800esimo anno accademico dell’Università di Padova, oggi l’inaugurazione

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Università di Padova, l'inaugurazione dell'800esima anno accademico

Si è svolta questa mattina l’inaugurazione dell’800esimo anno accademico dell’Università di Padova. Fondata nel 1222, l’università conta su 197 corsi di studio (di cui 52 erogati in lingua inglese), tra i quali 87 corsi di laurea, 14 corsi di laurea magistrale a ciclo unico, 96 corsi di laurea magistrale.

La ricerca rappresenta un settore d’avanguardia che solo nell’anno accademico 2020/2021 ha visto quasi 13.000 pubblicazioni e centinaia di progetti attivi. Recentemente l’ateneo patavino è stato decretato, tra quelli Italiani, come quello che dispone del maggior numero di dipartimenti nella graduatoria di eccellenza predisposta da ANVUR. Si tratta di 350 Dipartimenti, ora ammessi alla procedura di selezione che porterà ad individuare entro fine anno i 180 che risulteranno assegnatari degli specifici finanziamenti previsti.

Tra i tanti intervenuti all’inaugurazione dell’800esimo anno accademico dell’Università di Padova c’era anche il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. A margine della celebrazione ha commentato.

“E’ l’orgoglio di tutto Veneto – ha detto – possiamo fregiarci non solo di questo anniversario e di questo traguardo, ma anche di tutti i traguardi raggiunti nella ricerca e nel mondo scientifico come accademia. Non a caso a celebrare gli 800 anni dell’università di Padova è venuto il capo dello Stato”.

“Ben venti dipartimenti sono al primo posto con la massima valutazione di 100 e altri 9 giudicati comunque con punteggio sopra ai 90, a fronte della soglia minima di 73 che consente di accedere alla selezione di 350 – sottolinea il Governatore -. Mi congratulo con la Rettrice e tutti coloro che hanno consentito la realizzazione un simile traguardo. Penso non ci sia niente da aggiungere, questi numeri sono la prova tangibile di grande impegno e passione”.

“La nostra comunità è figlia dell’università di Padova dal punto di vista scientifico e medico. Oggi quello che è il Veneto lo deve a questa università. Spero però che nel giorno dell’800 anniversario del nostro ateneo siano riviste alcune decisioni prese dalla Gran Bretagna – ha concluso il governatore – ovvero non concedere visti speciali ai nostri studenti. Va bene la Brexit, ma certi provvedimenti sono inaccettabili. A Roma qualcuno batta un colpo”.