Al marito il rene della moglie, effettuato il primo trapianto nel nuovo centro del San Bortolo di Vicenza

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A pochi giorni dalla sua inaugurazione, è stato effettuato il primo trapianto al nuovo Centro Trapianti dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Qui, giovedì scorso, è stato eseguito il primo intervento da donatrice vivente su un paziente al quale la moglie ha donato un rene.

Lo rende noto l’Ulss 8 Berica. Ci sono volute più di 5 ore, complessivamente, tra il prelievo dalla donna e il trapianto nell’uomo. Marito e moglie stanno bene, hanno fatto sapere i medici. Entrambi saranno dimessi a breve e potranno tornare alla vita normale, in particolare l’uomo, affetto da grave insufficienza renale terminale. Ovvero, da rene policistico bilaterale, per la quale si sviluppano cisti multiple che determinano progressivamente l’aumento di volume degli organi colpiti (fino a 9 chilogrammi) e la perdita di funzionalità.

Il trapiantato aveva subito tre settimane prima l’esportazione di uno dei due reni, quello destro, poiché troppo cresciuto. Ciò era stato programmato in funzione del già deciso trapianto di rene al San Bortolo di Vicenza.

La scelta della moglie di donare al marito il rene – spiega Oscar Banzato, responsabile di Chirurgia Trapiantologica dell’Ulss 8 Berica – ha consentito al paziente di evitare lo stress fisico e anche psicologico dell’attesa di un organo, che per donatore da cadavere dura in media non meno di due anni, durante i quali la malattia sarebbe sicuramente progredita penalizzando in modo significativo la sua qualità di vita. Inoltre generalmente in caso di donatore vivente l’organo ricevuto si presenta sempre in condizioni migliori”.

Il nuovo Centro Trapianti dell’ospedale San Bortolo di Vicenza è stato realizzato grazie a un investimento di circa 700 mila euro e si trova al 6° piano del monoblocco Area C. Ospita 4 posti letto di degenza semi-intensiva, una stanza adibita all’accoglimento del paziente e una sala terapia dotata di sistema per il controllo in telemetria del paziente.

È diretto dal dottor Silvio Marafon ed integrato nella rete inter-regionale del N.I.T. (Nord Italian Transplant), coordinato dal Centro Nazionale Trapianti. L’attività clinica coinvolge vari reparti che costituiscono un team multidisciplinare e multiprofessionale di esperti per garantire ai pazienti l’accesso alle più moderne opzioni di trapianto ed un percorso di cura integrato e personalizzato.