Pos e lotta all’evasione: Confesercenti chiede di tagliare i costi di commissione

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lotta evasione

Tra progetti di sanzioni, lotterie e obblighi vari, il rischio è sempre lo stesso: concentrare il peso della lotta all’evasione sulle spalle degli esercenti.

E questo mentre le grandi piattaforme internazionali che operano sull’online godono ancora di un regime fiscale favorevole, che permette loro di pagare un quinto rispetto agli altri. Anche perché sui risultati di questo tipo di misure ci sembra lecito avanzare qualche dubbio.

Il numero di POS attivi è cresciuto enormemente negli ultimi anni: nel 2020 – ultimo dato disponibile – i POS attivi sono stati 3,4 milioni, un milione in più dei 2,4 milioni disponibili nel 2017. Un aumento consistente, cui non è corrisposto un equivalente incremento dei proventi della lotta all’evasione. Anche gli obiettivi che si erano fissati con Cashback e Lotteria dello Scontrino sono stati clamorosamente disattesi.

Il Presidente Confesercenti del Veneto Centrale, Nicola Rossi dichiara: “Sia chiaro: il contrasto all’evasione, che danneggia non solo l’erario ma anche le imprese oneste creando intollerabili distorsioni della concorrenza, rimane sacrosanto.

Quello che chiediamo è che non venga perseguito con provvedimenti onerosi per le attività. Servono incentivi, non sanzioni, a partire da un taglio significativo dei costi d’utilizzo di carte e bancomat.

Siamo favorevoli ad incentivare la moneta elettronica: un vantaggio per tutti, visti i rischi di sicurezza derivanti dalla gestione del contante.

È però essenziale individuare un reale e concreto punto di incontro tra le misure di incentivazione alla moneta elettronica e le esigenze delle imprese, accompagnando tali misure con decise riduzioni delle commissioni applicate per l’accettazione di carte di credito e di debito, da azzerare per importi fino a 50 euro.

Va promossa, allo stesso tempo, la competizione tra carte di credito e di debito e i sistemi di pagamento tecnologicamente più evoluti, come quelli next-gen, il cui costo per gli esercenti è già oggi notevolmente inferiore: un dato di fatto che non è più possibile ignorare”.