“Un bel lavoro”, presentato alla Camera il nuovo libro di Alfonso Fuggetta

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"Un bel lavoro" di Alfonso Fuggetta presentato alla Camera dei deputati

Le dimissioni volontarie nei primi nove mesi del 2022 sono state oltre 1,6 milioni, il 22% in più rispetto allo stesso periodo del 2021. Un dato rilevante, dal quale è partito il confronto tra i parlamentari Pastorella, Malagola e Basso, che presso la Camera dei Deputati hanno partecipato – insieme all’autore – alla presentazione del libro “Un bel lavoro”, scritto da Alfonso Fuggetta, professore di Informatica al Politecnico di Milano e Ad di Cefriel.

Nel corso dell’evento, l’autore ha declinato cosa si debba intendere oggi per “bel lavoro”, individuandone le dieci caratteristiche chiave. «Anzitutto deve avere un significato, deve svolgere un ruolo positivo per la comunità. Deve poi produrre risultati di qualità ed essere svolto con metodo, secondo processi pianificati. Un bel lavoro ha poi bisogno di essere riconosciuto, valorizzato e sicuro. Ci sono poi altre caratteristiche da considerare, su tutte la flessibilità, l’inclusività e il dinamismo. Infine, un bel lavoro deve permettere di imparare e di crescere professionalmente», ha dichiarato Alfonso Fuggetta.

Sul fenomeno sociale del lavoro, sulle sue carenze e sulla necessità di rilancio si sono invece focalizzatigli interventi dei tre Parlamentari. In particolare, Giulia Pastorella (Azione) si è concentrata sulla questione dell’occupazione giovanile: «L’aspetto oggi più grave è il mismatch tra percorso formativo e le aspirazioni di vita dei giovani. Un “bel lavoro” deve poter appagare anche dal punto di vista delle ambizioni e delle aspettative individuali, che nel nostro Paese troppo spesso rimangono disattese. Compito del Legislatore è quello di garantire ai dipendenti e alle aziende le migliori condizioni di lavoro, affinché ci siano produttività e un corretto work-life balance. E anche sulla parità di genere c’è bisogno di un impegno importante: di sicuro la strada da percorrere non sono i bonus o le quote rosa, ma bisogna lavorare prima di tutto a livello culturale o non cambierà nulla. L’abbiamo visto anche in politica, nonostante ci sia l’alternanza di genere nelle liste, soltanto il 30% dei parlamentari è donna».

Tema spinoso quello delle dimissioni, che si sono scatenate nel 2021 in un mondo che riemergeva a fatica dalla pandemia e che oggi non accennano a placarsi. Su questo si è concentrato Lorenzo Malagola (FdI), in rappresentanza della maggioranza parlamentare. «La pandemia ha stravolto molti assetti che sembravano finora stabili, anche nel mondo del lavoro. Oggi è evidente che non si lavorerà sempre nella stessa azienda e nello stesso settore per sempre. Anche per questo deve trovare maggiore spazio il concetto di “formazione continua”, un diritto prioritario nel moderno mercato del lavoro. Per dare a ogni lavoratore i giusti strumenti, le sempre nuove competenze per affrontare le transizioni professionali che incontrerà durante la propria carriera».

E sempre sulla formazione ha concluso il Senatore Lorenzo Basso (PD): «Oggi il principale problema nel mercato del lavoro è il mismatching fra domanda e offerta, che non dipende dalla rivoluzione tecnologica ma principalmente dalla demografia e dalla mancanza di una moderna formazione. Quest’ultima deve divenire la chiave del domani. Competenze nuove e da certificare, che garantiscano il lavoratore e aumentino il valore stesso dell’azienda».