Benzinai, Confesercenti “scatta” la fotografia della categoria: “a Vicenza 400 posti di lavoro persi”

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Caro carburanti dai distributori
Caro carburanti dai distributori

400 posti di lavoro persi in 10 anni – è scritto in una nota di Confesercenti del Veneto Centrale – 10% di impianti morti/chiusi/desolati nel territorio, 2% di guadagno su ogni litro di carburante venduto (Parliamo di 0,03 centesimi al litro. Ed il resto?). Questi sono i numeri di una categoria che soffre sempre di più. Una categoria, quella dei distributori di carburanti, che con il proprio lavoro presidia il territorio, e offre un servizio continuo.

“Non ce la facciamo più, dichiara Flavio Convento, vicepresidente Nazionale della FAIB Confesercenti. Categoria che solo su Padova e Vicenza rappresenta oltre il 60% degli impianti. Il risultato è che abbiamo perso gestori e posti di lavoro. Abbiamo lasciato a casa famiglie per colpa di politiche sbagliate fatte dai Governi passati e dalle Compagnie Petrolifere. Sono anni che chiediamo una riforma strutturale del settore.”

Per questo mercoledì 6 novembre partiremo con 50 gestori alla volta di Roma, per partecipare alla manifestazione nazionale organizzata da FAIB-Fegica e Figisc (le tre sigle di rappresentanza).

I punti di rivendicazione:

1. Moneta elettronica: apprezziamo le parole dette dal Presidente del Consiglio durante la nostra Assemblea annuale, continua Convento (Assemblea Nazionale Confesercenti dello scorso 22 ottobre ndr) rispetto al posticipo di 6 mesi dell’obbligo e relative multe, sull’utilizzo del POS ed il limite del contante (il posticipo è previsto per favorire gli accordi interbancari su cui sta lavorando l’attuale Governo). Purtroppo, come categoria abbiamo già avuto un’esperienza simile 6 anni fa, in cui ci avevano esentato dalle commissioni per importi inferiori ai 100€ di transato, peccato che in quel caso gli istituti di credito abbiano poi inserito il pagamento del noleggio del pos e di un fisso a seconda della transazioni effettuate (vanificando l’effetto dell’esenzione). La storia si è complicata ulteriormente con Renzi che ha eliminato l’esenzione per regolamentare il tutto, ma che non ha più dato seguito agli impegni presi, lasciando la categoria in balia delle banche.

2. Posti di lavoro. A livello nazionale le stime parlano di 20.000 addetti persi negli ultimi 10 anni. Questa stima si riflette su Padova con una perdita complessiva di circa il 40% degli addetti, ovvero se 10 anni fa avevamo 900 lavoratori su circa 300 impianti operanti oggi siamo circa a 500 lavoratori sul territorio. (nota oggi gli impianti esistenti sono sempre circa 300 ma quelli in funzione sono circa 270 quindi mentre 10 anni fa erano tutti operanti oggi ci troviamo con un 10% di impianti abbandonati ed in attesa di gestore)

Per Vicenza che se 10 anni fa avevamo circa 750 addetti su 250 impianti, oggi siamo sui 400 addetti (nota oggi gli impianti esistenti sono sempre circa 250 ma quelli in funzione sono circa 225 quindi mentre 10 anni fa erano tutti operanti oggi ci troviamo con circa un 10% di impianti abbandonati ed in attesa di gestore)

3. Società Petrolifere. Da oltre 10 anni gli accordi per il rinnovo dei contratti sono sempre più al ribasso per i gestori, dichiara Mario Rosina, segretario Regionale FAIB Confesercenti. Ciò si traduce in chiusure premature degli impianti con abbandono e degrado del sito oppure con impianti completamente seflfizzati dove l’utente non trova i servizi tradizionali del gestore. Con tradizionali ci riferiamo al servizio offerto non solo per l’auto (rifornimento, controllo olio e gomme, lavaggio) ma anche i servizi gratuiti che il gestore offre al consumatore ovvero l’accoglienza, il punto di informazione, la consulenza e il presidio del territorio. Queste chiusure si possono quantificare in un 10% di impianti chiusi distribuiti nel territorio ed abbandonati a se stessi poiché i costi per la riapertura e gestione sarebbero insostenibili per un imprenditore.

Quindi riteniamo che questa rivendicazione interessi tutta la categoria, comprese non solo le gestioni tradizionali con marchi delle società petrolifere ma anche alle gestioni delle Pompe Bianche. Pertanto invitiamo tutti a chiudere per sciopero dalle ore 7.00 del 6 alle ore 19.00 del 7 novembre.