Botti via dai plateatici di Vicenza, l’assessore Silvio Giovine: “Polemiche strumentali”

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Silvio Giovine botti
Silvio Giovine

Sul tema delle botti da rimuovere dai plateatici del centro storico di Vicenza, interviene l’assessore allo sviluppo economico Silvio Giovine, definendo strumentale la polemica fatta dalle opposizioni su un divieto marginale senza tener conto della bontà di accordi indicati dalla Soprintendenza come “best practice” da prendere a modello per le altre città.

“Nel mese di novembre – dice Giovine – abbiamo concluso un significativo percorso amministrativo con la Soprintendenza rispetto alla definizione di due Accordi di programma sui plateatici all’interno delle zone di pregio della città e sugli eventi in spazi di interesse archeologico e culturale.

Tali accordi consentono una sinergia tra gli enti, entrambi deputati al rilascio di un parere di competenza prodromico alla definizione dell’atto di concessione comunale, in quanto si sostanziano nel tracciare una linea condivisa di criteri che permettono e permetteranno di snellire l’iter amministrativo, nell’interesse e nel rispetto del bene pubblico tutelato e degli interessi economici dei richiedenti l’occupazione, sia ai fini di ottenere un plateatico sia ai fini di realizzare un evento. Proprio in sede di sottoscrizione degli Accordi, nel plaudire l’iniziativa, lo stesso Soprintendente l’ha definita una “best practice” da prendere a modello per le altre città quale prima iniziativa condivisa a livello nazionale. Fin dal nostro insediamento abbiamo introdotto semplificazioni e agevolazioni sui plateatici, non solo per mettere gli esercenti nella condizione migliore per lavorare, ma anche per rivitalizzare e valorizzare il centro storico ed i suoi monumenti.

Durante il periodo del Covid, in cui il Comune ha esteso a tutto l’anno un regime di favore in termini di riduzione del canone di occupazione di suolo pubblico, abbiamo stimolato bar e ristoranti a proporre plateatici ancor più eleganti e confortevoli, assicurando specifiche istruttorie e confronti diretti con la Soprintendenza, come nei casi del giardino del Teatro Olimpico e di ponte San Michele, nonostante l’emergenza prevedesse le deroghe che conosciamo. Oltre ai fondamentali ed encomiabili investimenti di titolari e gestori di bar e ristoranti, quindi, è anche grazie a quella politica che oggi a Vicenza si possono apprezzare tantissimi salotti attrattivi. Un esempio tra tutti è piazza delle Erbe, oggi spazio ordinato ed elegante per gli aperitivi, fino a pochi anni fa luogo spento e poco frequentato.

La polemica strumentale dell’opposizione sulle botti, che ovviamente non ha alcun interesse nel porre l’accento su un percorso condiviso e virtuoso tra enti, si focalizza su un tema marginale, quale quello di poter posizionare una botte a ridosso della Basilica Palladiana, che svilisce il contenuto più nobile di dare conformità estetica agli arredi collocati sul suolo pubblico, che devono rappresentare il biglietto da visita di Vicenza agli occhi non solo dei cittadini ma anche del turista.

Tra l’altro occorre precisare che non vi è un pregiudiziale divieto alle botti che potranno essere comunque oggetto di singole analisi della commissione Plateatici in relazione ad una valutazione complessiva riferita al contesto storico artistico oggetto di tutela.
Inviterei per altro a verificare quanti bar nelle zone sottoposte ai vincoli dell’accordo con la Soprintendenza utilizzano botti nei propri plateatici: si avrà la proporzione di una polemica fondata sul nulla. Sul tema della rivitalizzazione del centro storico ci siamo dedicati con particolare attenzione sin dal giorno del nostro insediamento e con orgoglio riteniamo anche di aver ottenuto risultati incredibili, soprattutto se riferiti alla situazione ereditata.
Si può fare sempre di più. Sempre. Ma accettare lezioni da chi per dieci anni si è completamente dimenticato del centro storico concependolo come un sorta di salotto, triste, per pochi eletti, anche no”.