sta consumando un illecito. Lo stesso comune di Schio nel regolamento comunale per la disciplina della Pubblicità e delle Affissioni fa riferimento all’art. 23, in quota all’art. 7 punto 4.
Tra l’altro il cittadino ideatore del drappo deve essere anche molto ignorante perché Israele non occupa Gaza da tredici anni in quanto quest’ultima è occupata da Hamas (che non appartiene di certo a una delle dodici Tribù di Israele). Inoltre il drappo fuorvia le convinzioni personali col fine di influenzare l’opinione pubblica e modificare così idee e comportamenti di terzi e questo potrebbe essere sì un reato. Per apporre quel drappo nella sua abitazione privata vista strada, il proprietario avrebbe dovuto chiedere il permesso all’Amministrazione Comunale e questa, a sua volta, avrebbe dovuto concederla. Non sono così perfida da pensare che il Comune abbia acconsentito alla concessione e ritengo si sia trattato di una decisione individuale e privata, ma trovo vergognoso che nessuno se ne sia accorto. Finora mi sono sempre astenuta dall’apporre sul mio terrazzo, sia fronte strada sia retro del palazzo, la bandiera di Israele, ma qualora lo facessi, ho la consapevolezza che darei un po’ di lavoro non solo all’amministratore condominiale, ma anche alle forze dell’ordine che lavorano sotto organico e sotto stipendio (anche se questo non autorizza a venir meno allo svolgimento delle funzioni per le quali sono deputate). Al signore che tanto propaganda Israele nel peggior modo, al sindaco, alla giunta, al consiglio comunale di Schio, alle forze dell’ordine che consentono ai propri cittadini di apporre “manifesti” di falso contenuto ideologico (ripeto: Gaza non è occupata da Israele), mi permetto di ricordare che i nemici del mondo sono altri e non Israele. La Turchia è il nuovo centro nazi-islamico contro l’Occidente, le Nazioni Unite da mezzo di pace sono diventate un’ascia di guerra, ostaggio di Paesi arabi e di dittature. La bambina di otto mesi, che per giorni ha avuto una sorprendente esposizione mediatica perché inserita tra le vittime degli scontri di Gaza, è stata tolta dalla lista delle vittime: era tutto un falso da perfetto copione di Pallywood (cardiopatica e portata in guerra già agonizzante, al fine di far percepire ai famigliari il “bonus morte”). Inoltre cinquanta dei sessantadue palestinesi morti negli scontri di Gaza erano terroristi di Hamas (dichiarazione questa non di Israele, ma di Salah al Bardawil, uomo ai vertici del gruppo islamista, durante un programma televisivo). Nel corso degli ultimi ottanta giorni i palestinesi hanno finora appiccato più di 400 incendi con “aquiloni di pace” lanciati su Israele, bruciando animali, in particolar modo api, tra il silenzio di tutti e di tutte le Onlus, in particolare di Greenpeace, la quale dovrebbe avere qualche competenza in ecologia. Continuano a piombare su Israele i missili da Gaza e non viceversa. Ed anche questa notte, le sirene hanno suonato per avvertire del continuo lancio di missili da quel territorio contro inermi cittadini israeliani….i razzi intercettati nelle prime ore di oggi 20 giugno 2018 sono stati una cinquantina.
Chiedo: posso apporre sul mio terrazzo un lenzuolo con scritto “Israele ha ragione“, in deroga all’art. 23 del codice della strada? Prefetto e Questore me lo consentirebbero? Se la legge è uguale per tutti, siano concessi pari divieti e pari favori!