Superstrada Pedemontana Veneta, incidente mortale: deceduto un vigilante notturno tra Montecchio Maggiore e Valleagno

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incidente Pedemontana Veneta
incidente Pedemontana Veneta

Intervento dei vigili del fuoco del comando di Vicenza giovedì mattina sul tratto in costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta tra i caselli di Montecchio Maggiore e Valleagno (VI) per l’incidente stradale di un’auto con alla guida un vigilante notturno del Gruppo Battistolli: è andato ad impattare, durante la notte, contro una macchina operatrice del cantiere.

Ad intervenire questa mattina dopo l’allarme dei colleghi, una squadra dei vigili del fuoco (qui tutte le notizie sui vigili del fuoco e il sito ufficiale) che ha estratto l’autista bloccato tra le lamiere per affidarlo alle cure del personale sanitario.

Purtroppo nonostante i tentativi di rianimazione, il medico del Suem non ha potuto che constatarne il decesso.

La Superstrada Pedemontana Veneta

La superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta è un’arteria che, al suo completamento, collegherà Montecchio Maggiore (Vi) a Spresiano (Tv) passando per il distretto industriale di Thiene-Schio, per Bassano del Grappa e a nord di Treviso, interconnettendosi a tre autostrade (da ovest: l’A4, l’A31 e l’A27).

La Superstrada Pedemontana Veneta è una infrastruttura viaria che attraversa la Regione nel territorio vicentino e trevigiano e si sviluppa nel contesto del Corridoio Europeo Mediterraneo (ex Corridoio n. 5). L’asse stradale si sviluppa per complessivi 162 km di cui, 94 di viabilità principale e 68 di viabilità secondaria ed interessa un ampio bacino territoriale di 114 Comuni, 37 dei quali sono direttamente interessati dal tracciato, 22 nella Provincia di Vicenza e 14 nella Provincia di Treviso.

Consentendo la chiusura di un ideale anello che racchiude l’intera area centrale veneta, congiunge l’area vicentina a quella trevigiana, interessando in particolare l’ambito territoriale della valle dell’Agno, tra Montecchio Maggiore e Castelgomberto, e della zona pedemontana veneta, tra Malo e Bassano del Grappa in provincia di Vicenza e tra S. Zenone degli Ezzelini, Montebelluna e Spresiano in provincia di Treviso.

L’opera permette il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

Garantire un’adeguata risposta alla domanda di mobilità generata dal territorio pedemontano, che risulta essere il più urbanizzato e industrializzato del Veneto;
Completare la rete viaria di primo livello del Veneto, mettendo a sistema le grandi infrastrutture autostradali e sostenendo lo sviluppo policentrico veneto tramite riordino della maglia infrastrutturale esistente;
Integrare la rete della grande viabilità nei corridoi europei.
La necessità di realizzare un asse che congiungesse le città sorte ai piedi delle Prealpi venete è sorta fin dagli anni settanta. Poi, negli anni novanta la situazione è diventata critica a causa della progressiva urbanizzazione della campagna veneta e dell’aumento del traffico sull’autostrada A4 Serenissima. Con l’allargamento dell’Unione Europea e l’apertura delle frontiere ad est a metà degli anni 2000 la situazione è ulteriormente peggiorata.