Omba, l’on. Daniela Sbrollini (PD) interroga il governo ed esprime solidarietà ai lavoratori

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L’On. Daniela Sbrollini ha deciso di depositare un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Sviluppo economico, Marco Calenda, mettendosi contemporaneamente in contatto con il MISE per sollecitare un rapido intervento del Governo per una risoluzione positiva della crisi aziendale in atto all’OMBA di Torri di Quartesolo, dove sono in mobilità 120 lavoratori. Contestualmente all’interrogazione l’On. Sbrollini ha dichiarato: “Come è avvenuto per la Lovato Gas, questa è una partita che politica, sindacato, lavoratori, azienda e amministrazioni locali devono giocare insieme. OMBA è una realtà produttiva forte del nostro territorio, un patrimonio che non merita di essere disperso. Voglio esprimere la mia piena solidarietà innanzitutto ai lavoratori e alle loro famiglie.

TESTO COMPLETO DELL’INTERROGAZIONE

Al Ministro dello Sviluppo Economico

Per sapere,
premesso che

L’azienda OMBA, con sede nel territorio vicentino, nel comune di Torri di Quartesolo, è una realtà attiva nel settore delle opere infrastrutturali in acciaio: ponti stradali e ferroviari, fabbricati civili ed industriali, componenti di impianti industriali e attrezzature. Omba è stata fondata nel 1950 da due imprenditori vicentini e nel 2001, l’azienda è stata acquistata dalla famiglia Malacalza. La maggior parte della produzione negli ultimi anni, è destinata al mercato estero. A causa di mancati pagamenti, e le relative esposizioni coi fornitori, l’azienda si trova ora in condizioni di difficoltà e ha già avviato in Camera di commercio la procedura di liquidazione.

A mettere in difficoltà quella che è un’azienda capace di generare un fatturato di quasi 80 milioni di euro, cresciuto costantemente negli ultimi anni, sarebbero non cattive gestioni o mancanza di commesse, ma trenta milioni di crediti non recuperati e dichiarati inesigibili dagli istituti bancari. Parte di questi crediti, divenuti inesigibili, sarebbero dovuti anche dalla pubblica amministrazione.
L’azienda rappresenta una realtà produttiva storica del territorio vicentino che anche negli ultimi anni ha saputo crescere di fatturato e diversificare il proprio impegno produttivo. Rappresenta quindi un valore importante per il tessuto economico e produttivo del territorio vicentino e veneto.

Nel mese di dicembre 2017 è partita la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 119 lavoratori. Con il licenziamento collettivo sono previsti per legge 75 giorni di mediazione per trovare altre soluzioni di continuità produttiva. L’azienda fa sapere che la liquidità per il pagamento degli stipendi è garantita solo fino al mese di gennaio 2018. I lavoratori negli scorsi mesi hanno già usufruito a rotazione della cassa integrazione, ma gli stipendi, comprese le tredicesime sono state tutte pagate.

Lunedì 15 gennaio i sindacati presenti Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno incontrato i vertici aziendali in Confindustria di Vicenza, senza però riuscire a far emergere novità decisive per il futuro positivo dell’azienda.

Se il Governo è a conoscenza dei fatti esposti,
Se e come il Governo intende intervenire per trovare una soluzione a garanzia dei posti di lavoro e della continuità produttiva dell’azienda.

On. Daniela Sbrollini, deputata Partito Democratico