Ostello Olimpico, consegnate al nuovo gestore le chiavi dello storico edificio

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L’assessore Roberta Albiero consegna le chiavi dell’Ostello Olimpico a Daniele Caldera

L’Ostello Olimpico si rimette in moto, pronto ad accogliere, una volta superata l’emergenza sanitaria, proprio quel turismo giovanile che più di altre categorie ha particolarmente sofferto per la sospensione dei viaggi e della mobilità studentesca.

Questa mattina l’assessore al patrimonio Roberta Albiero ha consegnato le chiavi della struttura di proprietà comunale a Daniele Caldera, presidente della cooperativa Il Faggio, aggiudicataria della nuova concessione.

“La consegna delle chiavi – dichiara l’assessore Roberta Albiero – oltre a rappresentare la conclusione positiva del bando per l’assegnazione della concessione, assume anche un valore particolare perché avviene in un momento di pandemia e crisi sanitaria come quello che ci troviamo a vivere. E’ un segnale di ottimismo e di speranza rivolto ad una fascia di popolazione che è stata particolarmente penalizzata, i giovani.

Vicenza si farà trovare pronta quando finalmente sarà superata la fase emergenziale della pandemia e i giovani potranno tornare a viaggiare e ad ammirare le meraviglie architettoniche della nostra bella città del Palladio.

Proprio lunedì hanno anche riaperto le porte dello IAT che è a pochi passi da qui, da questa meravigliosa piazza, e qualche piccolo segnale positivo arriva anche da lì.

L’aggiudicazione alla cooperativa qui rappresentata ci lascia doppiamente soddisfatti, per la consolidata esperienza maturata nel settore dell’accoglienza giovanile e che ne fanno un operatore che può dare molto al nostro territorio”.

E’ stata infatti la cooperativa di Trento ad aggiudicarsi (per 36 mila euro annui, rispetto ai 24 mila posti a base d’asta) la gara per la concessione per sei anni dell’ostello della gioventù di viale Giuriolo, con vista su piazza Matteotti e Palazzo Chiericati.

Il Faggio già si occupa degli ostelli della gioventù di Rovereto e di Foligno, oltre che di un campus e residenze universitarie a Trento. Fin dalle prossime settimane prenderà in mano anche l’Ostello Olimpico di Vicenza, chiuso da qualche tempo per l’emergenza Covid e perché era scaduta la precedente concessione.

Il nuovo gestore si occuperà a sue spese di alcuni lavori di ristrutturazione e manutenzione, con l’obiettivo di riaprire a giugno una struttura che offrirà 86 posti letto, suddivisi in due camere doppie, tre sestuple e sedici quadruple.

“Conoscendo Vicenza e la sua incredibile concentrazione di bellezze artistiche e architettoniche – ha commentato Daniele Caldera – abbiamo visto grandi potenzialità di sviluppo per il suo Ostello Olimpico. Il nostro obiettivo è infatti offrire una struttura di qualità ispirata agli ostelli nordeuropei. Ci sono investimenti da fare, ma siamo convinti che, a differenza di altre città, Vicenza sia una meta già molto conosciuta e di grande appeal. Nostra intenzione è lavorare con l’amministrazione e il territorio per contribuire a promuoverla, interagendo con le iniziative offerte. Senza contare che, oltre al turismo giovanile e scolastico, questa struttura potrà ospitare lavoratori e famiglie”.

Del resto nei suoi 22 anni di attività (aprì i battenti il 31 ottobre 1998), l’Ostello Olimpico è sempre stato un punto di riferimento molto apprezzato dal turismo giovanile internazionale per la location strategica in pieno centro storico, a due passi dai monumenti più prestigiosi di Vicenza.

“Un plauso all’assessore Albiero – è il commento di Jacopo Maltauro, consigliere comunale delegato alle politiche giovanili – con la quale mi sono confrontato su questa operazione. Questa concessione e questa “nuova vita” dell’ostello si lega indissolubilmente al tessuto giovanile della nostra città e alla volontà condivisa di promuovere un virtuoso interscambio tra giovani vicentini e giovani di altri territori e Paesi, offrendo una risposta propositiva in un periodo in cui i giovani chiedono slanci di positività ed occasioni di ripartenza. Uno slancio vero e di visione per il patrimonio del Comune di Vicenza, per la vivacità culturale ed economica della nostra città e, senza dubbio, per il nostro sempre più attivo tessuto giovanile”.

L’edificio stesso, peraltro, è un piccolo gioiello degli anni ’30, con scalinata, ampia hall e terrazze che si affacciano su piazza Matteotti e sul fiume Bacchiglione.

La sua storia si interseca con le vicende della città, come ebbe modo di raccontare il memorialista vicentino Walter Stefani nel libro “Da stabilimento per bagni a ostello per la gioventù. L’avventura di un edificio pubblico a Vicenza”, pubblicato dal Comune nel 1996.

L’edificio, infatti, venne realizzato dall’amministrazione comunale nel 1933 come “Stabilimento Bagni e Docce” per sostituire un padiglione vecchio e malsano che sorgeva dal 1904 tra il Teatro Olimpico e il fiume Bacchiglione. All’epoca, fatta eccezione per i palazzi nobili e le case signorili della ricca borghesia, era necessario recarsi nell’allora moderna struttura di piazza Vittorio Emanuele II (oggi piazza Matteotti) per usufruire a pagamento di un vero bagno con acqua calda. Lo stabilimento, che soprattutto nei primi anni di vita fu una sorta di spa ante litteram, è rimasto in funzione per quasi mezzo secolo, ben oltre l’introduzione degli impianti sanitari nelle moderne abitazioni.

Nella seconda degli anni 90 l’amministrazione comunale diede il via alla ristrutturazione e trasformazione dell’edificio in ostello, conservandone tutte le soluzioni formali ispirate al funzionalismo e allo stile Novecento.

Con la consegna delle chiavi al nuovo gestore prende ora il via una nuova stagione per l’Ostello Olimpico, di buon auspicio per la completa riapertura di Vicenza città d’arte ai turisti.