Morire di overdose nel 2019: l’inchiesta di Renzo Pietribiasi, educatore in comunità

1775
overdose laudano
overdose laudano

“Nei giorni scorsi un mio conoscente si è recato in Romania e all’aeroporto in cui è sbarcato è stato sottoposto a un minuzioso controllo. Al termine è stato congedato con tante scuse e con questa spiegazione: poiché si è imbarcato a Treviso e risiedeva nell’area di Mestre – Venezia hanno l’ordine di controllare con attenzione i passeggeri come lui, dato che la nostra area è considerata epicentro della micidiale eroina gialla”. Questo scriveva il sociologo Gianfranco Bettin nel Corriere del Veneto del 24 agosto 2019.

Per anni in Italia non si è più parlato di droga, esattamente dal 1996 quando c’è stato il picco di morti di overdose; da allora il silenzio è stato totale, il problema non esisteva più. Invece la droga ha continuato a circolare e ha continuato a mietere vittime, era solo cambiata la sostanza. Le mafie nostrane investivano nel commercio di cocaina, droga più performante, fornita in grossi quantitativi e a prezzi molto competitivi. I tossicodipendenti eroinomani passarono tutti ad assumere cocaina, lasciando così “scoperta” la piazza di spaccio di eroina.
Da alcuni anni è ricominciata a girare la famigerata sostanza derivata dalla morfina, in modo massiccio ed a prezzi irrisori. Ad oggi 25/10/2019 i morti in Italia sono 203, età media 39,5 anni, per la maggior parte maschi (dal sito GeOverdose).

Il dato si fa preoccupante quando si va ad analizzare la regione Veneto. I morti sono 31, 1/6 circa di tutti i deceduti in Italia e nella maggior parte sono nella provincia di Vicenza, ben 12. Perché tutto questo? In questi anni le mafie nostrane hanno lasciato scoperto il mercato dell’eroina che è andato in mano alle mafie straniere soprattutto albanese e nigeriana. La droga viene prodotta in grandissima quantità in Afghanistan per autofinanziare la resistenza talebana e le varie guerre che perversano in quel paese. La droga prodotta in Afghanistan è di due tipi: il tipo 3 che è la Brown Sugar, l’eroina base più adatta a essere fumata, importata dalla mafia albanese e il tipo 4, l’eroina bianca (prodotta fino gli anni ’90 nel triangolo d’oro del sud est asiatico) ed ora sintetizzata in modo molto più artigianale con solventi non propriamente idonei alla purificazione del prodotto. La diacetilmorfina ottenuta invece di essere bianca resta con un residuo giallognolo, ma la purezza rimane invariata.

Questa sostanza viene introdotta in Veneto dalla mafia nigeriana quasi direttamente dal produttore al consumatore restando pressoché pura. Non è una droga sintetica, ne parlerò poi, come molti giornali male informati riportano, ma eroina al 100%. Guardando la tabella sopra si scopre che i giovani morti di overdose hanno un’età media di 37,5 anni, non sono ragazzini ma uomini e donne maturi. Perché? Per la maggior parte sono persone che escono dal carcere o dalle comunità di recupero completamente disintossicati e ignari della purezza del principio attivo che si stanno iniettando; vanno in overdose magari in una stanzina o in un angolo nascosto della città e in completa solitudine muoiono senza la possibilità che qualcuno li aiuti. Il prezzo a dose varia dai 4 -7 €, somme facili da recuperare tra i minorenni e, infatti, la sostanza comincia a girare anche tra i quattordicenni che in poco tempo si trovano ad essere dipendenti da questa droga.

Ma facciamo il punto sulle sostanze illegali o non che agiscono nel nostro corpo.
Tabella dal sito dei Carabinieri, da notare che manca l’alcol

