Versamento Amcps al Comune, Soprana replica a Dotto: “pazienza esaurita, pacchi di lettere scambiate con l’azienda”

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Rucco e Soprana
Rucco e Soprana
Caterina Soprana, consigliera comunale e presidente di Idea Vicenza, la lista civica del sindaco Rucco, ha diffuso ai media alcune sue considerazioni, postate anche su Facebook, in relazione alle dichiarazioni (qui la nostra intervista ndr) dell’ex assessore alla trasparenza in quota Fratelli d’Italia, Isabella Dotto, che Soprana definisce “illazioni“, sulla vicenda del versamento di Amcps al Comune.

“Non amo entrare nelle diatribe meramente politiche – esordisce Soprana – ma nel susseguirsi di accuse inutili e strumentali la pazienza si esaurisce. Quando trasparenza non fa rima con competenza, succede che qualcuno si convince di vedere il malaffare dove in realtà c’è solo un problema che nessuno ha saputo (o voluto) risolvere”.

“Mi riferisco alla vicenda del mancato versamento – prosegue – tra il 2008 e il 2017, cioè durante i due mandati dell’amministrazione Variati, della quota dei canoni ERP (oltre 300mila euro) destinati al fondo sociale del Comune. Soldi che AMCPS avrebbe dovuto trasferire al Comune, ma che furono malamente trattenuti a compensazione di altre partite contabili. Un problema tecnico, in sostanza, che Isabella Dotto ha trasformato in una crociata nel segno della trasparenza… che in realtà c’è sempre stata”.

“Sì, perché – continua Soprana – ci sono pacchi di lettere scambiate tra l’azienda e il Comune (l’ultima in ordine di tempo, indirizzata proprio all’assessore Dotto dall’ex amministratore unico di AIM Umberto Lago, risale ad agosto 2018) in cui si dichiarano l’ammontare del conferimento e le ragioni del mancato versamento. Non contenta di aver scoperto l’acqua calda, Dotto ha pensato bene di montarci un caso trasformando un pasticcio (vero) in uno scandalo (finto), che ora pretende di usare per raccontare la sua personale versione di una storia, quella della revoca del suo incarico, che non esiste, cercando di passare da vittima”.

“Con buona pace dei suoi studi giuridici – conclude – che avrebbero dovuto consentirle, quantomeno, di non fare confusione tra atti dovuti e scelte politiche. Mi auguro che l’ennesimo gioco di ricatti e accuse cui stiamo assistendo e che, da civica, non posso che definire come la faccia più misera della politica, si esaurisca finalmente per lasciare libera l’Amministrazione di pensare a quello che dovrebbe essere il suo primo, e per quanto mi riguarda unico, obiettivo: amministrare la città”.


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