Voucher turismo, Aduc: il consumatore paga

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Siamo in dirittura d’arrivo per i rimborsi dei voucher emessi da operatori turistici invece del rimborso per servizi turistici non effettuati causa covid. All’inizio, per chi non li utilizzava per altri viaggi, dovevano essere rimborsati entro 18 mesi dall’emissione, poi il decreto Sostegni ha prorogato a 24 mesi, infine a febbraio i mesi sono diventati 30. Covid esploso a fine febbraio 2020… ora ci avviciniamo (le prime scadenze sono ad agosto) e le associazioni del settore hanno chiesto un sistema di finanziamento a tasso zero per farvi fronte

Quindi, i turisti che sono stati obbligati a prestare soldi agli operatori turistici, e che hanno visto la restituzione sempre sfumare in avanti, ora come contribuenti dovrebbero anche finanziare prestiti agli operatori per farsi restituire ciò che hanno prestato a tasso zero e col danno della non-disponibilità delle somme.

Insomma i turisti sono gli unici danneggiati di questa vicenda. Come consumatori finali di un prodotto, i turisti subiscono il medesimo trattamento di qualunque altro contesto, mentre i vari intermediari ne escono non solo senza averci rimesso un centesimo, ma col vantaggio di un credito che nessun istituto avrebbe potuto fare loro, estendendolo anche per la restituzione del prestito.

Torna tutto? Ripartirsi i danni per la pandemia? Non se ne parla. Operatore turistico medio: “noi non abbiamo lavorato”. Turista/consumatore medio: “certo, perché noi invece non abbiamo subito danni dalla pandemia?” Operatore: “come lavoratori avete avuto vari aiuti”. Consumatore: “aiuti che avete avuto anche voi operatori, ma dalla fiscalità generale non direttamente da noi turisti… forse voi operatori avete aiutato noi turisti?”. Silenzio. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato….

François-Marie Arouet – Aduc