Monte Berico e Riviera Berica, la giunta chiede la rivalutazione complessiva del vincolo

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La giunta comunale ha elaborato le proprie osservazioni sulla proposta di dichiarazione di notevole interesse pubblico “Tutela e valorizzazione paesaggistica dell’area del Monte Berico e della Riviera Berica settentrionale” elaborata dalla Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Verona, Rovigo e Vicenza.

Com’è noto, infatti, fino al 2 febbraio è possibile presentare alla Soprintendenza osservazioni a tale dichiarazione che, peraltro, come tutti i vincoli paesaggistici sta producendo i suoi effetti fin dalla pubblicazione avvenuta il 5 ottobre 2020.

L’amministrazione ha esaminato i presupposti generali del provvedimento e di tutela e i suoi contenuti tecnici, proponendo una serie di osservazioni che hanno lo scopo di garantirne la corretta applicabilità.

La richiesta alla Soprintendenza è che si arrivi a una rivalutazione complessiva in merito alla sussistenza di tutti i presupposti necessari per dichiarare il notevole interesse pubblico dell’intero ambito.

In caso di conferma del vincolo, l’amministrazione propone una serie di osservazioni di carattere tecnico sui suoi contenuti specifici, con l’obiettivo di rendere pienamente coerente l’obiettivo di tutela e consentirne l’applicabilità in modo univoco e e non discrezionale.

Nel dettaglio, dal punto di vista generale l’amministrazione ha messo in evidenza come il documento ministeriale stesso rilevi che una serie di elementi conferiscano all’ambito un aspetto unitario e spiccato carattere identitario di notevole interesse pubblico, “che risulta oggi particolarmente ben conservato, in quanto risparmiato da quel fenomeno di edificazione incontrollata e diffusa”. Inoltre, sempre secondo il provvedimento della Soprintendenza, il territorio “si inserisce ancora percettivamente nel suo contesto originario, di tipo prettamente rurale”.

Ciò pare all’amministrazione comunale in contrasto con l’asserita “urgenza di tutela”: in particolare la zona della Valletta del Silenzio e parte della Riviera Berica risultano già assoggettate a tutela paesaggistica, i singoli beni culturali sono sottoposti a tutela diretta, Pat e PI hanno riconosciuto e normato i contesti già edificati o in corso di completamento e il territorio a prevalente vocazione rurale o naturale, infine il consiglio comunale ha adottato una variante al PI finalizzata a un maggior livello di tutela ambientale e paesaggistica.

L’amministrazione comunale, inoltre, osserva inoltre che il provvedimento di vincolo si estende sull’intero ambito a Sud del centro storico, un contesto ampio e vario che si configura quale ulteriore bene paesaggistico, sottoposto a tutela esclusivamente mediante piani paesaggistici.

Infine, dal punto di vista generale, la giunta rileva carenze nella documentazione fondamentale per l’applicazione delle prescrizioni d’uso, la cosiddetta “vestizione del vincolo”, relativa ad esempio a visuali e coni panoramici, manufatti ed edifici isolati, aree degradate.

Le osservazioni della giunta comunale entrano quindi nel merito operativo.

Per il limite Ovest, si rileva la necessità di una revisione del vincolo con esclusione della zona industriale posta al di là di viale Sant’Agostino e la zona a servizi tecnologici, l’esclusione del complesso “Case dei Ferrovieri”, l’esclusione del Peep anni Sessanta e Ottanta e dei campi da rugby e da calcio.

Rispetto al limite Est, la richiesta è di escludere l’edificato lungo strada di Casale, l’abitato e la futura zona a servizi di via Zanecchin, con il parcheggio del tribunale.

La giunta entra poi nel merito di alcune difficoltà applicative relative alla componente idrogeomorfologica, agli insediamenti urbani consolidati, ai contesti di villa veneta, architetture del Novecento, manufatti di archeologia industriale, parchi e giardini di rilevanza paesaggistica, edilizia storica sparsa o isolata e aree degradate, e alle componenti agrarie.

Ulteriori osservazioni riguardano le prescrizioni d’uso che “in molti casi assumono valenza di disciplina urbanistica conformativa dell’uso dei suoli, con l’estensione su ampie e non chiaramente identificate parti di territorio di veri e propri vincoli di inedificabilità assoluta, addirittura più restrittivi di quelli posti da vincoli o da tutele di specifica materia”.

Infine, l’amministrazione segnala che due opere di interesse strategico come l’alta velocità alta capacità ferroviaria, con le relative opere strutturali viabilistiche, a Nord, e l’ampliamento del depuratore comunale di Casale a Sud Est, hanno già ottenuto le autorizzazioni paesaggistiche necessarie, ma nella proposta di tutela non vi è accenno a tali procedimenti in corso.