Statuto del Veneto, Zanoni (Pd): “Senza Commissione di garanzia, Regione più autocratica che democratica”

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Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Veneto
Andrea Zanoni, Consigliere regionale del Veneto

Sul tema Statuo del Veneto è intervenuto oggi il Consigliere regionale del Partito Democratico Andrea Zanoni dichiarandosi critico verso l’assenza di un organismo garante. “Più che democratica, la Regione del Veneto è autocratica”, ha infatti attaccato l’esponente dem.

“A dieci anni dall’approvazione della nuova Carta costituzionale del Veneto – ha poi spiegato -, rimane inapplicato un passaggio fondamentale e previsto nero su bianco. Ovvero, l’istituzione di un organismo terzo di garanzia. Per ben due volte, in questa e nella precedente legislatura, ho depositato un apposito progetto di legge. Ma al momento, malgrado i bei discorsi di democrazia, tutto è insabbiato”.

L’intervento di Zanoni sullo Statuo del Veneto giunge all’indomani del convegno organizzato dall’Università di Padova Aspetti dell’ordinamento della Regione Veneto nei dieci anni di vigenza della legge regionale statutaria n. 1 del 2012.

“Relatori del convegno, tra gli altri – ricorda Zanoni – anche il Presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, la Consigliera Elisa Venturini, il Consigliere regionale Arturo Lorenzoni e l’ex consigliere regionale Ivo Rossi che hanno partecipato alla tavola rotonda conclusiva. Un appuntamento che ha ospitato gli interventi di una serie di importanti giuristi e docenti dai quali è emerso anche uno scenario dai contorni non proprio edificanti. Giandomenico Falcon, Direttore della Rivista Le Regioni, Professore emerito dell’Università di Trento, giudica ad esempio ‘deplorevole che non sia stata istituita la commissione di garanzia statutaria’. E in parallelo Giuseppe Zaccaria, Professore emerito e già Rettore dell’Università di Padova, accademico dei Lincei, stigmatizza il fatto che in 10 anni non è stata data attuazione all’articolo dello Statuto che prevede la Commissione statutaria di garanzia. Si tratta di giudizi inequivocabili che non possono passare ulteriormente in cavalleria come invece si sta facendo da anni. Ricordo che la data di presentazione del mio progetto di legge numero 398, ‘Disciplina della commissione di garanzia statutaria’, risale al 24 settembre 2018. Successivamente, con la nuova legislatura, ho ripresentato il medesimo testo (progetto di legge numero 63) il 18 maggio 2021, sottoscritto anche dai colleghi del Gruppo Pd e delle minoranze. Il 25 maggio è stato assegnato alla Commissione Prima, ma il testo non è mai stato discusso”.

Il progetto di legge Zanoni individua il profilo della Commissione di garanzia statutaria: “Composta da tre membri, di fama nazionale e regionale, in possesso di comprovata competenza e documentata esperienza almeno decennale nelle materie di diritto costituzionale o diritto amministrativo o diritto regionale. La Commissione di garanzia statutaria è essenziale perché fornisce pareri non condizionati dall’appartenenza partitica, a differenza della Giunta per il regolamento, che è composta da consiglieri regionali e riproduce i rapporti politici tra maggioranza e minoranza. Nel recente passato proprio la Giunta per il regolamento ha compresso le prerogative dei consiglieri, in particolare sull’attività ispettiva, introducendo dei limiti che hanno il sapore del bavaglio all’opposizione”.

“Avere invece un organismo di consulenza così qualificato – conclude Zanoni – è una garanzia per tutti. Anche per gli elettori, poiché i loro rappresentanti nelle istituzioni potranno agire nel pieno esercizio delle loro funzioni”.