Le droghe si possono anche classificare come:
? Droghe naturali: hashish, cannabis, oppio, alcool, nicotina e caffeina
? Droghe semi sintetiche: eroina, cocaina, morfina
? Droghe sintetiche: barbiturici, benzodiazepine, anfetamine, LSD ed ecstasy, metadone, Buprenorfine, fentanyl, ossicodone
Le droghe, in base agli effetti provocati sul sistema nervoso centrale (SNC), possono essere così classificate:
? Droghe depressive, che rallentano l’attività della mente e del corpo: oppio, morfina, eroina, alcool e barbiturici
? Droghe stimolanti, che hanno un’azione eccitante su tutte le parti del corpo: anfetamine, cocaina, crack, caffeina, nicotina ed ecstasy
? Droghe allucinogene o psichedeliche, che modificano le percezioni sensoriali: cannabinoidi, LSD, psilocibina, peyote
Quali sono le droghe che uccidono?
? Oppioidi e barbiturici: stato comatoso o sub-comatoso, con una grave depressione della respirazione fino all’arresto respiratorio
? Cocaina anfetamina: tachicardia, vaso costrizione con ictus e arresto cardiaco
? Ecstasy: Uno dei principali rischi dell’overdose da ecstasy è il colpo di calore (o crisi d’ipertermia), un aumento eccessivo della temperatura corporea per l’incapacità dell’organismo di regolare la temperatura. Quest’effetto può essere immediato all’assunzione.
La principale causa di morte è data dall’alcol, negli ultimi 10 anni i morti correlati all’abuso di alcol è vicina alle 500.000 unità, ma nessuno ne parla. L’alcol è una droga a tutti gli effetti che porta alla morte per cirrosi o tumore al fegato, gola, tiroidi. Le stime più recenti riportano che il 25% degli incidenti per i giovani compresi tra i 18 e i 24 anni sono attribuibili ad abuso di alcol (Fonte Istat).

Altra importante causa di morte è la nicotina: si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco in Italia dalle 70.000 alle 83.000 morti l’anno. Oltre il 25% di questi decessi è compreso tra i 35 ed i 65 anni di età (fonte Ministero della Salute).

La droga è sempre esistita. Fin dall’antichità le sostanze allucinogene e psicotrope venivano usate dagli sciamani per avvicinarsi a Dio. Anche qui da noi nel Summano, durante l’ultimo scavo archeologico eseguito sulla cima del monte nell’altare rituale dell’età del ferro è stato trovato un boccale contenente residui di malto (birra) probabilmente prima bevuto e poi donato dal sacerdote al morto per il viaggio nell’aldilà. I romani nel tempo libero fumavano marijuana; le foglie di coca venivano masticate dagli indigeni andini per supplire all’altitudine e alla fatica dei lunghi viaggi a piedi; le veggenti del sud Italia prendevano la Belladonna, una bacca velenosa ma in piccole dosi allucinogena, o si facevano pungere dalla Tarantola e poi ballavano fino cadere in trance; lo stramonio veniva usato come pozione magica; l’Assenzio lo usavano scrittori, poeti e artisti nell’ottocento. Il primo salto di qualità e di diffusione di oppioidi in occidente si ebbe a fine ottocento con le famose fumerie d’oppio londinesi, dove in stanze fatiscenti, orientali e londinesi consumavano la droga fino ad entrare un uno stato di catarsi ed estasi mentali. La borghesia londinese e europea invece usava il Laudano, uno sciroppo d’oppio che veniva somministrato in locali chic da dottori che lo spacciavano per l’elisir di pace e benessere.

Il secondo salto di qualità si ebbe nel 1897 da Felix Hoffmann, un chimico tedesco che lavorava per la Bayer, il quale sintetizzò la diacetilmorfina dalla acetilazione della morfina, producendo appunto l’eroina.

L’intento era quello di ottenere una molecola più efficace della codeina nel sedare la tosse, la tubercolosi e le patologie respiratorie. Le effettive proprietà sedative sul centro del respiro (le stesse che portano a morte nell’overdose) furono inizialmente male interpretate, ritenendo che la riduzione del ritmo respiratorio dipendesse da una migliorata efficienza respiratoria. Fu battezzata commercialmente eroina (dal tedesco “heroisch”, “eroico”, giacché inizialmente la si credeva priva degli spiacevoli effetti collaterali di dipendenza e assuefazione palesati dalla morfina) e cominciò a essere venduta liberamente dalla multinazionale farmaceutica Bayer dal 1899. In breve tempo l’impiego terapeutico si ampliò alle più disparate patologie pneumologiche, ma anche neurologiche, ginecologiche, o a semplici dolori; si diffusero pertanto svariate preparazioni farmaceutiche acquistabili liberamente, e questo fece sì che l’eroina divenisse velocemente uno dei farmaci più venduti in assoluto.

