Temperature sotto zero, Caritas: aumento delle richieste di accoglienza, ma non da oggi

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A fronte delle temperature in picchiata previste da questa sera, Caritas Vicentina ricorda come le sue strutture a Vicenza – Casa Santa Lucia in via Pasi a Vicenza e Casa San Martino, il dormitorio di contrà Torretti – abbiano fatto registrare numeri alti fin dall’apertura a inizio novembre: sono 65 i posti letto disponibili e tutti occupati da molte settimane. “Nessuna persona che in questi giorni bussa alle nostre porte viene lasciata in strada con temperature sotto zero – spiega il direttore don Enrico Pajarin – ovviamente accettando di rispettare le regole di buona convivenza che vigono nei nostri servizi.”.
“Quella di questi giorni – precisa don Pajarin – può essere considerata una emergenza per le temperature maggiormente rigide ma, se ci soffermiamo sulle persone senza dimora, è giusto affermare che l’emergenza dura già da mesi, e la gestione della situazione non comporterà complicazioni maggiori di quanto vissuto nelle scorse settimane. Sicuramente ci sono ancora persone che dormono all’addiaccio o in edifici abbandonati, ed a loro si rivolgerà un’attenzione particolare per invitarli ad accedere ai luoghi di accoglienza. A tal fine, si sono intensificati i contatti con gli altri enti che in città si occupano delle persone che, per motivi diversi, vivono in strada: i servizi sociali del comune, il SerD e le altre realtà di volontariato impegnate su questo fronte. La nostra unità di strada, e quelle della Cosep e della Croce Rossa in questi giorni intensificheranno la loro attività. Dal nostro osservatorio, sono circa 8-9 le persone che ogni sera vengono a chiederci coperte perché dormono fuori (a ciascuna vengono consegnate 2-3 coperte, per un totale di 24-26 coperte a sera). Quello che possiamo affermare con certezza è che il numero di persone che hanno necessità di questo tipo di servizi è sicuramente cresciuto nell’ultimo anno e, purtroppo, si conferma in continuo aumento. Segno che il fenomeno non dipende dal calo delle sole temperature climatiche, ma anche da altri indici vitali: reinserimento nel mondo del lavoro, appartamenti in locazione a prezzi sociali, accesso ai servizi sanitari, relazioni familiari e di buon vicinato, solidarietà e disponibilità al volontariato. Anche questo calo deve interrogarci tutti: chiesa, istituzioni, volontariato e cittadini”.