Annarita Simone (La Comune), tra NO alla Tav Vicenza e aggressioni in ospedale

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annarita simone

Annarita Simone, candidata a sindaco di Vicenza per la lista La Comune, interviene su due argomenti di forte attualità in queste ore. Da una parte esprime un NO categorico sulla Tav e dall’altra spiega la posizione del raggruppamento di sigle della sinistra, Unione Popolare – Rifondazione comunista, Comunisti italiani e Partito del Sud, circa i recenti fatti di cronaca registrati nelle strutture sanitarie del Vicentino, in particolare al San Bortolo.

Quanto al tema dell’Attraversamento di Vicenza della Tav, recentemente rifinanziato dal Cipess con altre risorse economiche (leggi qui) parla di opera inutile e dannosa, dai costi sproporzionati.

“Prendiamo nota in particolare – sostiene Annarita Simone – della lievitazione dei costi che si dovranno sostenere: da 1650 milioni di euro a 2180 milioni (2 miliardi e 180 milioni) di euro con un aumento rispetto ai costi precedenti indicati ben 530 milioni di euro (+32%).

Il Sindaco uscente Rucco non perde l’occasione per accreditarsi nei noti ambienti che sostengono a spada tratta questa opera che definirla inutile è un eufemismo. Il TAV è stato progettato il secolo scorso e solo ora se ne definiscono i suoi contorni e gli ambiti progettuali. Un progetto pertanto superato che non tiene conto delle nuove tecnologie che si sono via, via affermate nel campo del trasporto su rotaia. Dagli studi tecnici emerge che il guadagno temporale per raggiungere Venezia da Milano e di 5 minuti.

Noi della Lista La Comune consideriamo questa opera inutile e devastante per il territorio e per la salute dei cittadini. Questo mostro sfregia Vicenza, città patrimonio Unesco, useremo gli spazi e i tempi della campagna elettorale per informare la cittadinanza di quanto sta per accadere.

Almeno dieci anni di cantieri a cielo aperto – prosegue la capolista de La Comune -, avremo una generazione perduta che vivrà in un cantiere, non in una città. Avremo uno spreco di risorse economiche che potrebbero essere indirizzate invece verso altri ambiti, quali ad esempio il riassetto idrogeologico del territorio, la costruzione di invasi per la raccolta dell’acqua piovana da distribuire nei periodi di siccità, la costruzione di nuove scuole, la riqualificazione, anche energetica, di edifici pubblici e delle sedi periferiche del sistema bibliotecario urbano, la costruzione di piste ciclabili intercomunali, l’attivazione di una metropolitana di superficie che colleghi i grandi centri della Provincia, collegandosi anche agli altri capoluoghi veneti sull’asse est-ovest.

Vogliamo mettere al primo posto il diritto alla Salute Pubblica che sarà gravemente compromessa dl progetto TAV, è il dovere primario del Consiglio Comunale che si andrà ad eleggere e che noi, se saremo presenti, perseguiremo con tenacia”.

In tema di sanità pubblica, inoltre, Annarita Simone, esprime solidarietà agli operatori sanitari aggrediti recentemente nelle strutture sanitarie del territorio.

“Continuano a ripetersi episodi di aggressione agli operatori sanitari in Pronto soccorso del nostro ospedale berico – afferma -. Massima solidarietà al personale sanitario. Sono episodi da condannare ma che evidenziano lo stato di dissesto della nostra sanità pubblica in Veneto, ridotta allo stremo da tagli e privatizzazioni targate Zaia.

Non crediamo alla soluzione securitaria che prevede di blindare gli ambulatori medici per far fronte agli allarmanti segnali di violenza verso i medici e il personale infermieristico del pronto soccorso vicentino.

È invece urgente e quanto mai necessario – propone la rappresentante de La Comune – riportare nel territorio una sanità di prossimità di vicinanza alla popolazione anziana, ai malati, ai bambini, ai malati oncologici, ai fragili.

Il Pronto Soccorso viene intasato perché i cittadini non trovano nei loro quartieri un servizio sanitario pubblico efficiente di prossimità: i medici di base sono pochi, molti medici di base vanno in pensione, non c’è turn-over nei pensionamenti, esiste una sola guardia medica per tutto il comune di Vicenza compresi i comuni limitrofi, esiste un solo consultorio socio sanitario per tutta Vicenza, le liste di attesa per le visite specialistiche in ambito pubblico sono lunghissime, chi può paga una prestazione in regime privatistico e ha l’appuntamento quasi giornaliero, chi non può aspetta anche 6-8 mesi per una visita, e così la prevenzione salta, la salute della popolazione peggiora.

A fronte di tutto questo la rabbia dei cittadini aumenta di giorno in giorno e questa rabbia si scarica purtroppo contro il personale sanitario che opera in condizioni indicibili in prima linea.

Ci faremo promotori di una lotta di sensibilizzazione pubblica – ancora Annarita Simone – che inverta la tendenza della privatizzazione e dei tagli ai servizi sanitari pubblici, dobbiamo invece tagliare le vere spese inutili: dobbiamo tagliare le spese di guerra.

Saremo presenti alla manifestazione di sabato 15 aprile 2023 organizzata dai comitati regionali per la difesa della sanità pubblica.

Sono necessari tavoli tecnici ULSS8 e Comune per monitorare queste carenze strutturali ed intervenire, i lavoratori e cittadini pagano con le loro tasse anche i servizi essenziali, fra cui il servizio sanitario, che deve rimanere pubblico, facilmente accessibile e gratuito”, conclude Annarita Simone.


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