Aziende vicentine, più donne e ritorno ‘cervelli in fuga’: in video consigli e sfide di Giovanni Cariolato fondatore e Ceo GDS Spa, multinazionale di Cornedo

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Aziende vicentine, quale futuro? Ne parla Giovanni Cariolato nel primo numero di VicenzaPiù Viva. Lo scorso 9 agosto al bar Matteotti di Vicenza è stato presentato il primo numero della nuova serie cartacea di VicenzaPiù Viva, che dopo sette anni e mezzo circa è tornato in edicola. 

Sfide e consigli

Nel corso della presentazione spazio al fondatore di VicenzaPiù Giovanni Coviello e ad alcuni dei personaggi intervistati. Tra di loro anche Giovanni Cariolato di Cornedo Vicentino, fondatore e Ceo della GDS Spa con sedi in Romania, Tunisia, Cina, Stati Uniti, Inghilterra, Australia e Francia e un fatturato di circa 140 milioni di euro e più di 1000 dipendenti. Tra di loro anche donne e giovani, ed è su questi due punti che il discorso di Cariolato diventa, come vedremo tra poco e come potete vedere nel video pubblicato sul canale YouTube di  LaPiùTv, interessante per i suoi consigli sul futuro delle aziende venete: puntare appunto sulle donne e sul recupero di quei giovani che sono ‘scappati’ all’estero in cerca di stipendi migliori (soprattutto in relazione al costo della vita).

In questo momento stanno emergendo sul territorio vicentino delle medie aziende che hanno tutte delle caratteristiche in comune molto interessanti, per esempio essere internazionalizzate – ha detto Cariolato – ma hanno bisogno di lavoratori qualificati. Non basta l’operaio, sostituito dall’immigrato, di cui pure c’è bisogno. Ma c’è anche bisogno di ragazzi e ragazze formati nel settore tecnico-scientifico“.

Prima sfida per le aziende vicentine: più donne nel settore tecnico-scientifico

Quindi ci sono tre sfide – ha proseguito Cariolato -, una è  portare anche le ragazze a impegnarsi nelle culture cosiddette tecnico-scientifiche, anche perché oggi esse non sono culture del fare, ma sono culture del pensare. Non c’è nessun motivo per cui una ragazza non possa eccellere o diventare leader nelle attività tecnico-scientifiche. Quarant’anni fa per fare il perito meccanico bisognava lavorare sul tornio, ma oggi non è più così. Noi dobbiamo convincere le famiglie a non reprimere nelle ragazze lo studio matematico-scientifico per privilegiare quello umanistico, perché abbiamo bisogno di portare un certo numero di ragazze a crescere nell’ambito tecnico-scientifico“.

Seconda sfida per le aziende vicentine: due ITS in più nell’Ovest vicentino

La seconda sfida – aggiunge ancora l’imprenditore vicentino – è creare dei nuovi istituti, cosa effettivamente fatta da questo governo, cioè dei nuovi ITS. In ambito confindustriale sto cercando in tutte le maniere di portarli nell’area dell’Ovest vicentino, da Lonigo a Recoaro, forse una delle aree più attive della provincia di Vicenza. Io vorrei portare un ITS meccatronico e un ITS digitale per supportare non solo i ragazzi e ragazze che fanno gli istituti tecnici, ma anche quelli che tentano il percorso universitario e poi non ce la fanno e piuttosto di lasciar perdere è meglio provare con un ITS anche perché l’alternanza scuola-lavoro fa sì che uno pur studiando sia di fatto già dentro l’azienda e quindi è più facile trovare lavoro“.

Terza sfida per le aziende vicentine: riportare in Italia i cosiddetti cervelli in fuga

La terza e ultima sfida – ha concluso Cariolato – è cercare di riportare in Italia quei ragazzi che si sono laureati qui e poi sono andati a lavorare all’estero. La cosa interessante è che anche grazie ad alcune agevolazioni fiscali degli ultimi governi c’è qualche laureato che sta rientrando in Italia. Io stesso ho assunto un laureato in Fisica che lavorava in Belgio ed è rientrato in Italia. Se non riusciamo a riportare ragazzi e ragazze nelle industrie, queste industrie di medie dimensioni hanno finito di crescere e possono solo vendere all’estero. Ma è importante creare un humus culturale nuovo per l’industria del futuro“.