Arrestato in Germania Wolfgang Rieke, l’investitore di Davide Rebellin. I complimenti di Zanettin

Procura di Vicenza: il ciclista si era immesso irregolarmente nella rotatoria ma non c'è nesso causale con l'incidente. Senatore Zanetti si complimenta

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Davide Rebellin
Davide Rebellin

Nel pomeriggio di giovedì scorso, a comunicarlo è il procuratore della Repubblica Lino Giorgio Bruno, la polizia tedesca ha dato esecuzione al mandato di arresto europeo – MAE – emesso del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vicenza nei confronti di Wolfgang Rieke per il reato di omicidio stradale di Davide Rebellin ed omissione di soccorso dello stesso ciclista veronese, nato nel 1971 a San Bonifacio. Il mandato è stato emesso in seguito all’ordinanza con la quale lo stesso Giudice, su richiesta della Procura di Vicenza, aveva disposto nei confronti di Rieke la misura cautelare della custodia in carcere.

Il 30 novembre dello scorso anno Davide Rebellin – ciclista con una passata carriera da professionista – in allenamento su una bicicletta da corsa impegnava la rotatoria lungo la strada regionale 11 in direzione di Montebello Vicentino dove veniva travolto e ucciso da un autoarticolato Volvo con targa tedesca.

Sulla base delle prime risultanze, la Procura di Vicenza avviava una complessa attività d’ ìindagine – delegata al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza – con l’ acquisizione delle registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza installate in prossimità del luogo del sinistro che consentivano di riprodurre, da varie angolazioni, la dinamica dell’incidente e di accertare la condotta del conducente dell’ autoarticolato. Anche in base alle acquisizioni di testimonianze di persone immediatamente intervenute in soccorso del ciclista risultava che l’autista, dopo l’investimento, era disceso dal mezzo avvicinandosi alla vittima e subito dopo aveva ripreso posto a bordo dell’autoarticolato, allontanandosi. Il conducente veniva anche fotografato dai presenti.

Gli immediati approfondimenti – svolti in collaborazione anche con l’ Agenzia delle Entrate ed il Centro di cooperazione delle Polizia di Italia, Austria e Slovenia di Thorl-Maglern – consentivano di accertare che il mezzo era di proprietà di un’impresa di spedizioni tedesca, con sede in Recke (Renania Settentrionale – Westfalia, Germania) e di identificare in Rieke il conducente, che era giunto in Italia lo stesso giorno – il 30 novembre – per carichi di merce eseguiti da ultimo, nel primo pomeriggio, presso un’impresa di spedizioni internazionale con sede nell’Interporto di Verona.

La consulenza medico-legale accertava, in seguito ali’ esame autoptico, che il decesso del Davide Rebellin era da ascrivere ad un gravissimo politrauma da schiacciamento e gravissime lesioni viscerali ed emorragiche.

La Procura vicentina – per il tramite di Eurojust – trasmetteva un Ordine di indagine europeo – OIE – alla Procura distrettuale di Munster, competente per il luogo di domicilio dell’investitore, con richiesta di esecuzione di sequestro dell’autoarticolato VOLVO con targa tedesca sulla motrice STRT 1700 e rimorchio. Il provvedimento veniva eseguito dal Commissariato di Polizia stradale di Greven il 28 dicembre 2022.

Nell’ambito degli accertamenti eseguiti dall’Autorità tedesca risultava altresì che, dopo il rientro del mezzo in Germania e comunque alla data del 3 dicembre 2022, alla motrice non risultava più collegato il rimorchio a colore prevalentemente rosso targa STRT 1777. presente al momento del sinistro, bensì altro diverso rimorchio a colore prevalentemente bianco targa STRT 2000.

