Lusiana, muore di Covid: la nipote si sfoga su Facebook “gli avevano detto che la mascherina non serviva”

La donna in un secondo post ha poi voluto precisare che non accusa nessuno

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Lo sfogo di Roberta Pozza pubblicato nel gruppo Facebook ‘Sei di Lusiana se‘ è stato condiviso dalla giornalista Selvaggia Lucarelli. La donna ha perso lo zio disabile a causa del Covid e ha scritto un post in cui raccontava che alcuni avventori di un bar avrebbero consigliato a Bepi, così si chiamava, di togliersi la mascherina perché “gli avrebbe bruciato i polmoni”. In un secondo momento la donna ha affermato sempre su Facebook di non voler accusare nessuno.

“Con il mio post volevo ricordare Bepi con amore, alla comunità di Lusiana, che lui adorava. Non pensavo che questo post diventasse virale, e mi sconvolge la piega che ha preso questa storia. Era mio zio, io lo amavo, era un po’ il mio bimbo. Ho scritto questo post alle 6 di mattina appena appreso della sua morte,c on li cuore a pezzi e le lacrime agli occhi. Credevo dovuto farlo soprattutto nei confronti degli abitanti di Lusiana che l’hanno amato, rispettato, aiutato. A loro sono grata perché se Bepi ha avuto una vita dignitosa è stato anche grazie a loro. Stimo e apprezzo tutta la comunità lusianese. Non accuso nessuno, il Covid esiste, purtroppo difficilmente si può evitare. È una pandemia mondiale. Ovviamente in quel momento di disperazione ho ricordato pure ciò che lui qualche settimana prima mi aveva raccontato. Ma da questo ad accusare qualcuno ce ne vuole. Ringrazio di cuore tutti, per le belle parole, per i messaggi e per il bene che hanno voluto a mio zio. Sicuramente dal paradiso starà guardando tutti con il suo sorriso stampato in faccia, sorriso sdentato, ma il più bello e sincero che io abbia mai visto”.

Questo invece il post originario diventato virale per la condivisione di Selvaggia Lucarelli

“Il Covid ieri sera ci ha strappato una persona cara.
Un pezzo del mio cuore se ne è andato con lui…scrivo qui perché era conosciuto in paese, l’eterno bambino, un’anima pura, una persona buona, dolce, gentile…limitato mentalmente ma, a modo suo, intelligente, sensibile.
Non conosceva invidia (benché avesse da invidiare tanto a chiunque), rabbia, rancore.
Vedeva il buono in ogni persona, anche in chi lo bullizzava. Io lo amavo, era mio zio. Tantissima gente di Lusiana gli voleva bene, e lui la sera mi raccontava di Michelle (non so chi sia), una ragazza dolce e gentile con lui, di Massimo che gli offriva l’aranciata, di Giovanni suo amico, confidente, sempre disponibile ad aiutarlo, di Margherita o Antonella che gli offrivano un passaggio in auto e di molti altri che non nomino per motivi di spazio, e perché sarebbero davvero troppi. Grazie a tutti.
Piccole cose, piccoli gesti che per lui erano tutto. Ringrazio tutti quelli che hanno avuto un gesto gentile per lui. Il covid non si può gestire né si può evitare, forse.#
Ma come ringrazio tante persone condanno chi, in un bar di Lusiana, una settimana prima ha tolto la mascherina a Bepi e l’ha convinto a non indossarla più, perché gli avrebbe “bruciato” i polmoni.
Lui era innocente, era come un bambino, cresciuto ok, ma un bimbo.
Si fidava dei suoi ” amici” e non ha voluto più indossarla.
Spero che siate tra quelli che leggeranno questo lungo post…e che, se avete una coscienza (cosa di cui dubito) questa vi faccia rendere conto di ciò che avete fatto. Se esiste il paradiso (ed io ci credo) lui ci è entrato con grandi onori. La sua anima era bianca, pura…lui vivrà per sempre nel mio cuore, dove ci sarà un posto riservato per lui.
Spero che lassù finalmente possa essere libero da ogni turbamento e che abbia tutto ciò che non ha avuto in vita e che avrebbe meritato.
Nella sua umile esistenza mi ha insegnato tanto, mi ha insegnato a guardare oltre, a vedere al di là delle apparenze, della disabilità, mi ha mostrato il cuore.
Ciao Giuseppe,o meglio Bepi, ti amo tantissimo”.