Da allora l’ascesa dell’eroina fu inarrestabile e anche se nel ‘900 fu bandita dagli scaffali delle farmacie, clandestinamente circolava in tutto il mondo. Artisti, cantanti, la usavano quotidianamente e molti di loro morirono di overdose. In parte anche la guerra americana in Vietnam venne persa perché i soldati facevano uso massiccio di eroina e passavano più tempo in cerca della dose quotidiana che al fronte per combattere i Vietcong. L’eroina fu usata massicciamente anche in Italia negli anni ’70 – ’80 dove contribuì a decretare la fine dei movimenti antagonisti di sinistra.

In quegli anni, con il diffondersi dell’HIV e un massiccio piano di prevenzione e di informazione, si cercò di arginare il fenomeno della tossicodipendenza; si crearono i primi Sert (SERvizio Tossicodipendenze) e le prime Comunità di Recupero per tossicodipendenti ma come già descritto sopra, nel ’96 si ebbe il picco di overdose da eroina con 1.581 morti.

Siamo arrivati nel 2019 e si riparla ancora di eroina e di morte, di disperazione, di famiglie distrutte, di emergenza e di degrado. Che fare? Il dr Balestra primario del Ser.D (Servizio Dipendenze) di Vicenza, con 40 anni di esperienza nell’ambito della tossicodipendenza, è stato molto chiaro in proposito. Nell’incontro organizzato a Schio lo scorso 11 ottobre, egli ha parlato di come fare la giusta prevenzione soprattutto con gli adolescenti. Premesso che lo Stato non stanzia più un soldo per questo servizio e che la regione Veneto ha decurtato dell’80% lo stanziamento per farlo, il dr. Balestra ha spiegato la necessità di fare buona informazione nelle scuole, con professori preparati che siano in empatia con gli studenti, e che approfondiscano con il loro coinvolgimento le problematiche e la conoscenza delle sostanze tossiche.

Egli ha rilevato la necessità di parlare del problema apertamente anche in famiglia, riportando magari anche le proprie esperienze vissute e di discutere senza inibizioni e tabù non del danno che la droga può fare ma delle conseguenze sociali facendo distinzione tra sostanza e sostanza. La cannabis se usata in modo ricreativo non da’ lo stesso disagio sociale che possono dare le sostanze che provocano dipendenza. Il Primario ha ben chiarito che i cani antidroga nelle scuole non producono nessun effetto pratico e che la repressione non fa altro che incuriosire e mettere in sfida i ragazzi contro le istituzioni.

Il dr Giancane, Primario del ser.D di Bologna sostiene che uno dei danni maggiori è stato provocato dalla legge Fini – Giovanardi, che mette tutte le droghe sullo stesso piano. Un ragazzo dopo le prime esperienze con la cannabis constatando che in fin dei conti è anche divertente “fumare” in compagnia, si sente autorizzato a usare doghe più pesanti visto la confusione e lo spaesamento che questa legge produce. La repressione dello spaccio potrebbe funzionare se una volta in carcere lo spacciatore avesse la possibilità di una rieducazione al lavoro e alla vita. In carcere sono detenuti 18.702 il 31%, un terzo del totale dei detenuti (fonte).

Di questi 18.702 quanti continueranno a delinquere dopo la scarcerazione? Quasi la totalità. Neanche la repressione nelle piazze funziona, lo spacciatore cambia semplicemente zona e va in un altro giardinetto, stazione o quartiere a fare quello che faceva prima. L’unico modo per debellare o meglio arginare il problema è quello di far diminuire la domanda. Se c’è meno domanda di droga ci sarà meno spaccio e questo si può fare solo con la prevenzione.

Una nuova emergenza overdose potrebbe arrivare con i nuovi oppioidi sintetici. Il Fentanyl, l’Ossicodone, il Tramadolo stanno mietendo 130 vittime al giorno negli Stati Uniti. In Italia questi farmaci si possono ottenere facilmente tramite prescrizione medica o ancora più facilmente online da paesi dove c’è il libero commercio e questo potrebbe provocare una nuova emergenza di morti da overdose.

Renzo Pietribiasi, Educatore in comunità presso la Fondazione San Gaetano