Nomadi, Andrea Maroso: “allarme a cinque giorni dal voto”

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Due notizie in un giorno – ci scrive Andrea Maroso, candidato sindaco di Siamo Veneto – e l’allarme nomadi torna di piena attualità a 5 giorni dalla domenica del voto. Tre ragazzini aggrediscono un passante per derubarlo, non risultano accampati in città, quindi fanno parte delle nuove leve in arrivo, di quelli da ‘zona rossa’ inutile e demagogica dell’assessore Rotondi (in attesa di sapere come finirà il ricorso come da lui stesso ammesso). 
Vicenza terra di conquista, grazie alle lungimiranti politiche di integrazione sociale dell’amministrazione finalmente in scadenza. Vicenza che aspetta che il reato sia prescritto e non riesce a condannare neppure chi è stato colto sul fatto (stavolta i due sono volti noti, nel senso che i vicentini pagano loro da anni luce, acqua, scoasse). Siamo Veneto per prima cosa proporrà un referendum alla città per chiudere i due campi nomadi, più le tre 3/4 strutture ‘private’ che tengono in ostaggio alcuni quartieri (bertesina, ospedaletto) da dove giungono notizie di commercianti disposti a pagare quotidianamente per allontanare gli zingari. Secondo: l’applicazione dei DASPO urbani (invenzione del ministro Minniti, non Salvini cari amministratori del PD) e divieto di campeggio su tutto il territorio comunale. Terzo: task force della polizia locale (cui va tutto il mio apprezzamento per l’operazione di ieri in vle Margherita) e tavolo permanente con la prefettura. Quarto: non un euro sarà ancora versato per questi individui, i nostri anziani e diversamente abili riceveranno tutti i fondi e le attenzioni che si meritano per arrivare ad una condizione di normalità.