Autonomia, Moretti (PD): “la strada da seguire è quella dell’Emilia, Zaia pensi ai soldi del referendum”

150
Zaia e Salvini
Zaia e Salvini

“Probabilmente anche la data del 15 febbraio passerà in cavalleria nonostante le promesse e gli ultimatum. Sull’autonomia la Regione non ha ancora niente in mano ed è sempre più evidente che, semmai dovesse arrivare, sarà una scatola vuota. Quello di Zaia è un libro dei sogni già accantonato dal ministro leghista Stefani: i nove decimi del gettito fiscale non resteranno in Veneto e l’intera partita sarà a costo zero per lo Stato”. Alessandra Moretti, Consigliera regionale del Partito Democratico, interviene sulla trattativa in corso tra Governo, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sull’autonomia differenziata a pochi giorni dalla data prevista per la firma dell’intesa, venerdì prossimo.

“Il modello da seguire era ed è quello dell’Emilia Romagna che non ha speso un euro per avviare una trattativa con Roma, evidenziando la manovra puramente propagandistica del referendum voluto da Zaia. Una campagna elettorale fatta pagare a tutti i contribuenti. Bonaccini ha ribadito come la sua Regione non chieda un euro in più allo Stato, ma il trasferimento delle stesse risorse necessarie per gestire le nuove materie, che non sono le 23 pretese dal Veneto. Zaia spara alto, sapendo che non potrà ottenere quanto richiesto, per tenere in mobilitazione permanente la base leghista, un partito che, nonostante la linea sovranista di Salvini, non è mai uscito dall’ambiguità secessionista, tema che non appartiene al centrosinistra”.

“Gli sprechi – sottolinea Moretti – non si combattono spaccando l’unità del Paese. Le dichiarazioni del ministro Bussetti sul Sud a cui non servono più risorse ma maggior sacrificio e impegno, sono la riproposizione di triti luoghi comuni. Ma d’altronde la Lega è questa: in Consiglio regionale il Pdl sul referendum consultivo per l’indipendenza del Veneto è stato riposto in un cassetto anziché cestinato. Magari potrà tornare utile fra qualche tempo, tante volte dovesse saltare l’intesa per l’autonomia”.