Ogni giorno spuntano problemi, oggi su incarichi, Aim e Fiera: chi li ha lasciati in eredità a Rucco?

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Sono state un crescendo le nostre critiche, motivate e documentate, ad Achille Variati e alla sua infinita ciurma, premiata  e tenuta insieme da incarichi politici e da “careghe” in aziende ed entità pubbliche da cui quasi nessuno si è ancora dimesso, da quando, esternazione dopo esternazione, silenzio dopo silenzio, fatto dopo fatto, si sono confermati i nostri dubbi diventati certezze con l’inqualificabile atteggiamento (inetto o complice che fosse) nei confronti della Banca Popolare di Vicenza e della Fondazione Roi dell’amministrazione guidata per 10 anni dal sindaco, i cui aspiranti continuatori sono stati appena bocciati.

Entrambe, BPVi e Roi, e sia pure se su due livelli diversi sono state portate da Gianni Zonin e dai suoi CdA (Compagnie di Acchiappafavori), la prima, a infliggere danni incalcolabili a migliaia di cittadini impoveriti di Vicenza e non solo e non limitabili all’azzeramento delle loro azioni e, la seconda, a distribuire denari, statutariamente dedicati esclusivamente alla cura del Museo Civico di Vicenza, a chi non ne aveva diritto e, poi, a  dissipare gran parte del suo patrimonio con l’acquisto in palese conflitto di interessi, ancora non perseguito da Ilvo Diamanti & c., di 29 milioni di euro di azioni della fu banca di cui era presidente mentre lo stesso ruolo ricopriva in Roi…

Del sistema, fatale a Vicenza, intorno a via Btg. Framarin e ai palazzi e ville del re del vino, dopo il crac paterno donatore dei suoi beni ai figli ora a caccia di soci per tamponare un indebitamento da 180 milioni con banche che, senza la protezione del banchiere di famiglia, sono in evidente ansia, sono stati succubi, lo ha ammesso ufficialmente in sala Bernarda anche Jacopo Bulgarini d’Elci (da lodare per l’unico sforzo di autocritica registrato nel suo mondo), tutti gli esponenti del vertice politico che ha governato Vicenza con lui e col “suo” sindaco.

Ora alle nostre critiche si aggiungono le notazioni che ci vengono in mente ogniqualvolta leggiamo, a Variati fuori da palazzo Trissino e da palazzo Nievo, il prima osannante quotidiano di sistema, Il Giornale di Vicenza, che quasi ogni giorno elenca problemi derivanti da quanto fatto o non fatto dall’amministrazione Variati.

All’elencazione con titoli e sommari del GdV di oggi, 1° luglio, delle problematiche, senza evidenziare il filo comune che le lega (sempre al sistema confindustriale quel foglio continua ad appartenere e, anche se è tipico che i media di sistema ossequino sempre e subito i nuovi potenti, il GdV non può “sputtanarsi” completamente agli occhi dei sempre più sparuti lettori), oggi aggiungiamo una domanda a cui lasciamo rispondere voi.

1 – LOTTA ALLA CORRUZIONE. La nota scritta dal segretario generale. Troppi incarichi diretti Un premio per ridurli. L’obiettivo è stato inserito nel piano delle performance «Permangono le criticità Devono essere diminuiti»

2 –ENERGIA. La precedente giunta ha approvato la delibera che definisce costo degli impianti e rimborso al gestore uscente in vista della gara. Battaglia del gas tra Comune e Aim

Il valore delle reti secondo l’analisi dell’advisor di palazzo Trissino è più basso di quanto è indicato dall’azienda: in gara con due stime

3 – IL FUTURO DELLA FIERA. Mercoledì l’assemblea di Vicenza Holding. Il nuovo statuto di Ieg prima grana per Rucco

Dovrà essere esaminato in vista dell’approvazione e la quotazione in borsa «Ho chiesto più tempo»..

 

Se il primo problema (incarichi a go go non trasparenti) diventa ora di competenza, oltre che del nuovo sindaco Francesco Rucco, dell’assessore alla trasparenza Isabella Dotto, il secondo (cespiti Aim) del vice sindaco e assessore alle partecipate Matteo Tosetto e il terzo (ex Fiera) soprattutto del sindaco chi ha lasciato questa e altre eredità?

La domanda è questa, la risposta sta a voi.