Qualità della vita Il Sole 24 Ore, male il Veneto: Vicenza perde 10 posizioni ed è 38esima

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Qualità della vita in calo nel Veneto: gli indici di quasi tutte le città sono in flessione nell’indagine annuale realizzata da Il Sole 24 Ore.

Colpisce il dato della provincia di Vicenza che è 38esima dopo aver perso ben 10 posizioni in un anno.

“E’ un dato significativo – commenta il presidente della Provincia di Vicenza Francesco Rucco, anche sindaco del capoluogo –. Evidentemente le province venete stanno attraversando tutte un periodo di flessione, causato principalmente dalla voce ambiente che registra livelli ancora alti di inquinamento atmosferico a causa della posizione geografica.

La provincia berica risulta essere anche all’ultimo posto nella graduatoria dei consumi energetici, essendo quella che consuma più di tutti in Italia, ma questo è dovuto anche ai diversi poli produttivi sparsi in tutto il territorio berico. Di sicuro bisognerà proseguire nelle politiche che vadano verso l’abbattimento dei vari fattori inquinanti. Bene invece le voci sulla qualità della vita delle donne e, ancora una volta, sulla sicurezza”.

Nel complesso l’ufficio stampa della Provincia sottolinea anche i tratti postivi del report: “In parità di genere e qualità di vita delle donne un lusinghiero quarto posto in crescita. Un dato che inorgoglisce la consigliera provinciale alle Pari Opportunità Giulia Busato, che con la Commissione Provinciale Pari Opportunità sta portando avanti la Rete Provinciale per le Pari Opportunità che unisce oltre 60 Comuni del territorio”.

E ancora: “Il secondo miglior risultato arriva da giustizia e sicurezza con un 24esimo posto a livello nazionale e dalla voce affari e lavoro (37°). Meno bene invece per demografia, società e salute (43° posto), cultura e tempo libero (56° ma con un importante recupero rispetto allo scorso anno, segno che la direzione è quella giusta), e ambiente e servizi che pone la provincia di Vicenza in 74esima posizione, trainata in basso dal 107esimo posto, ultima in Italia, per consumi energetici. In pratica siamo la provincia più energivora d’Italia”.

Tornando ai dati sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore: Verona, perde 8 posizioni ed è 16esima oltre a risultare la provincia che è arretrata di meno. Infatti: Venezia, 20esima, scende di 4 posizioni, Treviso, 21esima, perde 11 posti in classifica, Belluno, 35esima, addirittura di 17. Rovigo resta ultima tra le province venete per qualità della vita: 77esima, 16 posti in meno che nel 2021.

Qualche nota positiva arriva da Padova, che figura al 29esimo posto generale ma  guadagna 4 posizioni rispetto all’anno precedente, e da Belluno, che diventa prima nella nuova edizione dedicata a Ricchezza e Consumi.
Venezia si segnala invece per l’ottavo posto nella sezione Affari e Lavoro, dove Padova si piazza 15esima. Il capitolo Giustizia e Sicurezza vede un buon risultato per Treviso, settima, e Belluno,nona.
Ancora un buon risultato per Treviso nella classifica che misura la ‘qualità della vita delle donne‘: la provincia della Marca è seconda in Italia, ma perde il primato che aveva conquistato nel 2021.

“A Zaia non resta che aggrapparsi al dato di Belluno – dice Andrea Zanoni, consigliere regionale del Partito Democratico -, in testa alla classifica per ricchezza e consumi, per farsi come sempre bello e lanciare l’ennesimo spot in chiave olimpica.

Per il resto, il suo racconto del Veneto vincente ed eccellente viene spazzato via dai risultati, al di sopra di ogni sospetto, dell’indagine annuale de ‘Il Sole 24 Ore’ sulla qualità della vita in Italia, che ci restituiscono uno scenario decisamente in calo per quanto riguarda la nostra regione.

Tutte le province, tranne Padova, segnano una flessione significativa – evidenzia l’esponente dem – e nessuna si colloca tra le prime dieci. Segno inequivocabile del fatto che il nostro territorio sta perdendo nel complesso terreno. A testimonianza che i richiami da noi lanciati in questi giorni di bilancio hanno un fondamento e che questo governo regionale dovrebbe abbandonare una lettura distorta e a senso unico, per assumere invece decisioni in grado di incidere maggiormente nella quotidianità delle persone in questa fase di rincari, di impoverimento dei servizi e appunto della qualità della vita.

Colpisce soprattutto il risultato della Marca che esce dalla top ten, perdendo ben undici posti e scivolando così oltre il ventesimo – sottolinea Zanoni -. Forse i trevigiani Zaia e Conte dovrebbero farsi un serio esame di coscienza invece di raccontare storie di fantasia a cui non crederebbero più neppure i bambini”.