Il 20 gennaio 2023 i militari del Comando provinciale carabinieri di Vicenza ed il consulente tecnico nominato per la ricostruzione della dinamica del sinistro si portavano presso l’esercizio Duvenbeck – dove il mezzo era custodito in seguito al sequestro – e con il supporto di personale specializzato del Commissariato di Polizia stradale tedesco procedevano ali’ analisi diretta del veicolo, all’acquisizione di documentazione e di dati dalle strumentazioni. Emergeva tra l’altro che in corrispondenza delle parti plastiche coinvolte nel sinistro stradale – paraurti anteriore, spoiler – erano presenti deformazioni compatibili con l’urto delle bicicletta e del corpo del ciclista e che il mezzo era stato successivamente all’incidente lavato mediante detergente concentrato, a forte reazione decapante e ad alta reazione acida.

La consulenza tecnica accertava che il conducente del mezzo aveva a disposizione una visibilità diretta e indiretta che consentiva di percepire in maniera adeguata la presenza del ciclista sulla carreggiata nei momenti antecedenti l’urto e che il mezzo era dotato di una telecamera posta sulla base dello specchio del lato passeggero che sarebbe entrata in funzione automaticamente all’inserimento dell’ indicatore di direzione – freccia – sul lato destro. Ove pertanto il conducente avesse attivato l’indicatore di direzione avrebbe scorto agevolmente la presenza del ciclista quando quest’ultimo si trovava a ridosso del limite di sagoma laterale, garantendo anche prospettiva di visibilità frontale-angolare destra per più di sei metri in avanti.

Ad avviso del consulente – e con argomentazioni riprese e condivise da Giudice nell’ordinanza applicativa della misura – sebbene sia ravvisabile un iniziale comportamento colposo di Davide Rebellin all’atto di inserimento sulla rotatoria, avendo egli violato di fatto le disposizioni del Codice della strada che prevedevano l’obbligo di precedenza al mezzo pesante, tale violazione non ha avuto alcun rilevo causale rispetto al sinistro “… in virtù dell’enorme tempo intercorrente tra questa azione omissiva comportamentale ed il successivo urto che avviene dopo non meno di cinque secondi” poiché “… l’utente debole è sempre rimasto davanti alla cabina del trattore stradale, ad una distanza ampiamente sufficiente a poterlo vedere in relazione alla visibilità diretta sull’ampio vetro parabrezza …“.

Si legge ancora nell’ ordinanza del G.I.P. che “il decesso del Rebellin è pertanto da imputare esclusivamente ad una pluralità di violazioni di norme comportamentali dal parte del RIEKE nella conduzione dell’autoarticolato nei momenti antecedenti all’impatto con il ciclista, emergendo solidi elementi per poter affermare che egli abbia violato le prescrizioni previste in tema di circolazione stradale ai sensi degli artt. 141 commi 1 e 3 e 154 comma 1 del d. leg.vo n. 285/1992 e che, da tali violazioni, sia derivata casualmente la morte del ciclista

Wolfgang Rieke è ora detenuto presso il carcere di Munster in stato di arresto provvisorio.

Le disposizioni della Decisione quadro relativa al mandato di arresto europeo – operativa in tutti gli Stati dell’U.E. – stabiliscono che la competente Autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione – nella specie quella tedesca – deve adottare la decisione finale sull’esecuzione del mandato di arresto europeo entro sessanta giorni dall’arresto, salvo che la persona arrestata consenta alla consegna, nel qual caso la decisione è presa entro dieci giorni. Al massimo entro dieci giorni dalla decisione finale la persona arrestata deve essere consegnata all’Autorità giudiziaria dello Stato emittente, cioè l’Italia.

“La morte tragica di Davide Rebellin – ha commentato subito il senatore vicentino Pierantonio Zanettin (FI) / mi aveva sconvolto, cosi come aveva ferito l’intera comunità degli sportivi appassionati di ciclismo. La notizia che l’investitore, che non aveva prestato soccorso ed era fuggito in Germania, è stato oggi finalmente arrestato su mandato di arresto europeo, emesso dal gip di Vicenza, come nfea la fiducia nella giustizia. Complimenti sinceri alla procura della repubblica di Vicenza per la determinazione e l’efficacia con cui ha condotto l’indagine”.


In osservanza delle disposizioni del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 188 si rappresenta che il procedimento penale è in fase di indagine preliminare e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza della persona sottoposta ad indagine in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna