Morte del Maestro Claudio Scimone, il ricordo di Francesco Rucco e Roberto Ciambetti

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?La città di Vicenza – dichiara il sindaco di Vicenza Francesco Rucco – esprime profondo cordoglio per la scomparsa del maestro Claudio Scimone, uomo di musica e di cultura, che con i suoi Solisti Veneti ha saputo diffondere e far apprezzare al grande pubblico la musica sinfonica, in particolare quella veneta. Conosciuto e apprezzato a livello internazionale, il maestro non ha mai nascosto l?amore per Vicenza, dove la musica incontra l?arte del Palladio in un connubio di magiche suggestioni, come è di certo stato nel 2004 quando Scimone ha voluto festeggiare i 45 anni dei Solisti Veneti con un concerto al Teatro Olimpico

Un amore ampiamente ricambiato da una città che l?ha eletto proprio ambasciatore con la consegna, nello stesso anno, della Penna d?oro, a suggellare un?amicizia che il tempo ha rinforzato. Il mondo oggi piange un maestro, noi piangiamo anche un amico. A tutti rimane la consolazione di un?eredità culturale che non ha fine?.

?È profondo il cordoglio – sono invece le parole del Presidente dell?Assemblea legislativa veneta Roberto Ciambetti – per la morte del Maestro Claudio Scimone, nome indissolubilmente legato non solo al Conservatorio di Padova e ai Solisti Veneti, ma al mondo della musica in generale e veneta in particolare. Il mio è un dolore autentico, personale, ma credo di interpretare in questo momento il pensiero di tutto il Consiglio regionale del Veneto. Con lui se ne va un ?Leone del Veneto?, e non si tratta di un modo di dire perché nel 2005, per primo nel vastissimo panorama degli uomini di cultura veneti, ricevette, nell?ambito della terza edizione che si svolse alla Fenice di Venezia, la massima onorificenza regionale riservata ai cittadini veneti o di origine veneta che si sono particolarmente distinti nel campo delle scienze e delle arti. Claudio Scimone, dopo migliaia tra concerti, incisioni e magistrali esecuzioni, ha diffuso in tutto il mondo la musica e la cultura veneta nella sua massima espressione. Il suo è un lascito culturale e morale enorme che abbiamo il dovere di preservare, che dovrà essere di stimolo per le prossime generazioni e ulteriormente messo a frutto nel futuro?.